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Archivi categoria: truffe&bufale

Sandy a New York: bufale e verità nelle foto sul web

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Se avete visto sul web immagini impressionanti sull’uragano Sandy mentre si abbatte su New York e sui suoi effetti, sappiate che potrebbero essere dei fake, cioè delle bufale, realizzate ad arte con fotomontaggi, o più semplicemente con immagini che riguardano luoghi ed eventi differenti accaduti in passato. Alexis C. Madrigal ne fa un piccolo (ma utile) resoconto in un articolo su The Atlantic.

È un ennesimo promemoria per ricordare a tutti di non prendere per oro colato tutte le verità che girano in rete. Le bufale sensazionalistiche sono davvero inutili, soprattutto se la realtà supera la fantasia di chi le ha concepite…

 
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Pubblicato da su 30 ottobre 2012 in media, Mondo, News da Internet, truffe&bufale

 

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Notizie contaminate da bufale

La cosiddetta “notizia” che parla di ostie allucinogene distribuite dal parroco don Achille alla Comunione durante una messa celebrata nella “Chiesa del Santo Spirito” di Campobasso ha tutti gli elementi di una discreta bufala. Uno su tutti: che quel parroco e quella chiesa non esistono.

 
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Pubblicato da su 23 febbraio 2012 in News da Internet, truffe&bufale

 

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Italia-programmi, se lo conosci lo eviti

Ha senso pagare denaro per ottenere qualcosa che già è disponibile gratuitamente? Ovviamente no. Quindi, se navigando in Internet vi siete imbattuti nel sito Italia-programmi e siete stati anche lievemente tentati di iscrivervi, ignoratelo e andate oltre senza indugi.

Si tratta di un portale che propone ai propri iscritti il download di software gratuiti. Unica condizione, appunto, l’iscrizione, che comporta la sottoscrizione di un abbonamento della durata di due anni al costo di 8 euro al mese, con pagamento anticipato della quota annuale (96 euro). Italia-programmi sta mietendo numerose vittime facendo leva sulla genuina, innocente e legittima ignoranza (intesa come mancanza di conoscenza) di coloro che non hanno molta confidenza con alcune dinamiche elementari di Internet e non conoscono, ad esempio, concetti come shareware, freeware o open source, oppure – cosa più frequente di quanto non si pensi – non comprendono la differenza tra la barra degli indirizzi di un browser e la casella di ricerca di un motore di ricerca.

Italia-programmi sembra voler raccogliere l’eredità del suo predecessore Easy Download, gestito dalla società Euro Content Ltd che – avendo operato con modalità pressoché identiche – nel 2010 fu colpita da una sanzione di 960mila euro per pratiche commerciali scorrette. Molti utenti di Italia-programmi (a cui l’Antitrust ha già intimato la sospensione dell’attività) nei mesi scorsi si sono iscritti nella convinzione di non dover pagare nulla (in effetti il sito riporta chiaramente le condizioni di iscrizioni solo dal mese di settembre) e hanno ricevuto una richiesta di pagamento dal gestore Estesa Ltd (con sede a Mahe, Repubblica delle Seychelles). Che fare? Semplice: non pagare nulla. E se avete ricevuto una lettera di sollecito che minaccia azioni legali nei vostri confronti non fatevi intimorire, non vi accadrà nulla: la Polizia di Stato sa già che si tratta di richieste indebite, come ha segnalato nel sito Commissariato di P.S. online, precisando che “è comunque in atto un’azione coordinata tra Postale, Procura e Antitrust per tutelare, nel rispettivo ambito di competenza, gli interessi di coloro che sono stati coinvolti nella vicenda”.

Chi avesse già pagato la propria quota, come vittima di una pratica commerciale scorretta ha tutto il diritto di pretendere la rescissione del contratto, scrivendo a Italia-Programmi.net a cui sarà opportuno allegare la comunicazione dell’Authority del 25 Agosto 2011. In mancanza di riscontri, volendo comunque tutelare i propri interessi, dovrà presentare alla Polizia una denuncia nei confronti della società che gestisce il sito.

AGGIORNAMENTO: La società è stata multata dall’Antitrust per 1,5 milioni di euro

 
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Pubblicato da su 3 gennaio 2012 in News da Internet, truffe&bufale

 

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Explorer e QI, il rapporto non esiste

HOAX

Nei giorni scorsi ha fatto letteralmente il giro del mondo la notizia di uno studio che la società AptiQuant ha dichiarato di aver condotto su 100mila internauti. Secondo tale studio, il quoziente intellettivo di chi utilizza Internet Explorer sarebbe inferiore a quello degli utenti che navigano con altri browser.

Dopo aver trovato ospitalità su innumerevoli testate, anche prestigiose, si è scoperto che si trattava di una bufala: lo studio non esiste e il sito web è stato costruito velocemente nelle scorse settimane con contenuti scopiazzati senza troppi scrupoli dal sito della francese Central Test (che era ignara di tutto e, quando ne ha avuto notizia, non l’ha presa proprio benissimo).

AptiQuant – come si legge nella homepage – è il nome di un’azienda inventata (da AtCheap.com) per lanciare una campagna, basata proprio sulla bufala, con l’obiettivo – tanto nobile quanto universalmente condiviso – di far conoscere al pubblico “le incompatibilità di IE6 e quanto stia rallentando l’innovazione” (dicono esattamente così).

Per cui ora potete smettere di utilizzare Flock o Camino, se ve li siete installati per elevarvi.

 
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Pubblicato da su 3 agosto 2011 in computer, Internet, news, News da Internet, truffe&bufale

 

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Crescono le fotobufale su Facebook e Twitter

Sul raid condotto in Pakistan, la Casa Bianca sta ancora valutando il materiale (foto, video) da rendere ufficiale. Di conseguenza, al momento, i vari tweet, le pagine su Facebook e altre fonti reperibili via web che annunciano scoop al riguardo sono falsi (anche questa è un falso).

Non chiedetevi perché lo fanno: per raccattare lettori, ultimamente pare sia sufficiente pubblicare una notizia presunta senza verificarla.

Dimenticavo la cosa forse più importante da segnalare: non lasciatevi incuriosire dalle presunte condivisioni di video su Facebook, sono foriere di virus. La notizia della morte del nemico pubblico numero uno ha scatenato la fantasia di qualche smanettone che ha pensato bene di diffondere un malware che prende di mira Facebook e la sua chat. Gli utenti del social network colpiti dal malware non si renderanno conto di nulla, mentre la loro rubrica di contatti verrà passata al setaccio e utilizzata per distribuire mail che segnalano il video. Contemporaneamente, sulla bacheca Facebook compariranno status update che linkano allo stesso video.

Ergo, non cliccate sui link a quel video (che non esiste( che potrebbero comparirvi nella bacheca Facebook o via mail, anche se provenienti da mittenti conosciuti. Cancellate e passate oltre.

 
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Pubblicato da su 4 Maggio 2011 in (dis)informazione, Buono a sapersi, Internet, news, News da Internet, truffe&bufale

 

Credibile come una moneta da quattro euro

Non sia mai detto che non vi rendo partecipi delle mie fortune:

In una mail ricevuta oggi (cliccandoci sopra potete vederla in dimensioni leggibili), il sedicente signor Eric Cheung, a me sconosciuto, apostrofandomi con irritante confidenza si qualifica come direttore di una banca di Hong Kong e mi butta lì l’allettante proposta di condividere una transazione d’affari di 15,5 milioni di dollari.

Ovviamente è phishing e l’oggetto del messaggio è una truffa (senza se e senza ma, come direbbe qualcuno), per cui se ricevete messaggi simili potete cestinare senza pietà. Se però Moreno Morello fosse interessato a proseguire la trattativa per un’indagine (con la prospettiva di una nuova corsetta), resto a disposizione 😉

 
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Pubblicato da su 9 marzo 2011 in Buono a sapersi, Life, Mondo, truffe&bufale

 

iTunes, cocktail di scam con phishing

Utenti iTunes, attenzione: fonti bene informate segnalano che ha preso il via un’operazione di scam mirata a prosciugare gli account PayPal.

Da PayPal informano della serietà della questione e sulla possibilità di risarcimento per gli utenti, benché dichiarino che i malintenzionati abbiano approfittato di un problema di sicurezza della piattaforma iTunes e a questo siano da imputare le frodi denunciate dagli utenti derubati (uno di essi ha scoperto un addebito di 4.700 sollari sul proprio account).

Apple non conferma, ma consiglia agli utenti iTunes di rivolgersi alla banca per adottare provvedimenti cautelativi, come il blocco del conto corrente o la modifica delle password di accesso e gestione del conto. Sono infatti stati segnalati casi di phishing, con e-mail apparentemente inviate da PayPal che segnalavano addebiti relativi ad acquisti su iTunes. Alcuni utenti PayPal messi in guardia da queste segnalazioni fasulle sono cascati nel tranello, hanno cliccato il link segnalato nella mail (un sito PayPal anch’esso fasullo) e servito i propri dati (username e password) su un piatto d’argento ai malintenzionati, consentendo loro di accedere agli account e effettuare acquisti o addebiti.

 
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Pubblicato da su 25 agosto 2010 in cellulari & smartphone, Internet, Life, media, Mondo, security, tecnologia, truffe&bufale

 

Non aprite quella mail

Chi ha in programma un viaggio troverà provvidenziale e tempestiva una mail che ha come mittente l’indirizzo autovelox @ poliziadistato.it e che “rende pubbliche le tratte stradali dove sono operativi, giorno per giorno, gli strumenti di controllo della velocità”.

Peccato che si tratti di una trappola che porta con se’ un virus, a cui la Polizia di Stato è completamente estranea. Di conseguenza, in caso riceviate una mail con quelle caratteristiche, cassatela senza pietà.

Il mittente, con l’indirizzo che fa riferimento a poliziadistato.it, serve a dare autorevolezza alla mail, ma dal momento che si tratta di un dato falsificabile in modo banalmente facile, mai fidarsi di ciò che appare attendibile.

La mail non è sgrammaticata come altri messaggi truffaldini diffusi in passato (evidentemente la mail del capitano Prisco Mazzi ha insegnato qualcosa ai malintenzionati) e chi ha escogitato questo espediente per diffondere il virus ha gioco facile: il numero di italiani in viaggio o in procinto di partire per le vacanze è elevato, il nuovo codice della strada con le sue nuove regole è appena entrato in vigore. L’utente italiano potrebbe dunque essere una facile preda di questo tranello, che stando a quanto comunicato dalla Polizia delle Comunicazioni proverrebbe dalla Germania (verificando il testo della mail si scopre poi che il percorso a cui conduce il link porta a server che si trovano in Ucraina e Colombia).

Il posizionamento di autovelox e tutor sulle strade italiane è comunque un dato pubblicamente disponibile: per saperlo basta andare nell‘apposita sezione del sito della Polizia di Stato.

 
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Pubblicato da su 2 agosto 2010 in Buono a sapersi, Internet, Life, Mondo, news, security, truffe&bufale

 

Phishing ottimista

Io rinuncio a questa vincita, se volete potete presentarvi voi, a nome vostro 😉

A parte gli scherzi, vi fossero mai capitate mail di questo tipo, è inutile che vi dica che sono truffaldine, vero?

 
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Pubblicato da su 27 luglio 2010 in Internet, Mondo, news, security, truffe&bufale

 

Phishing maldestro e pericoloso

In un messaggio con oggetto per rafforzare l’immunita, un phisher che si presenta con il mittente Medicinali mi scrive:

phish20090630

A parte la traduzione approssimativa e ridicola, non oso – nemmeno per curiosità – cliccare sul link che mi propongono, per non rischiare di riempire il mio PC di porcherie e schifezze varie. E voi che leggete, mi raccomando… occhio ai link selvaggi, c’è ancora gente che ci casca mani e piedi. E ricordate: con i medicinali acquistati via web senza alcun supporto medico, c’è stato anche chi ci ha lasciato le penne.

 
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Pubblicato da su 30 giugno 2009 in Internet, security, truffe&bufale

 

L’Aquila, gli avvoltoi e gli sciacalli

Non ci sono parole per qualificare le persone che si rendono colpevoli di atti di sciacallaggio dopo le scosse di terremoto che hanno colpito L’Aquila e altre località in Abruzzo. A quanto pare queste persone erano già in azione in città pochi minuti dopo la grande scossa: interi palazzi abbandonati in fretta e furia, porte aperte o varchi spalancati per il crollo di detriti sono un invito a nozze per persone senza scrupoli che non esitano a trasformarsi in predatori che si approfittano della vulnerabilità, della paura, del dolore e della morte. Qualcuno è già stato arrestato, ma episodi come questi si ripeteranno facilmente e occorre molta attenzione.

Ma agli sciacalli tradizionali – segno dei tempi – si sono affiancati nuovi avvoltoi virtuali (che si avventano su prede reali).

Fra i vari episodi segnalati c’è l’appello pubblicato su Facebook dal sedicente Marco Pellegatti, che – sfruttando una ricetta consolidata e sempre di effetto, i cui ingredienti si chiamano iniziativa benefica e testimonial famosi – si presenta come nipote del giornalista sportivo Carlo Pellegatti. Questo Marco ha aperto una fasulla raccolta fondi che, citando un’inesistente patrocinio di Mediaset e AC Milan, invita a versare denaro su una Carta Lottomaticard. Le due società si sono dichiarate assolutamente estranee all’iniziativa, così come Carlo Pellegatti che – tra l’altro – non ha nipoti che si chiamino Marco. Naturalmente esistono anche i classici (nell’epoca di Internet ed e-mail) casi di phishing, da cui bisogna diffidare come del Gatto e la Volpe: un esempio eclatante sono i falsi messaggi di solidarietà opportunamente segnalati da Abruzzo24ore.

Purtroppo non ci possiamo più permettere di meravigliarci di questo tipo di vicende. Ma proprio per questo è necessario tenere gli occhi bene aperti…

P.S. in tutto questo trovo semplicemente stomachevole il fatto che il TG1, nelle edizioni trasmesse in questi giorni, voglia condividere con gli spettatori un inutile orgasmo derivante dal lapalissiano susseguirsi di ascolti da record. Il titolo di queste righe si ispira anche a questo.

 
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Pubblicato da su 8 aprile 2009 in Internet, media, Mondo, news, truffe&bufale

 

Biglietto aereo? No, virus

Nonostante circolino molte mail foriere di malware e trappole facilmente identificabili, in quanto scritte in conformità alle consuetudini del phishing maldestro, esistono anche messaggi ingannatori potenzialmente più pericolosi e che, per come sono scritti, anche agli occhi di un utente mediamente diffidente potrebbero apparire genuini. Le tre mail che ho ricevuto tra ieri e oggi ne sono un esempio. Ve ne riporto una, ma sono sostanzialmente identiche (ometto dati riservati e scrivo in rosso quelli che cambiano tra le varie mail):

Da: Delta Air Lines
Inviato: venerdì 5 settembre 2008 10.18
A: (mail del destinatario)
Oggetto: Your Online Flight Ticket N 31973
Hello,
Thank you for using our new service “Buy flight ticket Online” on our website. Your account has been created:
Your login: (mail del destinatario)
Your password: passPHTM
Your credit card has been charged for $612.33.
We would like to remind you that whenever you order tickets on our website you get a discount of 10%!
Attached to this message is the purchase Invoice and the flight ticket. To use your ticket, simply print it on a color printed, and you are set to take off for the journey!Kind regards,

Delta Air Lines

    

 

In allegato, queste mail si portano in dote un file ZIP. Risparmiatevi tranquillamente la curiosità di vedere cosa c’è dentro e cestinate tutto, eliminando il messaggio anche dalla cartella della posta eliminata. I miei antivirus, analizzando il pacchettino-sorpresa, non trovano alcun biglietto aereo (ma davvero?), ma solo una schifezza chiamata – a seconda del motore che utilizzo –TSPY_ZBot.wsWorm.Win32.Autorun.lwx o Downloader.MisleadApp.

Se ricevete questo tipo di messaggio e non avete prenotato biglietti aerei, questa trappola vi scivolerà addosso senza colpo ferire (cioè, capirete che dovete buttare via subito il messaggio senza esitazioni). Se invece li avete richiesti, fate molta attenzione. Per cui, anche in questo caso: evitate, gente… evitate.

 
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Pubblicato da su 5 settembre 2008 in Internet, news, security, truffe&bufale

 

Phishing stramaldestro

Per la serie ‘ndo cojo cojo, ecco un bel paio di esempi di messaggi truffaldini confezionati in modo molto maldestro. Eccovi il primo:

Vaimosi? Ma l’oggetto in che lingua è scritto? E che c’entrano le borse di studio con i Rolex Daytona del mittente? Comunque anche il testo del messaggio è meraviglioso. Ma passiamo al secondo:

Questo ha capovolto la situazione: l’oggetto parla di quasi orologi di pregio, il mittente scritto in tarzaniano parla di borse (di studio? della spesa?), mentre il testo parla di… di… sacchi? Magari borse? Mah.

Inutile dire che per entrambi i messaggi il mittente è stato spoofato (falsificato), mentre i link e il destinatario principale (il mio nome non c’è mai) sono stati mascherati dal sottoscritto.

Per il resto, che dire di questi messaggi, scritti ancor peggio di quello inviato da Elena a MCC? So che qualcuno ci casca ancora, ma si tratta – come nei casi precedentemente segnalati (e milioni di altri che ignoro) – di inviti da evitare senza indugi, perché finalizzati a veicolare messaggi pubblicitari di fuffa mascherata da merce pregiata, o confezionati per carpire le vostre credenziali di autenticazione o accesso ai vostri conti correnti (nel caso di banche). Quindi ignorateli, cestinateli, oppure collezionateli per ridere sopra il disinvolto utilizzo di traduttori automatici che, spesso, danno risultati a dir poco esilaranti. Insomma, fate tutto ciò che volete, ma non rispondete, ne’ cliccate sui link che vi propongono.

 
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Pubblicato da su 30 agosto 2008 in Buono a sapersi, Internet, truffe&bufale

 

Copertine che non lo erano

Poi dicono che i blogger stanno al giornalismo come il cavolo a merenda…

Ecco una trappola in cui è riuscita a cadere anche un’autorevole testata giornalistica come La Stampa: una copertina di Vogue in cui compare Sarah Palin, candidata repubblicana scelta da McCain alla vicepresidenza USA. Dice “che c’è di strano?” C’è che la Palin aveva effettivamente posato per un servizio fotografico realizzato da Vogue, ma la rivista non lo ha mai utilizzato per nessuna delle sue copertine. Ma allora donde viene questa copertina? Da Kodiak Konfidential, che l’ha pubblicata dichiarando candidamente: “No, this isn’t an advanced copy, just some Photoshoppin’ . Un lavoretto di Photoshop, insomma. Peccato che la redazione de La Stampa sia convinta che la copertina sia autentica…

[via PandemiaAlessioPaferrobyday]

Nota: per il titolo di questo post ho parafrasato un titolo utilizzato sovente da Wittgenstein per indicare notizie che si sono guadagnate la ribalta della cronaca anche quando in realtà si trattava di bufale belle e buone. Come la copertina di cui sopra…

 
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Pubblicato da su 30 agosto 2008 in (dis)informazione, media, truffe&bufale

 

Mors sua, vita sua

Ho ricevuto una mail da una persona che si presenta con il nome di Lady Florence Dickson. Leggo che è una signora di 59 anni a cui due anni fa, immediatamente dopo la morte del marito, è stato diagnosticato un cancro. Dal momento che i medici le hanno comunicato che le rimangono poche settimane di vita, ha deciso di formalizzare le sue ultime volontà e dare un destino certo al suo patrimonio (ereditato dal compianto consorte) di 3.500.000 dollari. A chi devolverà questa somma? A me, affinché la utilizzi in opere di misericordia (orfani, vedove, senzatetto, diseredati e altri bisognosi). E per dar corso a queste sue ultime volontà mi chiede di contattare il suo avvocato di Madrid, che mi darà disposizioni su come organizzare la transazione.

Sorprese della vita? No, piuttosto direi che le truffe alla nigeriana, nel frattempo diffuse in altri Paesi del mondo, stanno cambiando registro e affinando la tecnica: un tempo mirate solo ad ingolosire il destinatario della mail con un’inaspettata “eredità” di milioni e milioni di dollari, ora fanno leva sulla sensibilità e sullo spirito caritatevole di chi riceve il messaggio. Certamente l’avvocato, una volta contattato, si premurerà di fornire ogni informazione utile a completare la transazione, concordando innanzitutto le modalità con cui gli dovrà essere corrisposta una certa somma, a titolo di copertura di spese bancarie, di apertura pratica, o di chissà cos’altro.

Non mi stupisco di aver trovato in Rete altre lettere spedite da Lady Dickson (che ha scritto quella mail inducendomi a credere di esserne l’unico destinatario, chiedendomi per giunta la massima dicrezione sulla questione). Mi stupisce un pochettino di più che tre settimane fa la signora avesse 62 anni (e non 59), il suo patrimonio fosse di “solo” 1.600.000 dollari (non 3,5 milioni) e avesse affidato la gestione della transazione ad un altro legale. E che un mese prima abbia spedito una lettera identica a quella che ho ricevuto io ad un’altra persona, scritta però in buon tedesco (a me poteva scriverla in italiano, però). In marzo (quattro mesi fa… be’, forse le rimaneva più di qualche settimana di vita) si era però presentata ad altri con nomi differenti (Jennifer Peters, Sandra Williams) e parlando di un patrimonio di 2,5 milioni di dollari. Pensate che quando si è presentata come Elizabeth White si è data dieci anni in più e ha alzato la posta (5.850.000 dollari).

Insomma, è il solito scam, quindi in caso lo riceviate trattatelo come sapete (=non credete a quello che leggete in quella mail). Questi messaggi girano da mesi con varianti su alcuni dettagli (nome della moritura, età, entità del patrimonio, nome dell’avvocato): piccoli espedienti nel tentativo di depistare eventuali indagini effettuate in Internet tramite i motori di ricerca.

 
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Pubblicato da su 8 agosto 2008 in truffe&bufale

 
 
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