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L’uomo che sussurrava all’ufficio brevetti

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Il signor Thomas Ross dalla Florida racconta che nel 1992 realizzò tre disegni tecnici in cui prefigurò design e caratteristiche che quindici anni dopo Apple avrebbe lanciato sui propri dispositivi mobili (iPod, iPhone, iPad). Ross afferma di aver depositato quei disegni a corredo di una domanda di registrazione di brevetto per un dispositivo con display tattile, ideato per comunicare, compilare un’agenda, memorizzare dati, leggere libri e riviste in formato elettronico e visualizzare immagini e video. La validità della domanda è però decaduta dopo il 1995, anno in cui il detentore cessò di pagare le relative tasse. Ora ha tentato di avviare un’azione legale, a suo dire a tutela dei propri diritti, per chiedere ad Apple 10 miliardi di dollari, praticamente una royalty pari all’1,5% di quanto ricavato dall’azienda per la vendita dei propri dispositivi mobili.

Due domande sorgono spontanee:

  1. Perché il signor Ross ha taciuto dal 2007 (anno di lancio dei primi iPhone e iPod touch) al 2014?
  2. E se fosse un patent troll?

 

 

 
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Pubblicato da su 30 giugno 2016 in news

 

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Stanno sistemando gli scaffali

AppleStoreChiusoSettembre2013

Stasera novità da Apple

 
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Pubblicato da su 10 settembre 2013 in business

 

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Bruce Willis medita una causa contro Apple? Pare di no

Leggo che Bruce Willis starebbe valutando di aprire – anche lui – un’azione legale contro Apple: oggetto del contendere, la titolarità dei brani musicali scaricati da iTunes, che l’attore (e cantante) vorrebbe trasferire in eredità alle proprie figlie (alla stessa stregua di una collezione di dischi in vinile o CD). Le condizioni di iTunes glielo impediscono: come Willis ha infatti scoperto, la musica che ha scaricato sull’iPod non è sua, perché l’utente dello store di Apple ne usufruisce attraverso una licenza non trasferibile ad altre persone.

Questa certamente non è una novità e l’argomento rientra nell’ambito dell’ampia tematica della proprietà intellettuale e dei diritti d’autore. La questione sollevata da Bruce Willis – se vera – è sostanzialmente di principio, perché in questa fattispecie si potrebbe spostare il focus del problema dai brani MP3 all’account, il cui utilizzo da parte di un altro utente è permesso con l’esplicito permesso e consenso del legittimo proprietario.

La moglie di Bruce Willis dice che questa storia non è vera. Avranno risolto rivelando alle figlie la password?

 
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Pubblicato da su 3 settembre 2012 in business

 

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