Il post è un po’ OT, ma a volte serve…


Chi mi conosce sa che il calcio non mi interessa granché. E infatti ora non parlerò di calcio, ma di un effetto collaterale della presenza della nostra nazionale di calcio in Germania.
Quello che è stato pubblicato sulla versione cartacea dal settimanale Der Spiegel è inqualificabile: definire gli italiani (in primis i calciatori della nazionale, ma per analogia tutta la popolazione) parassiti, adescatori, viscidi, così, senza una documentazione, una motivazione valida, rende quell’articolo un’autentica immondizia e la testata che l’ha accolto, per analogia, non degna di essere definita giornalistica.
Forse molti italiani non trasmettono una buona immagine di se’ all’estero, ma non è il caso di generalizzare. E il bello è che la redazione ha fatto dietrofront già il giorno dopo, nella versione online del magazine: “L’articolo di ieri ha superato in alcuni punti i limiti del buon gusto. La Direzione si scusa per il fatto che il testo sia stato pubblicato senza correzioni redazionali”.
“Il nostro columnist Achim Achilles ha il compito di formulare nella sua rubrica articoli al limite della ‘political uncorrectness’ – prosegue Der Spiegel – Ciò riesce quasi sempre con senso dell’umorismo e charme. In questo caso invece no. Il suo articolo, in alcune sue parti, ha superato i limiti del buon gusto, in altre ha accumulato clichè che sommati assieme hanno suscitato malintesi e indignazione”.
Secondo me il caldo fa male a parecchie persone e si sente anche in Germania.