E’ alquanto dirompente l’impatto generato in Rete dall’approvazione della dottrina Sarkozy, prossima a diventare legge dello stato francese. Accantonando i titoli convenzionali delle news (del tipo “La Francia dichiara guerra ai pirati informatici” o “Internet, approvata la legge anti-pirateria in Francia”), in Internet c’è un variegato arcobaleno di commenti di esperti e utenti che esprimono speciale apprezzamento verso il provvedimento e chi l’ha voluto:
- Le castronerie di Sarkozy (il blog di PDA)
- Dalle leggi anti-pirateria alla censura (Penne digitali)
- Comunque non servirà a niente (Manteblog)
- Sistema Sarkozy? No grazie.. (TNST blorum)
- Francia, adieu à la liberté? (Chez asa)
- Anche il senato approva. alla fine è andata (sigh) (Quinta’s weblog)
- Sarkoglione (Aghost)
In breve il provvedimento, se mai sarà applicato, consentirà ad un’Authority amministrativa (HADOPI) di disporre il distacco della connessione Internet (fino a un anno) agli utenti che saranno identificati come colpevoli di atti di pirateria attuati attraverso download illeciti di materiale protetto da copyright, secondo l’iter dei three strikes (al primo rilievo di un download ritenuto illecito, l’utente viene ammonito via e-mail; al secondo rilievo riceve una raccomandata; al terzo rilievo gli viene distaccata la connessione, ma dovrà continuare a pagarne i canoni fino alla scadenza naturale dell’abbonamento sottoscritto con il provider).
L’applicazione di questa legge impone la realizzazione di un’imponente struttura di controllo della Rete, in grado di fare una radiografia di ogni scambio di comunicazione intercorrente tra tutti gli utenti. Un simile sistema comporta però costi estremamente elevati e per la sua complessità qualcuno ha espresso dubbi sulla reale possibilità di implementare questo Grand Frère. Il presidente della “Commissione per la liberazione della crescita, l’economista Jacques Attali, ha definito la legge inapplicabile e assurda: