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L’UE non condivide le mosse dell’Agcom

10 Ago

Leggo dalle news Asca che la Commissione Europea ha scritto all’Agcom dichiarandosi preoccupata per le modifiche recentemente introdotte sul riequilibrio delle tariffe di terminazione e sottolineando che l’Authority italiana, contrariamente a quanto proposto dalla Commissione, ha stabilito che l’arco di tempo nel quale riequilibrare le tariffe di terminazione tra operatore storico e nuovi entranti venga esteso da quattro a cinque anni, ed il riequilibrio non inizi prima del luglio 2007: “Considerando che l’asimmetria tra le tariffe proposta dalla Agcom è tra le più alte d’Europa le giustificazioni fornite dall’Agcom per la modifica delle misure precedentemente notificate non sono convincenti”.

Alcuni operatori italiani, per dirla con Fastweb, si dicono sconcertati: “Riferendosi alle affermazioni contenute nella lettera della Commissione Ue ad Agcom – dice una nota della società – Fastweb le definisce sconcertanti dal momento che pongono l’Unione Europea in contrasto non solo con l’Autorità di regolamentazione nazionale ma anche con l’Antitrust che, più volte, ha sottolineato la necessità di riconoscere i costi per la realizzazione delle nuove reti fisse, come già avvenuto per quelle mobili, nelle tariffe di terminazione”.

Anche Wind non comprende le parole dell’UE. L’amministratore delegato Paolo Dal Pino dichiara infatti: “La decisione dell’Autorità Tlc in materia di tariffe di terminazione considera in modo realistico la situazione italiana nella quale Telecom Italia detiene ancora oltre il 90% della quota del mercato di accesso locale”. L’Authority, secondo Dal Pino, avrebbe infatti “previsto espressamente sia specifici obblighi di trasparenza in capo agli operatori alternativi, sia un eriodico riesame delle condizioni competitive. Non si
comprendono pertanto i rilievi mossi dalla Commissione Europea”
.

BT Albacom è allineata alle altre aziende ed esprime “il proprio stupore in merito ai comunicati diffusi ieri da parte della Commissione Europea sulla recente decisione dell’Agcom sul mercato della terminazione su reti fisse”. Un provvedimento ritenuto “giusto ed equilibrato nel riconoscere finalmente il diritto degli operatori alternativi di recuperare i costi sostenuti attraverso le tariffe di terminazione sulla propria rete. L’Agcom – continua l’azienda – non si è limitata a fissare un principio di tariffe eque e ragionevoli, come fatto da altre Autorità europee, ma ha anche stabilito un tetto massimo recependo, inoltre, pienamente le indicazioni della Commissione di prevedere una graduale riduzione di tale tetto; ciò pur non avendo ancora individuato il modello contabile per il calcolo dei costi e, proprio per questo, l’Autorità ha previsto un riesame dei valori massimi al momento definiti. Non comprendiamo dunque assolutamente i rilievi mossi dalla Commmissione’‘.

 
1 Commento

Pubblicato da su 10 agosto 2006 in news

 

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Una risposta a “L’UE non condivide le mosse dell’Agcom

  1. Avatar di Otto

    Otto

    10 agosto 2006 at 07:51

    La commissione europea sta correndo in soccorso a Telecom. Chissà quanto c’entra l’interrogazione parlamentare che Antonio Tajani ha presentato a Viviane Reding, proprio in merito agli obblighi regolamentari asimmetrici.

    L’Agcom aveva stabilito che i nuovi operatori possono praticare tariffe di terminazione all’ingrosso più alte rispetto a Telecom, ma solo per un periodo transitorio di quattro anni (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1505980). Poi gli anni sono diventati cinque. Perché? Non si sa.
    Ma è ovvio che le altre aziende TLC si dicano “sconcertate”…