Mentre ScandaloItaliano è in ibernazione, giunge la posizione ufficiale del Governo in merito alla bufera che si è scatenata su Italia.it, sotto forma di comunicato del Ministero della Funzione Pubblica, intitolato Chiarimenti sull’iniziativa del portale turistico Italia.it. Leggiamolo:
L’iniziativa del portale turistico Italia.it è stata accompagnata nelle ultime settimane da prese di posizione e polemiche che meritano alcuni doverosi chiarimenti.
Se appare scontato che il Governo si dovesse accorgere del malcontento generato dall’iniziativa (già il fatto che le sia stato dedicato un blog dal nome “Scandalo Italiano” non è che lasci molti dubbi sulla contrarietà dei pareri generati), a mio avviso è comunque un segnale positivo il fatto che la presa d’atto sia stata resa pubblica.
Il progetto originale di Italia.it risale, come noto, al precedente Governo che aveva impegnato risorse e preparato progetti mai realizzati.
Qui mi sembra si ricada nella nota abitudine di addebitare una colpa a chi ha occupato la poltrona in precedenza (non è una questione di colori politici, è un uso comune), che cozza con i toni di entusiasmo e soddisfazione con cui Romano Prodi e Francesco Rutelli avevano presentato al pubblico il portale.
Per non disperdere il lavoro comunque portato avanti e dare una corretta finalizzazione ai fondi già stanziati e considerata anche l’importanza che il Governo Prodi ha ritenuto di attribuire al Turismo, il Ministro Nicolais e il Vice Presidente Rutelli hanno deciso di procedere nel progetto, incentrato su una reale collaborazione con le Regioni e su un’ attività di promozione del sistema turistico italiano, che vedrà successivamente ampliate le aree dell’incoming e dell’informazione diretta.
Intenzione più che legittima quella di procedere con il progetto, appunto perché c’era già stato un cospicuo stanziamento di fondi. Quanti?
Per quanto riguarda l’impegno finanziario per il progetto, bisogna sottolineare che per la realizzazione del portale sono stati stanziati 9,5 milioni euro, così come previsto dalla gara europea aggiudicata nel luglio 2005, ridotti a 7,8 milioni di euro a seguito dei ribassi praticati in fase di gara. Tali fondi verranno erogati, dedotte le penali nel frattempo applicate, a stati di avanzamento.
Le cifre di cui si è parlato in questi giorni (45 milioni di euro) non sono, dunque, destinate esclusivamente alla realizzazione della piattaforma di Italia.it, ma saranno utilizzate per l’attuazione di un più ampio e strutturato programma di rilancio del settore turistico italiano attraverso l’uso delle nuove tecnologie e vanno, quindi, inquadrate nell’ottica di un impegno pluriennale, in buona parte ereditato, che esplicherà i suoi vantaggi nei prossimi anni.
Tutto bene, ma anche al netto degli sconti le cifre sono decisamente elevate. E la frase “in buona parte ereditato” fa pensare, più che a un progetto che va doverosamente portato avanti, ad un fardello che potrebbe comportare difficoltà, e per cui già si mettono le mani avanti.
In particolare, 21 milioni di euro saranno destinati alle Regioni per la produzione e l’aggiornamento dei contenuti e per l’attivazione dei collegamenti con i portali regionali, mentre la parte rimanente sarà destinata al miglioramento continuo della piattaforma tecnologica e delle relative funzionalità, nonché alla sua promozione in Italia e all’estero.
Il Ministro Nicolais, in quanto titolare delle relative competenze, ha comunque istituito una commissione di indagine che dovrà, in tempi brevi, fare luce sulle criticità e sulle possibili omissioni che hanno accompagnato sinora lo sviluppo del programma.
In definitiva, mi sembra che questo comunicato non possa riscuotere neppure un cenno di assenso da parte di chi, finora, ha espresso posizioni critiche nei confronti dell’iniziativa: di fatto ha confermato le cifre relative agli stanziamenti (cifre che sono già emerse in precedenza, ma solo dopo le lagnanze di chi aveva evidenziato che per il progetto erano stati stimati costi realmente esorbitanti). E’ positiva l’istituzione di una commissione di indagine (anche se significa l’aggiunta di altro tempo perso investito attorno ad un progetto claudicante), e lo sarà davvero di più se in tempi brevi (ipse dixit) farà luce “sulle criticità e sulle possibili omissioni” finora rilevate nella realizzazione del progetto.
Occhi e orecchie vigili non mancheranno di rilevare le evoluzioni.
Maximilian
6 aprile 2007 at 20:02
come sempre il governo fornisce spiegazioni di facciata ad una pessima figura. e non si fa sfuggire l’occasione per accollare “al governo precedente” i demeriti di un progetto “ereditato” di malavoglia.
l’idea alla base del progetto, al di la’ della paternita’ di destra o di sinistra, e’ ottima. la realizzazione e’ tutto il contrario.
Antonio Vergara
8 aprile 2007 at 09:32
complimenti per il blog. auguri
antonio
db
8 aprile 2007 at 11:10
Grazie, complimenti anche a te 😀
E auguri!