Ieri ho trovato questa notizia su Reuters:
Titolo: Sbagliano tasto e email su sesso arrivano a tutti i dipendenti
Cominciamo bene… ma ecco il testo:
BERLINO (Reuters) – Due lavoratrici tedesche che si lamentavano, tramite l’e-mail dell’ufficio, sullo scarso appetito sessuale dei propri partner hanno trovato i dettagli della loro vita privata trasmessi a migliaia di persone, dopo che una di loro ha premuto il tasto sbagliato, ha scritto oggi il quotidiano Bild. (che tasto avrà mai premuto…?)
“Tutti ci osservano e mormorano alle nostre spalle”, ha detto Anica G., di 21 anni, dipendente dell’Ufficio federale del lavoro, alla Bild. Le email tra Anica e la collega Christina S., con i particolari di come hanno cercato di risvegliare l’attenzione dei loro partner, sono state inviate per sbaglio agli altri colleghi del loro dipartimento. Qualcuno le ha però girate alle migliaia di dipendenti dell’Ufficio del lavoro e delle altre agenzie governative, alimentando una serie di inoltri in tutta la Germania. Anica ha detto al quotidiano che lei e la collega non hanno infranto nessuna regola, perché le email sono state scritte durante le pause.
Un motivo di più per lavare i panni sporchi in casa propria, non vi pare? Per carità, è capitato anche al sottoscritto di inviare una mail alla persona sbagliata (e forse il destinatario indesiderato sta ridendo ancora adesso), ma questo episodio esemplifica piuttosto bene come la posta elettronica, in certi ambienti, abbia assunto il ruolo di strumento di comunicazione primario, anche per lo scambio di confidenze private.
Che le due colleghe non abbiano infranto alcuna regola, come hanno tenuto a precisare quasi a sminuire l’accaduto, è da dimostrare: se è vero che si scambiavano queste e-pìstole durante le pause di lavoro (e quindi non avrebbero rubato tempo prezioso all’attività per cui sono pagate) è altrettanto vero che si scrivevano attraverso account lavorativi, e non personali (altrimenti non si spiegherebbe la diffusione dei messaggi agli altri colleghi): e non è inverosimile pensare che l’Ufficio federale del lavoro, come molte aziende pubbliche e private, abbia una policy che vieta l’uso degli account professionali per finalità private.
In questo caso, non credo esista punizione più pesante del pubblico ludibrio. Quanto ai mariti, non avranno gradito molto, ma per par condicio avrebbero diritto di replica.
August
20 agosto 2006 at 15:28
Vero , i mariti vanno ascoltati .
Chissa’ che le due mogliettine non siano due che hanno sempre mal di testa al momento clou… 😀
massimo
20 agosto 2006 at 15:31
allora, spero sarete tutti d’accordo con me nel dire che la mail del lavoro possa essere usata, magari sporadicamente, per scopi non proprio lavorativi… l’importante e’ non esagerare (per numero di messaggi, pesantezza e genere degli allegati, eccetera).
cio’ premesso, queste due hanno sbagliato a mettere i destinatari in indirizzo e dimostra che c’e’ gente in rete che naviga senza cognizione di causa.
stare in rete e navigare o usare l’e-mail senza sapere bene le conseguenze che questo implica e’ come guidare senza patente…