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Dimmi cosa cerchi e ti dirò chi sei

ClassificheSearch2014

Dicembre, tempo di bilanci e di classifiche. Questi sono i risultati – provvisori – dei termini più ricercati dagli utenti italiani nel 2014.

 

 

 

 
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Pubblicato da su 5 dicembre 2014 in curiosità, news

 

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Microsoft chi?

”Molti pensano che i nostri più grandi concorrenti siano Yahoo! o Bing. Ma il nostro più grande rivale nel settore dei motori di ricerca è effettivamente Amazon”

È quanto ha dichiarato Eric Schmidt – presidente di Googke – in occasione di un evento dedicato alle startup a Berlino.

Considerando che i due gruppi si sfidano anche nella logistica, la contrapposizione non potrà che ampliarsi…

 
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Pubblicato da su 14 ottobre 2014 in business, news

 

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PagineBianche, 199 euro per non rimanere “in mezzo alle case”

elencotelefonico

Oggi sono stato contattato da un’operatrice molto cortese – Ilona, dall’Albania – per conto di PagineBianche. Il suo scopo dichiarato inizialmente era quello di verificare i dati aziendali per il loro corretto inserimento sul nuovo elenco telefonico, perché

Da quest’anno le aziende non saranno più inserite insieme agli utenti privati e ai numeri di casa. Inoltre il nome dell’azienda sarà visibile sui motori di ricerca internet perché siamo partner di Google.

Contenendo la mia usuale diffidenza in questi casi, investo un minuto per rispondere alle domande con cui mi viene chiesta conferma dei dati aziendali. Al termine, l’operatrice ripete tutto quanto onde evitare fraintendimenti. Solo a fine riepilogo mi informa del fatto che l’inserimento dei dati aziendali – in una modalità distinta da quella delle utenze domestiche private – comporta un investimento di 199 euro, da sostenere “solamente per il primo anno”. Segue un garbato e civile dialogo chiarificatore, che parte dal presupposto che la cosa non è interessante per l’azienda (mi spiace per il business di PagineBianche – PagineGialle, ma sono anni che ricevo gli elenchi e li lascio nella loro pellicola di cellophane):

No, non sono interessato a fare questo investimento.

Ma infatti, l’investimento di 199 euro lo farà solo quest’anno ed è a costo zero perché lo può scaricare interamente

La ringrazio per le informazioni, ma non intendo farlo.

Ma infatti, la sua azienda che ha la partita IVA deve fare per forza questo investimento, così comparirà nell’elenco.

Nessuno deve fare per forza questo investimento. Non pagherò questi 199 euro e il nome dell’azienda sarà comunque presente nell’elenco, anche se con un aspetto diverso da quello che mi proponete. Non è così?

Sì, ma finirà in mezzo agli indirizzi delle case non nella sua categoria. I suoi clienti non la troveranno.

La troveranno. La ringrazio per le informazioni, non intendo pagare i 199 euro perché il servizio non mi interessa.

Ma infatti, non la troveranno perché cercheranno l’azienda e la troveranno in mezzo alle case. Vuole rinunciare?

Come le ho detto, non sono interessato al servizio.

Allora il nome della sua azienda non sarà nell’elenco sotto la categoria giusta.

Grazie. Buon lavoro.

Grazie. Arrivederci.

L’attività di raccogliere inserzioni pubblicitarie da parte di PagineBianche è più che legittima e molte aziende possono ritenere che valga la pena investire denaro per comparire nell’elenco in modo più evidente. All’azienda in cui ho ricevuto questa telefonata, però, un’inserzione di quel tipo non comporta alcun valore aggiunto, quindi si rivelerebbe una spesa inutile. Non trovo corretto e trasparente l’approccio utilizzato dall’operatrice che, seppur con molta gentilezza, si rivolge all’azienda parlando prima della necessità di una conferma dei dati in vista della pubblicazione del nuovo elenco telefonico e solo alla fine della conversazione informa che si tratta di un inserimento categorico a pagamento.

Se avete un’attività e ricevete una telefonata di questo tipo, prima di accettare o rifiutare ricordate innanzitutto che non siete assolutamente obbligati a pagare 199 euro per comparire in elenco. Accettate solo se pensate che la vostra attività possa trarre beneficio da un’inserzione pubblicitaria sull’elenco telefonico. E comunque ricordate che il nome non sparirà dall’elenco: rimarrà in mezzo alle case.

 
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Pubblicato da su 21 novembre 2013 in news

 

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The end of AltaVista

Altavista1

Date un’ultima occhiata ad AltaVista perché la sua chiusura ufficiale è stata prevista per domani.

Per chi si chiedesse di cosa sto parlando: AltaVista negli anni ’90 era il motore di ricerca di riferimento. Fu lanciato da Digital Equipment nel 1995, lo stesso anno in cui Larry Page e Sergey Brin si incontrarono a Stanford, dando vita ad un’amicizia e ad una collaborazione professionale che, dopo pochi anni, avrebbe a sua volta dato vita a Google.

AltaVista, in realtà, è scomparso dal web già da qualche anno: il suo indirizzo porta solamente ad un’interfaccia alternativa di Yahoo! (che lo acquistò nel 2003).

 
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Pubblicato da su 7 luglio 2013 in news

 

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Piovono motori (di ricerca)

quag-logo-beta

Mettendo insieme query e tag, un manipolo di sviluppatori ha creato Quag, piattaforma social che integra le funzionalità di due motori di ricerca – Google e Bing – per consentire all’utente (che può iscriversi e pubblicare un proprio profilo) di effettuare ricerche su web ed ottenere “gli stessi risultati generati da questi due motori (salvo piccole differenze dovute alla personalizzazione dei risultati)”.

Online in versione beta, ad ogni ricerca Quag fornisce una serie di risultati e segnala all’utente ricerche analoghe effettuate da altri utenti (anche attraverso un add-on per Chrome e Firefox, realizzato per integrare le funzioni di Quag nella barra laterale di Google). In pratica si tratta di una soluzione di search-sharing, con un’attenzione dichiarata alle tematiche relative alla privacy.

Dopo la pubblicazione di istella, si tratta di un altro interessante contributo made in Italy al mondo delle ricerche su web e al social networking, da osservare con attenzione.

 
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Pubblicato da su 21 marzo 2013 in Internet, motori, social network

 

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L’istella del web italiano

istellaDevo ancora farmi un’idea di istella, nuovo motore di ricerca italiano lanciato da Tiscali. Al momento – nel dubbio – esprimo cauto ottimismo, trovando apprezzabilissimo che questo nuovo motore di ricerca non cataloghi, ne’ tracci gli utenti. Google lo fa, anzi fonda il proprio business proprio su queste attività, minando pesantemente la privacy di ognuno. Per questo motivo condivido l’osservazione scritta ieri da Marco sul New Blog Times: “se il buon giorno si vede dal mattino direi che istella (…) sia pronto per iniziare un riscatto tutto italiano”.

L’inizio è decisamente più promettente di quello di Volunia, ma per capirne il valore sarà necessario comprenderne bene anche il modello di business:  «Venderemo la pubblicità e le parole chiave, ma potremo anche stringere accordi con le pubbliche amministrazioni e con gli editori», ha dichiarato Renato Soru, precisando “Vorremmo confrontarci, a livello di tecnologia, con i giornali e con i loro editori. Istella si propone di servire le testate che usano i motori di ricerca per il quotidiano lavoro redazionale. Speriamo di attivare una proficua sinergia”.

In ogni caso, un’informazione utile a chi tiene con particolare attenzione alla propria privacy: la procedura di registrazione può avvenire inserendo i propri dati, oppure connettendosi tramite un account Facebook. Ovviamente questa connessione prevede una condivisione di informazioni, è sempre bene esserne consapevoli.

 
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Pubblicato da su 20 marzo 2013 in motori, News da Internet, tecnologia

 

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Facebook Graph Search

Eccola, l’attesa novità di Facebook. Si chiama Graph Search ed è l’evoluzione della ricerca oggi disponibile nel popoloso social network. La nuova feature, presentata al pubblico proprio oggi, permetterà all’utente di fare ricerche avanzate, legate alle proprie amicizie, ai like pubblicati, ai contenuti condivisi, alla città di appartenenza, eccetera.

Interessante notare che Facebook ha circa un miliardo di utenti, dei quali oltre la metà (intorno ai 600 milioni) è attiva da smartphone. E tutti questi utenti potrebbero affezionarsi a queste nuove possibilità social di ricerca, agevolmente integrabili con applicazioni di geolocalizzazione e con finalità pubblicitarie. A scapito del leader del momento, Google. Che certamente reagirà…

Era ora che la ricerca in Facebook migliorasse. Questa evoluzione era attesa da molti utenti, che lamentavano la pochezza della funzione di ricerca nota fino ad oggi e per questo, probabilmente, non verrà ritenuta una rivoluzione come Mark Zuckerberg vorrebbe.

Personalmente mi ha sorpreso di più l’idea (varata finora a titolo sperimentale) di far pagare i messaggi spediti ai non-amici, una sorta di antispam forzato.

 
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Pubblicato da su 15 gennaio 2013 in business, cellulari & smartphone, Internet, news, social network

 

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Social Jobs: Facebook sfida LinkedIn

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Ecco l’idea di Facebook per entrare in competizione con realtà social più “serie”: la Social Jobs App.

La nuova app parte con numeri interessanti, vantando già 1.700.000 di offerte di lavoro, forte del supporto di società leader del settore come BranchOut, DirectEmployers Association, Jobvite e Monster.

Al momento è attiva negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma per vedere l’introduzione della sua eventuale localizzazione italiana potrebbe essere solo questione di tempo: in ogni caso, rappresenta un canale in più che ha le potenzialità per infastidire realtà cone LinkedIn, ma anche i portali specializzati in job search che, negli ultimi tempi, hanno evoluto i propri servizi affinando il motore di ricerca interno e introducendo opzioni tipiche dei social network.

 
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Pubblicato da su 16 novembre 2012 in Internet, Mondo, news, News da Internet, social network

 

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Cambiamenti epocali (più o meno)

Google sta introducendo una modifica che al momento è visibile agli utenti che lo utilizzano in lingua inglese, ma probabilmente sarà presto estesa a tutti gli utenti: la barra delle opzioni che normalmente si vede verticalmente nella colonna a sinistra (quella con le voci Web, Immagini, Mappe, Video, eccetera) è stata posta in orizzontale in cima alla pagina dei risultati della ricerca (come si vede nella figura, con un doppio clic è possibile ingrandirla).

La modifica è verosimilmente dovuta all’intenzione di andare incontro al crescente utilizzo di dispositivi con display di dimensioni ridotte, come smartphone e tablet. Ne guadagna sicuramente la fruibilità – in questo caso leggibilità – per gli utenti che navigano in mobilità.

 
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Pubblicato da su 7 novembre 2012 in business, cellulari & smartphone, news, tablet

 

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Volunia, Marchiori si chiama fuori

Massimo Marchiori ha scritto una lettera in cui  spiega i motivi delle sue dimissioni da direttore tecnico di Volunia e la cessazione di ogni attività di sviluppo al riguardo. Parla di contrasti con altre persone che hanno preso parte al progetto, al punto di avervi partecipato controvoglia (Marchiori avrebbe voluto far supportare Volunia da un motore esterno, ma altri avrebbero deciso di svilupparne uno interno), e di compromessi raggiunti per il bene del progetto.

I contenuti della lettera portano a concludere che l’insuccesso del progetto possa essere conseguenza di un entusiasmo iniziale poi sfumato progressivamente, e questo potrebbe averne condizionato pesantemente lo sviluppo. Certamente sarebbe interessante sentire anche il suono della campana degli altri partecipanti al progetto, e per questo motivo mi limito a considerare che è un vero peccato investire risorse in un progetto che non porta nella direzione desiderata. Così come fu un peccato, per l’Italia, non aver voluto investire anni fa in quel progetto di ranking che Marchiori illustrò nel 1997 ad un certo Larry Page, che – come tutti sanno – lo implementò in Google.

 
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Pubblicato da su 11 giugno 2012 in news

 

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Faceskin o Memoring?

Nella homepage di Faceskin, il social research network varato da Claudio Cecchetto, è comparso il fumetto di un pensierino che chiede “Faceskin o Memoring?”. Sembrerebbe infatti che il nome della creatura sia attualmente in discussione, dopo che qualcuno (insieme al sottoscritto) si è espresso sulla mancanza di originalità del nome e della grafica scelti. Da queste perplessità, all’interno della community è nato un vero e proprio sondaggio.

Io voto per la seconda opzione abbinata ad una revisione della grafica.

 
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Pubblicato da su 1 Maggio 2012 in Internet, social network

 

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Ma Google News legge i titoli?

Google News è diviso in sezioni, in cui le notizie confluiscono per argomento. Non c’è alcuna redazione a selezionarle e la classificazione viene svolta da algoritmi che le classificano in base ai contenuti. Un errore, può sempre capitare, anche se il servizio non è più in beta da due anni, perché la rilevanza di certi termini potrebbe depistare la classificazione e far finire le news in una sezione errata.

Probabilmente, la tecnologia alla base degli algoritmi di Google prevede che a certi vocaboli sia anche assegnato un ranking variabile in funzione del loro utilizzo abbinato con altri, o della ripetitività all’interno dello stesso articolo. Resta il fatto che buona parte di noi comprende subito, già dal titolo e a colpo d’occhio, che il contenuto delle tre notizie sopra riportate (click per ingrandire la figura) le dovrebbe far appartenere ad altre sezioni di Google News.

Pur comprendendo le possibilità di errore, ritengo sia tecnologicamente possibile evitare che notizie di cronaca – che dovrebbero finire in Italia o Prima pagina  –  finiscano in Scienza e tecnologia solo perché contengono termini come Dna, Università, scientifico, genetica, Facebook e altre parole fuorvianti. Tra l’altro, nell’analoga sezione di Yahoo!Notizie trovo meno intrusi.

 
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Pubblicato da su 1 agosto 2011 in curiosità, Internet, media, Mondo, news, News da Internet, tecnologia

 

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