Ho ricevuto una mail da una persona che si presenta con il nome di Lady Florence Dickson. Leggo che è una signora di 59 anni a cui due anni fa, immediatamente dopo la morte del marito, è stato diagnosticato un cancro. Dal momento che i medici le hanno comunicato che le rimangono poche settimane di vita, ha deciso di formalizzare le sue ultime volontà e dare un destino certo al suo patrimonio (ereditato dal compianto consorte) di 3.500.000 dollari. A chi devolverà questa somma? A me, affinché la utilizzi in opere di misericordia (orfani, vedove, senzatetto, diseredati e altri bisognosi). E per dar corso a queste sue ultime volontà mi chiede di contattare il suo avvocato di Madrid, che mi darà disposizioni su come organizzare la transazione.
Sorprese della vita? No, piuttosto direi che le truffe alla nigeriana, nel frattempo diffuse in altri Paesi del mondo, stanno cambiando registro e affinando la tecnica: un tempo mirate solo ad ingolosire il destinatario della mail con un’inaspettata “eredità” di milioni e milioni di dollari, ora fanno leva sulla sensibilità e sullo spirito caritatevole di chi riceve il messaggio. Certamente l’avvocato, una volta contattato, si premurerà di fornire ogni informazione utile a completare la transazione, concordando innanzitutto le modalità con cui gli dovrà essere corrisposta una certa somma, a titolo di copertura di spese bancarie, di apertura pratica, o di chissà cos’altro.
Non mi stupisco di aver trovato in Rete altre lettere spedite da Lady Dickson (che ha scritto quella mail inducendomi a credere di esserne l’unico destinatario, chiedendomi per giunta la massima dicrezione sulla questione). Mi stupisce un pochettino di più che tre settimane fa la signora avesse 62 anni (e non 59), il suo patrimonio fosse di “solo” 1.600.000 dollari (non 3,5 milioni) e avesse affidato la gestione della transazione ad un altro legale. E che un mese prima abbia spedito una lettera identica a quella che ho ricevuto io ad un’altra persona, scritta però in buon tedesco (a me poteva scriverla in italiano, però). In marzo (quattro mesi fa… be’, forse le rimaneva più di qualche settimana di vita) si era però presentata ad altri con nomi differenti (Jennifer Peters, Sandra Williams) e parlando di un patrimonio di 2,5 milioni di dollari. Pensate che quando si è presentata come Elizabeth White si è data dieci anni in più e ha alzato la posta (5.850.000 dollari).
Insomma, è il solito scam, quindi in caso lo riceviate trattatelo come sapete (=non credete a quello che leggete in quella mail). Questi messaggi girano da mesi con varianti su alcuni dettagli (nome della moritura, età, entità del patrimonio, nome dell’avvocato): piccoli espedienti nel tentativo di depistare eventuali indagini effettuate in Internet tramite i motori di ricerca.
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