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Digitale terrestre, nuovo switch-off (e nuove tv) per il 2022?

Italia, 2012: il 4 luglio cessano definitivamente le trasmissioni terrestri della televisione analogica, la prima tecnologia di trasmissione utilizzata nel mondo (dal 1928 negli USA, dal 1954 nel nostro Paese con le prime trasmissioni regolari). Da quel giorno la TV terrestre ricevibile da antenna è fruibile solo con la tecnologia digitale DVB-T, dopo una transizione iniziata tecnicamente nel 2006 e formalmente nel 2004 (con la famosa Legge 112/2004, nota anche come Legge Gasparri).

Italia, 2022: il 30 giugno cesseranno definitivamente le trasmissioni DVB-T, al termine di una transizione iniziata nel gennaio 2020. Il nuovo switch-off è previsto nel testo della Finanziaria 2018 che, nel lungo art. 89, indica le varie fasi del passaggio alla nuova tecnologia DVB-T2.

Dal titolo dell’art. 89 – “Uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia 5G” – emerge il motivo dello swicth-off, che cerco di riassumere: una normativa europea ha stabilito che la banda dei 700MHz (tra 694MHz e 790MHz) dal 2020 debba essere destinata alla connettività su rete mobile, al 5G appunto. In questo momento, in Italia, per le trasmissioni tv digitali terrestri viene utilizzata anche la banda dei 700MHz. Se non potrà più essere utilizzata a quello scopo, ci saranno meno risorse utilizzabili in termini di frequenze, quindi i multiplex diminuiranno e per questo motivo lo spettro dovrà essere utilizzato in modo efficiente: i canali televisivi dovranno… stringersi un po’. e per questo sarà necessario cambiare tecnologia.

Lasciando perdere l’impatto (e i problemi) che questa novità porterà alle emittenti televisive, dal lato degli utenti una domanda nasce spontanea: saranno necessari nuovi decoder, nuovi televisori? Per molti italiani sì, almeno da ciò che si legge tra le righe di una nota del Ministero per lo Sviluppo Economico che – nel tentativo di tranquillizzarci – rivela qualcosa che la legge non dice:

Contrariamente a quanto emerso in alcuni articoli di stampa, la tecnologia T2-HEVC sarà introdotta solo nel 2022 quando nello switch off saranno coinvolte tutte le emittenti nazionali. Per quella data si prevede che il naturale ricambio dei televisori con le nuove tecnologie avviato con 5 anni e mezzo di anticipo sarà sufficiente a garantire la transizione senza particolari problemi per le famiglie.

Il codec e le tempistiche emergono ora, ma la necessità del cambiamento era nota: la legge prevede già che dal 2017 in Italia possano essere commercializzati solo televisori di nuova generazione con tecnologia DVB-T2 con codec HEVC, quindi il problema della compatibilità dell’apparecchio televisivo non si pone per chi deve acquistarne uno, o l’ha acquistato nel corso di quest’anno. Il mercato degli apparecchi televisivi prevede mediamente un ciclo di vita che va dagli otto ai dieci anni, mentre per il Ministero in pratica è di 5 anni e mezzo. Un articolo su DDAY.it spiega che, da stime attendibili, nel 2022 i televisori non idonei saranno almeno 10 milioni. Secondo quanto riportato dal Corriere delle Comunicazioni, invece, dal momento che in Italia si sostituiscono in media 5 milioni di televisori l’anno, per il 2022 gli apparecchi non compatibili dovrebbero ridursi ad una quota che potrebbe essere minoritaria, considerando un parco televisori “principali” di 30 milioni di apparecchi. In Italia, però, i televisori attivi sono almeno 45 milioni, cifra che – lasciando invariato il turnover indicato – rende verosimile la stima indicativa di 10 milioni di tv che risulteranno “forzatamente” obsoleti al momento dello switch-off. 

Certo, non sono escluse proroghe e slittamenti (come per lo switch-off precedente), ma anche in questo caso l’avvicendamento tecnologico ci sarà e il Ministero, assicurando di aver previsto il costante monitoraggio della diffusione dei televisori di nuova generazione, ha definito gli incentivi destinati a questa operazione: 25 milioni di euro all’anno, dal 2019 al 2022 (non è molto).

Tutte queste considerazioni non tengono ovviamente conto dello sviluppo che avrà in parallelo il mercato della TV diffusa via Internet, verosimilmente non ancora capillare per l’orizzonte fissato al 2022, ma auspicabilmente in crescita e comunque già oggi “pericoloso” per la tv digitale satellitare.

 
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Pubblicato da su 3 novembre 2017 in Tv & WebTV

 

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Vain pride

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La famiglia allargata degli abusivi di contorno stasera si è esibita ostentando la propria vitale inconcludenza

 
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Pubblicato da su 3 settembre 2015 in news, Tv & WebTV

 

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Trasformare un rifiuto in un successo

Stephen Colbert si era aggiudicato una prestigiosa intervista con i Daft Punk (che in TV non vanno quasi mai) all’interno di The Colbert Report, il “TG” satirico che Colbert conduce su Comedy Central (emittente del gruppo Viacom). L’intervista era prevista per martedì, ma lunedì scorso è stata annullata perché MTV (anch’essa di Viacom) aveva già concordato un’esibizione esclusiva del duo francese (interverranno a sorpresa agli MTV Video Music Awards il 25 agosto).

Colbert si è vendicato di questo scippo: ha raccontato al pubblico tutto quanto, a modo suo (spiegando  che MTV farà comparire i Daft Punk a sorpresa e chiedendo a tutti “di non dirlo a nessuno”) e ha mandato in onda un video dove balla Get Lucky insieme ad una serie di inattesi superospiti, trasformando una batosta in un colpo pubblicitario.

ColbertDaftPunk

 
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Pubblicato da su 8 agosto 2013 in media, Mondo

 

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Chromecast hai detto?

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Secondo me, questa chiavetta per lo streaming chiamata Chromecast e venduta a 35 dollari potrebbe anche spaccare. Almeno, dove c’è banda abbastanza larga.

Quindi non da noi.

 
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Pubblicato da su 24 luglio 2013 in Internet, Tv & WebTV

 

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E l’audience s’impenna

Eccezionale strategia di comunicazione che integra spettacolo, politica, gioco e scommesse:

    1. Berlusconi da Santoro, si scommette su abbandono studio – Stanleybet quota a 5.00 la ‘fuga’ in diretta dell’ex premier – Prima Comunicazione via ANSA
    2. Elezioni: Stanleybet, Berlusconi da Santoro. Già pronto il ‘piano di fuga’ – Agenzia Parlamentare
 
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Pubblicato da su 9 gennaio 2013 in Life, media, Mondo

 

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Fastweb spegne la sua TV in anticipo

Gentile Cliente, dal 5 novembre il servizio IPTV (Internet Protocol Television) di Fastweb cessa di esistere.

Per gli utenti Fastweb abbonati al servizio TV, fine delle trasmissioni. Niente più TV e quindi niente più Sky via Internet. Forse è per questo motivo che una parte di quell’utenza aveva ricevuto da Sky la proposta di diventare clienti con antenna parabolica.

Qualcuno lo sapeva già, è vero. La notizia di oggi, però, è che il servizio sarà sospeso il 4 ottobre.

 
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Pubblicato da su 7 settembre 2012 in Internet, Tv & WebTV

 

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Google: Motorola non serve per la TV su Internet

Google non vuole più i set-top-box di Motorola. L’acquisizione di Motorola Mobility aveva fatto ipotizzare un certo interesse, da parte del gruppo di Mountain View, a quel settore che poteva diventare strategico nel business della TV su Internet. Un articolo del New York Post spiega invece che Google intende liberarsi di quell’attività. Questo significa che Google si servirà di altre tecnologie per arrivare al business della TV su Internet (e forse la notizia, tra le righe, è che queste tecnologie le ha già trovate) e che Motorola le serve per i suoi numerosissimi brevetti nel campo della telefonia mobile.

 
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Pubblicato da su 8 marzo 2012 in business, cellulari & smartphone, News da Internet

 

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Disney e YouTube si stringono la mano…

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…per dire “correte bimbi, venite da noi”: Disney e YouTube, alleanza strategica

 
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Pubblicato da su 9 novembre 2011 in business, Internet, media, Mondo, news

 

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YouTube sta per lanciare 100 nuovi canali

Da piattaforma di video-sharing a emittente televisiva, da intermediario a media: YouTube si evolve (?) ed è pronta ad offrire un proprio bouquet con cento nuovi canali a partire dal prossimo anno. Un’ulteriore diversificazione del business di Google, che si allarga al fronte attivo dell’industria dell’intrattenimento televisivo (continua su The New Blog Times)

 

 

 
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Pubblicato da su 31 ottobre 2011 in business, Internet, news, News da Internet, tecnologia, Tv & WebTV

 

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Google+, pronto al social entertainment

Dopo dodici settimane, la fase sperimentale – o meglio, di field trial – è terminata: Google+, il social network lanciato da Mountain View per contrastare Facebook, da oggi è aperto al pubblico e non è più necessario accedervi attraverso il meccanismo degli inviti. I nuovi utenti beneficeranno dgli oltre 100 aggiornamenti apportati dallo staff di sviluppo in questo periodo, che suggellano l’ultima novità relativa a gli hangouts, cioè all’applicazione Videoritrovi.

La feature ora è pronta per smartphone e tablet, è già disponibile per quelli dotati di sistema operativo Android, (dalla versione 2.3), ma lo sarà a breve anche per iOS. Ma di cosa si tratta? A spiegarlo è Vic Gundotra, che a Mountain View ricopre la carica di Senior Vice President of Engineering e può essere considerato il papà di Google+:

I videoritrovi avvicinano le persone, facendole incontrare faccia faccia attraverso le videochiamate dal vivo. Fin dal primo giorno la community ha ridefinito e superato i limiti di questa funzionalità in modi strabilianti, offrendo lezioni di cucina, quiz o concerti. È nostra intenzione mantenere questo slancio e continuare a sviluppare nuovi modi di comunicare, pertanto ci auguriamo che apprezzerete la serie di novità apportate ai videoritrovi.

 Si tratta di una videochat multiutente, ma che – grazie ai nuovi videoritrovi in diretta – offre in più la possibilità di aprire la propria trasmissione ad una platea ancor più ampia di quella rappresentata dalle cerchie dell’utente. In pratica in Google+ ora è possibile aprire un canale visibile al pubblico e ciò significa che la piattaforma è pronta a fare il salto verso il social entertainment.

E’ verosimile immaginare, infatti, che questa funzione – oltre agli utilizzi domestici e familiari – possa essere vista con particolare interesse dalle community e dal mondo del business: la sua versatilità apre a vari impieghi, dalle videoconferenze aziendali alla trasmissione di contenuti multimediali.

Già mi sembra di intravedere all’orizzonte nuovi programmi televisivi (dai più casti ai più hot), ovviamente corredati da infiniti rulli di spot pubblicitari, e dal momento che esistono API (Application Program Interface) disponibili agli sviluppatori, sui Videoritrovi c’è la possibilità di costruire molto.

Lo sviluppo di Google+, quindi, è sempre in corso e in corsa. E solo ora si cominciano a vedere le prime vere innovazioni, che potrebbero dare seriamente fastidio alla concorrenza.

 

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Google TV sbarcherà in Europa nel 2012

Google TV prosegue la propria strada e, come ha dichiarato il presidente Eric Schmidt, sarà offerta sul mercato Europeo entro pochi mesi, ad inizio 2012. Oltreoceano non ha avuto vita facile: oltre ad essere afflitta da alcuni bug non risolti neppure dopo i test, la piattaforma di streaming fi Google è osteggiata anche dai vari media e network, che non la vedono di buon occhio, e a nulla è valso il tentativo di renderla più appetibile riducendo il presso del set-top-box (da 249 a 99 dollari).

Alle spalle del percorso di Google TV vedo un propulsore che fino a poco tempo fa non c’era: l’acquisizione di Motorola Mobility. L’azienda è famosa soprattutto per la produzione di dispositivi mobili (cellulari e smartphone, che molti hanno individuato come obiettivo primario di Google per lo sviluppo di nuove soluzioni Android-based), ma forse non tutti sanno che è attiva anche sul mercato dei set-top-box (altrimenti chiamati decoder televisivi): l’operazione, dunque, è verosimilmente un importante tassello del puzzle che l’azienda di Mountain View sta componendo per portare Chrome nei televisori e permettere agli utenti di utilizzare un motore di ricerca di contenuti multimediali (programmi televisivi), a cui si potrà accedere cercando il nome di una trasmissione, di un personaggio televisivo, di una squadra di calcio (per accedere allo streming della partita), di un cantante (per assistere il suo concerto).

Non bisogna dimenticare che sul mercato ci sarà da considerare anche la presenza di Apple TV, e di chissà quali altre soluzioni. Al momento, ognuna ha il proprio set-top-box, mentre sarebbe auspicabile che ognuna di esse fosse fruibile attraverso un dispositivo multistandard, per consentire la massima flessibilità (e, agli utenti, la libertà di scelta, e di cambiare idea senza necessariamente dotarsi di altri apparecchi).

 
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Pubblicato da su 29 agosto 2011 in Internet, Life, media, Mondo, news, News da Internet, tecnologia, Tv & WebTV

 

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Dallas, il ritorno

In mancanza delle repliche della vecchia serie (non c’è neanche su FoxRetro), è in arrivo una nuova serie del telefilm Dallas. Peccato che non abbiano scelto di far risuscitare anche Pamela (il jolly se l’erano già giocati con Bobby, che morì nella settima stagione della serie per risorgere in quella successiva).

 
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Pubblicato da su 11 luglio 2011 in media, Mondo, news, News da Internet, Tv & WebTV

 

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