La citazione beatlesiana serve solo a sintetizzare (ironicamente) le ultimissime news in circolazione (domani su Punto Informatico) su Telecom Italia. Tra l’altro, mi unisco al coro di apprezzamenti per quanto scritto al riguardo da Luca De Biase.
Finora si è detto
- tutto: l’azienda scorporerà rete fissa e rete mobile, creando una società autonoma per ognuna, e stipulerà un media-agreement con Rupert Murdoch
- e il contrario di tutto: non si sa ancora nulla di ufficiale e si attende il CdA convocato per domani – lunedì 11 settembre – alle 15.
C’è già chi sottolinea la singolare coincidenza, per data e ora italiana (più o meno) con un più nefasto anniversario. Lasciamola perdere.
La cosa che deve far riflettere è che gli unici dettagli ufficiali che la stampa è stata in grado di fornire sull’incontro interlocutorio avvenuto venerdì sono i seguenti
- i partecipanti (almeno quelli più di spicco): Murdoch, Tronchetti Provera, Buora, Ruggiero e Ben Ammar
- la location: mar Ionio, al largo di Zante (Zacinto, per Ugo Foscolo e amici), sulla Rosehearty (un veliero da 56 metri realizzato da Perini Navi)
- gli effetti finanziari dei rumors: le azioni di famiglia (Pirelli &C, Camfin, Telecom Italia, TI Media) hanno guadagnato oltre 2 miliardi di capitalizzazione in un paio di settimane. Il tutto sulla base di rumors, voci. Per cui su nulla di ufficiale, confermato, o almeno scritto nero su bianco.
I dati ufficiali, presumibilmente saranno resi noti dopo il CdA di domani. Magari non subito, ma sicuramente da quel momento in poi.
ferd
10 settembre 2006 at 22:37
MMM…
Per dirla fiorellianamente alla Camilleri, questa faccenda è molto fumòsa.
Se Telecom scorpora le reti, che ne sarà di Unico, dell’uso della tecnologia UMA e della tanto sbandierata convergenza? Se la rete fissa andrà allo stato, questo si potrà permettere di investire e farla rimanere al passo con i tempi?
France Telecom e Deutsche Telekom – aggiungo – non sono mai state costrette a compiere questi passi e vanno piuttosto bene, mi sembra. E a quanto leggo non sono nemmeno arrivate alla privatizzazione. Eppure nei rispettivi paesi (Francia e Germania) le cose nel settore TLC sono molto meno problematiche che da noi.
Voglio dire, non ho la convinzione matematica che la direzione che si sta prendendo sia quella giusta per il mercato. Forse è la più giusta per Telecom.
Luca De Biase
10 settembre 2006 at 23:39
Grazie! Anch’io ti ho letto e apprezzato. E quindi ti ho linkato. Ovviamente, mi farebbe piacere se tu decidessi di mettere anche il mio blog tra i tuoi link… 🙂
http://blog.debiase.com