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Microsoft Defender, un bug intasa l’hard disk

Ritrovarsi con l’hard disk pieno di file inutili e sapere che il problema è causato da un bug di Microsoft Defender, il software integrato in Windows, è la prova del nove del fatto che quel software non è una soluzione di security sufficiente. In realtà si allontana anche dal concetto di sicurezza, perché se questo problema può generare – come si legge su Reddit – milioni di file superflui occupando decine di GB in modo incontrollato, significa che improvvisamente pc e server possono improvvisamente bloccarsi. Se questo accade su computer con applicazioni importanti o critiche, è facile immaginare quali problemi potrebbero presentarsi.

Negli aggiornamenti periodici di Windows sono previsti anche quelli di Defender e questo automatismo, ad alcuni utenti, risponde a due esigenze principali:

  1. essere “a norma” (in quanto un sistema di antivirus aggiornato è una misura di sicurezza prevista per legge);
  2. avere uno strumento di sicurezza informatica che mette al riparo dagli inconvenienti

Se la prima di queste può dirsi soddisfatta, la seconda viene smontata dalla notizia che il software può riempire l’hard disk di fuffa, oltre che dal fatto che si tratta di uno strumento notoriamente molto light e di limitata efficacia. Sinceramente è poco consolante che con un nuovo aggiornamento sia possibile risolvere il problema con la versione 1.1.18100.6, del motore di Defender (gli utenti che hanno ancora la versione 1.1.18100.5 possono fare manualmente le pulizie cancellando i file che si trovano in questo percorso: C:\ProgramData\Microsoft\Windows Defender\Scans\History\Store).

La reputazione non eccelsa di questa applicazione ha ricevuto un altro colpo che dovrebbe spingere il produttore stesso a correre i ripari. Se siete utenti Microsoft, e per la sicurezza del vostro computer finora vi siete limitati ad affidarvi alla dotazione di serie, è tempo di pensare a qualcosa di più robusto. Le soluzioni, anche gratuite, non mancano e per aiutarvi a scegliere potete consultare fonti come Virus Bullettin o AV Comparatives.

Fra le soluzioni free più diffuse troviamo

Naturalmente il discorso vale anche per gli utenti Mac, che non sono esenti da inconvenienti, anche se gli attacchi puntano al mondo Microsoft che – come riferisce Netmarketshare, – rappresenta una quota del 87,5% del mercato mondiale (quella di MacOS è pari al 9,7%). Va soprattutto considerato che il sistema operativo di Apple include in partenza un maggior numero di funzioni e soluzioni di sicurezza, che vanno da XProtect (un antivirus essenziale che rimane pressoché invisibile all’utente) a Gatekeeper (che verifica l’affidabilità dei software scaricati), senza dimenticare altre funzionalità come la Library Randomization e l’adozione di una partizione nascosta (e in sola lettura) per i file di sistema.

In conclusione, è paradossale che un sistema di difesa e sicurezza, nato per permettere agli utenti di lavorare serenamente, generi problemi e inconvenienti. Ma d’altronde il contesto è caratterizzato da un altro paradosso, ben più famoso: nel mondo digitale, l’unica cosa di cui possiamo essere assolutamente sicuri al 100% è che la sicurezza assoluta al 100% non esiste.

 
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Pubblicato da su 7 Maggio 2021 in news

 

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Windows 10, la patch sia con te e con i tuoi aggiornamenti

Molto tormentati gli ultimi aggiornamenti di Windows 10: sospeso l’October Update per problemi riscontrati globalmente da molti utenti che si sono visti scippare alcuni file dalle cartelle Documenti e Immagini, Microsoft rileva ora altri problemi legati al ripetersi della mistica apparizione della sempre temuta BSOD (Blue Screen of Death, la “schermata blu della morte”), sui computer aggiornati alla versione October 2018 Update (disponibile fino a qualche giorno fa solo con download volontario dal sito del produttore), ma anche alla April 2018 Update.

L’errore riscontrato questa volta si riferisce ad una “WDF_VIOLATION” e sembra sia stato rilevato su computer dotati del driver Hpqkbfiltr.sys, la cui rimozione risolverebbe il problema. Anche in questo caso, Microsoft ha bloccato gli update incriminati per approfondire la questione. Forse l’azienda dovrebbe rivedere un po’ i processi legati agli update e alla loro distribuzione.

 
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Pubblicato da su 15 ottobre 2018 in news

 

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Il necrologio di Windows Mobile scritto da Microsoft

Se siete utenti di smartphone con sistema Windows Mobile, cominciate seriamente a valutare alternative (se già non lo avete fatto prima): lo sviluppo relativo a questa piattaforma non è più una priorità, come suggerisce il tweet scritto ieri da Joe Belfiore, che per Microsoft è il vice-president responsabile di Windows 10:

Belfiore ha dichiarato che Microsoft continuerà a distribuire aggiornamenti di sistema e di sicurezza, ma niente di più, ufficializzando la fine del programma di sviluppo del sistema, di cui gli utenti di fatto si sono già resi conto da almeno un anno. Windows Mobile è stato sopraffatto da iOS e Android e negli USA è ormai precipitato ad una quota di mercato irrisoria, inferiore all1% (mentre in Italia si trova ancora attorno al 2%).

 
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Pubblicato da su 9 ottobre 2017 in cellulari & smartphone

 

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Don’t WannaCry

Se quest’immagine non vi è nuova – perché è comparsa su un vostro computer – probabilmente avete già familiarizzato con il nuovo incubo informatico WannaCry, in cui le vittime vengono colpite da un ransomware (un software malevolo che, una volta installatosi, cripta i file presenti sul computer, che possono essere “liberati” solo dietro pagamento di un riscatto, il ransom appunto). Dentro WannaCry c’è l’exploit di vulnerabilità Eternal Blue, sviluppato dalla NSA, l’intelligence americana, e in seguito trafugato da un gruppo che si cela sotto il nome Shadow Brokers. Alla base c’è quindi la possibilità di sfruttare una vulnerabilità dei sistemi Windows, che però Microsoft aveva già scoperto e “tappato” con alcuni aggiornamenti, disponibili online.

Di conseguenza, i computer infetti sono macchine Windows non adeguatamente aggiornate. E là fuori esistono ancora tanti, troppi computer ancora dotati di Windows XP, escluso dagli aggiornamenti Microsoft da tre anni, ma ciò nonostante ancora pesantemente presente nel mondo, tanto da “costringere” il produttore a pubblicare – insieme agli update per i sistemi supportati – un aggiornamento di sicurezza straordinario anche per chi non ha ancora abbandonato questo sistema operativo in circolazione dall’ottobre 2001.

Aggiornate i vostri computer, effettuate backup, aggiornateli con la maggior frequenza possibile e conservateli in sicurezza. Saranno la vostra ancora di salvezza in caso di infezione. L’altro consiglio, a monte, è a carattere preventivo: non cliccate su link o allegati veicolati da mail di cui non siete assolutamente sicuri.

E’ questo ciò che accade quando si sottovaluta l’importanza degli aggiornamenti e la vetustà di sistemi che non vengono adeguati perché “finora ha sempre funzionato bene così”.

 
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Pubblicato da su 13 Maggio 2017 in security

 

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WhatsApp ora ha la sua applicazione desktop per computer (purché con Windows e Mac OS X)

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Avviso a tutti gli aficionados di WhatsApp: ora c’è anche l’applicazione desktop disponibile per computer. WhatsApp la presenta come un nuovo modo per rimanere in contatto sempre e ovunque:

La nuova applicazione per computer è disponibile per Windows 8+ e Mac OS 10.9+ e viene sincronizzata con WhatsApp presente sul dispositivo mobile. Dato che l’applicazione funziona in modo nativo sul computer, è possibile ricevere le notifiche native del computer, usare gli shortcut della tastiera, e altro ancora.

L’unica novità apprezzabile è probabilmente il vantaggio della visualizzazione delle notifiche. Per il resto è pressoché identica alla web app lanciata l’anno scorso

 
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Pubblicato da su 11 Maggio 2016 in news

 

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Windows 10 ovunque, la nuova missione di Microsoft

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Confermando quanto anticipato a settembre, Microsoft ieri ha presentato Windows 10. Il successore di Windows 8 si chiama così per ostentare un notevole passo in avanti rispetto alla precedente generazione. L’obiettivo è quello di arrivare ad un sistema operativo che sia realmente fruibile da dispositivi di dimensioni e caratteristiche differenti: computer, notebook, laptop, tablet e smartphone innanzitutto, ma sarà la base di altre novità che si preannunciano molto interessanti.

Con Windows 10 si registra il ritorno del menu Start, che può essere anche ridimensionato e ampliato a tutto schermo per essere utilizzato con l’interfaccia a riquadri già vista nella versione precedente e su Windows Phone, versione mobile che sparirà per convergere nel nuovo sistema operativo. In base a questa convergenza di versioni, su Windows 10 arriva anche Cortana, l’assistente vocale (il collega di Siri di Apple). Fra le novità c’è un nuovo browser che al momento viene indicato con il nome di Spartan e l’app Xbox per collegarsi al proprio account e condividere i giochi presenti sulla console con il dispositivo dotato di Windows 10. Per agevolarne la diffusione, l’aggiornamento a Windows 10 sarà gratuito per gli utenti di Windows 8.1, Windows 7 e Windows Phone 8.1.

surface-hub-4jpg-64726f[1]Con l’occasione, Microsoft ha presentato inoltre due dispositivi, sempre basati sull’impiego del nuovo sistema operativo, ma orientati ad utilizzi differenti: il primo si presta ad un uso collettivo e condiviso e si chiama Surface Hub, un super display touchscreen da 84 pollici che può essere impiegato per riunioni (in sostituzione di un proiettore e per navigare su web), videoconferenze, oppure a scopo didattico come lavagna multimediale. Il secondo, forse più stuzzicante, destinato ad un utilizzo individuale, si chiama HoloLens ed è un paio di occhiali multimediali pensati per sfruttare una tecnologia a ologrammi e sovrapporre immagini 3D all’ambiente che circonda l’utente che li indossa. Gli impieghi sono svariati e vanno dalla progettazione all’intrattenimento.

E’ chiara l’intenzione di preparare un’invasione di Windows 10 in molte tipologie di dispositivi per arrivare in vari settori, realizzando un’unica piattaforma, con il proprio cloud (OneDrive) e un proprio marketplace, su cui tutti gli utenti Microsoft dovranno convergere.

 
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Pubblicato da su 22 gennaio 2015 in cellulari & smartphone, computer, news, tecnologia

 

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Non ci sono più i Nokia (di una volta)

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Il sospetto divenne certezza e venne il giorno in cui il marchio Nokia sparì dagli smartphone: due anni dopo l’acquisto della divisione mobile dell’azienda finlandese, Microsoft ha deciso di apporre solo il proprio brand sui nuovi apparecchi della gamma Lumia, a partire dal modello 535.

I Lumia sono qualcosa di diverso dai Nokia di un tempo, che venivano considerati i Cellulari per antomomasia. Quell’epoca è finita da anni e ora la sparizione del brand Nokia dal mercato è solo l’ultimo atto formale.

Una prece.

 
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Pubblicato da su 12 novembre 2014 in cellulari & smartphone, telefonia

 

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Windows, si salta alla 10

Windows 10

 

Avete ancora Windows XP? Non vi siete accorti che nel frattempo è uscito Windows Vista, Windows 7 e Windows 8, con l’update 8.1? O aspettavate la prossima versione ancora? Be’, scordatevi di Windows 9, perché Windows 10 sarà davvero rivoluzionario. Parola di Microsoft.

Però… un momento. Ma Windows 9 non è ancora uscito.

Perché presentano già Windows 10?

Si sono forse dimenticati di non aver ancora rilasciato la versione 9?

Assolutamente no, a Redmond sono molto più avanti di noi in tutti i sensi e – con sapiente strategia di marketing – hanno deciso che dopo Windows 8 si passerà direttamente a Windows 10, saltando un numero per evidenziare il notevole salto in avanti compiuto dal nuovo sistema innovativo. Che ripresenterà il menu Start – che era rimasto fino a Windows 7 – con programmi e applicazioni. Però sarà tutto nuovo!

Forse 😉

 
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Pubblicato da su 30 settembre 2014 in news

 

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Windows ritornerà al Menu Start

Pare che Microsoft abbia deciso di cedere alle lagnanze degli utenti di Windows che rimpiangono il Menu Start . Dopo averlo reintrodotto in sordina su Windows 8.1, l’azienda avrebbe deciso di consolidarlo in Windows 9 (o come si chiamerà), con un pannello che mostra programmi e applicazioni a cui possono essere aggiungere altri pannelli con i box dell’interfaccia attuale (più adatta ai touchscreen). L’utente sarà messo in condizioni di scegliere quale interfaccia utilizzare. Almeno quella.

 
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Pubblicato da su 12 settembre 2014 in News da Internet

 

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Nokia in via di estinzione

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La definitiva acquisizione di Nokia da parte di Microsoft, che sarà perfezionata in questi giorni, porterà alla ridenominazione di tutte le attività legate a Nokia Oy (Nokia Corporation), che prenderà il nome di Microsoft Mobile Oy.

Alcuni rumors prevedono però anche il brand Nokia possa presto scomparire completamente dal mercato, lasciando il posto – su cellulari e smartphone – a Microsoft Mobile. Se anziché un avvicendamento graduale scegliesse un cambio repentino, Microsoft sacrificherebbe un nome storico per segnare il territorio nel mondo della comunicazione mobile. Nei mercati consolidati non sono pochi gli utenti fidelizzati che continuano ad apprezzare le qualità telefoniche dei dispositivi Nokia e in quelli in via di sviluppo il marchio finlandese è molto diffuso. Farlo sparire, scommettendo e puntanto tutto sul marchio Microsoft, potrebbe essere una mossa azzardata.

 
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Pubblicato da su 23 aprile 2014 in business, cellulari & smartphone

 

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Windows 8.1, è giunta la tua ora

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Se siete utenti di Windows 8 e volete il ritorno della barra di avvio con il pulsante Start, un’interfaccia Start più flessibile, Internet Explorer 11, l’integrazione cloud di SkyDrive, un cestino di app gratuite (le nuove versioni di Fotografie e Fresh Paint, il nuovo Movie Moments per il montaggio di filmati), allora è venuto il momento di scaricare Windows 8.1.

 
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Pubblicato da su 17 ottobre 2013 in computer

 

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Se Asus fa il Trio, Apple farà il MacPad?

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Mi domando: se Asus riesce a fare il Transformer Book Trio – ossia un laptop con Windows 8, che staccando la tastiera diventa un tablet con Android 4.2 e che, attaccato ad una docking station, diventa un desktop pc a tutti gli effetti con storage da 1 TB – quando vedremo Apple presentare un… MacPad?

 
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Pubblicato da su 3 giugno 2013 in computer, tablet, tecnologia

 

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Windows 8.1, entro fine anno

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Dopo aver raccolto imprecazioni, critiche e suggerimenti, Microsoft ha preparato un corposo aggiornamento di Windows 8, che si chiamerà 8.1 e verrà presentato il 26 giugno. La disponibilità, però, è stata genericamente indicata “entro fine anno”.

Per rivedere il tasto Start e alcune abituali caratteristiche che erano scomparse nell’ultima versione (come la visualizzazione immediata del desktop), insieme ad altre migliorie, sarà necessario aspettare ancora un po’.

 
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Pubblicato da su 31 Maggio 2013 in Buono a sapersi, computer, news, tecnologia

 

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Cose senza senso: la guerra dei font

Ma che senso ha la guerra dei font, che ha come protagonisti i sostenitori del Comic Sans contrapposti ai suoi strenui detrattori?

La scelta del font è una forma di libertà di espressione e, potendo scegliere, ognuno è libero di utilizzare il carattere che preferisce. Ma il fatto stesso che ne esistano tipologie differenti fa capire che possono esistere più criteri di utilizzo: un testo trasmette un messaggio o un’informazione, ma al di là dei contenuti, il font scelto per scriverlo ha innanzitutto una funzione.

Non è certo obbligatorio conoscere quella prevista da chi l’ha inventato, ma esserne consapevoli spesso aiuta nella scelta: perché un font può piacere a chi scrive, ma non piacere a chi legge, e qui stiamo parlando di un fattore soggettivo come il gusto. Ci sono occasioni di espressione libere e altre che richiedono il rispetto di una forma più seria. Last but not least, esistono casi in cui andrebbe considerata anche la leggibilità. Anzi, a mio avviso, nella scelta di un font da utilizzare, credo che i fattori da considerare vadano proprio in quest’ordine: leggibilità, forma e gusto (LFG).

Chi conosce le differenze tra graziati e bastoni sa di cosa parlo: graziati e bastoni non sono due gruppi di persone che si fanno la guerra, ma sono due diversi insiemi di caratteri.

I graziati hanno le grazie, che sono piccole appendici poste alle estremità (nella figura a lato, sono evidenziate da un cerchietto rosso). I più diffusi e conosciuti sono quelli della famiglia “Times” (come il Times New Roman) o “New York”. Come si intuisce dal loro nome, rendono il carattere più aggraziato e per questo sembrano assolvere ad una funzione estetica che potrebbe rendere il font adatto a un impiego importante, serio e formale.

In realtà, una parte di queste grazie soddisfa proprio la leggibilità: al di là del fatto che i caratteri abbiano un ingombro preciso e un’altezza sempre pressoché identica, i caratteri che hanno le grazie poste alla base delle singole lettere, visti in successione, vanno a formare una linea semi-invisibile che agevola la lettura, quasi come se quello stesso testo fosse scritto in un quaderno a righe.

Ovviamente questa caratteristica si presta all’impiego in testi di una certa densità ed estensione. Pensiamo ad un libro, agli articoli di un quotidiano, ad un contratto, o a qualunque altro testo che contenga molte parole distribuite su varie righe: scritto con un carattere graziato, si presterà ad una lettura più agevole e che non affatichi troppo la vista.

I bastoni sono tutti quei caratteri senza grazie, che non sono ne’ sgraziati ne’ disgraziati, semplicemente le loro lettere sono prive di appendici e le linee che li compongono hanno estremità definite in modo semplice e netto. Fanno parte di questa famiglia, ad esempio, i font Arial, Helvetica, Verdana e molti altri.

Questa linearità del carattere – e l’assenza di quella linea semi-invisibile che ho descritto prima – comporta però un’idoneità in testi più brevi, ad esempio il titolo del capitolo di un libro, o di un articolo di giornale, o ancora nella segnaletica e nella cartellonistica. Non è un caso che – volutamente – questo tipo di font venga utilizzato nei contratti e, soprattutto, in paragrafi o clausole scritti in modo densissimo e su molte righe: è una scelta tattica per indurre il lettore a soprassedere sui contenuti, la cui lettura è stata appositamente resa faticosa (e alla fine il cliente firma, pur senza aver letto tutto ciò che gli sarebbe interessato, anzi trascurando ciò che meritava più attenzione).

Detto questo, si può considerare che ogni font possa avere un impiego adatto, generalmente quello per cui è stato pensato da chi l’ha creato. E veniamo al vituperato Comic Sans, che è stato creato da Vincent Connare e inserito da Microsoft nei font resi disponibili nel Plus Pack di Windows 95 e nella versione OEM del sistema operativo (la versione che si trova preinstallata sui computer dal costruttore). Si chiama Comic perché ispirato ai caratteri utilizzati nei fumetti, mentre Sans è semplicemente una contrazione di sans-serif, ossia senza grazie. Connare ha sempre dichiarato di averlo ideato perché fosse utilizzato in soluzioni software per bambini, ma solo nelle interfacce e non come carattere utilizzabile dagli utenti.

La sua presenza nel set standard dei font Microsoft ha riscosso un gradimento tale da renderlo molto utilizzato ed è per questo motivo che molti lo utilizzano anche in documenti formali e ufficiali, con la possibilità che il destinatario storca il naso. C’è chi ritiene che vada addirittura abolito: è la posizione di Dave e Holly Combs, due grafici che – evidentemente stanchi di vederne utilizzi ritenuti impropri – hanno varato una campagna denigratoria con il sito Ban Comic Sans.

In linea di principio, io mantengo una posizione meno radicale e faccio parte di quella corrente che segue il criterio LFG, sono per una ragionevole (e ragionata) libertà di scelta. A me non piace molto vedere documenti ufficiali, fatture di vendita, certificati o contratti scritti in Comic Sans, e quando mi capitano sotto gli occhi penso sempre “avrei scelto un altro font” (come nel caso della presentazione realizzata al CERN sul bosone di Higgs), ma in ambito editoriale – o comunque per quanto riguarda ciò che si scrive – credo esistano altre storture da contrastare e correggere con energia, come l’utilizzo approssimativo – o indecente – della lingua italiana (le cui regole fanno parte dei programmi della scuola dell’obbligo).

Anche perché, diciamola tutta, il Comic Sans non è certo l’unico carattere soggetto ad abusi (e non solo estetici)…

 
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Pubblicato da su 20 settembre 2012 in news

 

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Windows 8 fa la spia con Microsoft?

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Lo SmartScreen di Windows 8 trasmette a Microsoft le informazioni su tutti i programmi installati? È quanto segnalato dall’esperto di security Nadim Kobeissi, che dichiara di aver scoperto la raccolta di tutte le attività svolte in Modern UI, l’interfaccia grafica del nuovo sistema operativo, analizzando la versione RTM disponibile da alcune settimane.

Quando ad esempio si procede ad un’installazione o al download di un software, SmartScreen trasmetterebbe a Microsoft alcune informazioni sul file scaricato ed eventualmente installato, insieme all’indirizzo IP dell’utente. In tal modo, Microsoft può sapere tutto sulle installazioni effettuate dagli utenti di Windows 8.

Microsoft, in una dichiarazione rilasciata a VentureBeat, nega ogni intento spione e spiega: si tratta di un’opzione attiva per default, disattivabile, presente in Internet Explorer 10 come misura di sicurezza contro il phishing (fenomeno in cui gli utenti possono essere portati con l’inganno a visitare siti fasulli con finalità fraudolente), aggiungendo che le informazioni vengono poi cancellate.

Non c’è, tuttavia, alcuna smentita sulla raccolta di quei dati, ne’ viene spiegato quando (dopo quanto tempo) avvenga la dichiarata cancellazione. A questo punto, per evitare effetti collaterali indesiderati, la disattivazione di Smartscreen appare una buona precauzione da adottare.

 
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Pubblicato da su 29 agosto 2012 in Buono a sapersi, computer, news, News da Internet

 

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