
Stamattina parlavo di febbre da abolizione. Ecco, adesso è scoppiata l’epidemia: dopo l’abolizione dei costi di ricarica, il contagioso entusiasmo dei consumatori vuole far sparire tutto quanto pesa a titolo di costo fisso sulle comunicazioni. Via lo scatto alla risposta e i costi dei servizi di roaming internazionale (eliminazioni proposte, tardivamente, dal presidente dell’Agcom, da inserire come emendamento al decreto Bersani). Poi, via anche il canone Telecom (petizione di Anti Digital Divide). E via anche la tassa di concessione governativa per gli abbonamenti dei privati (petizione di un privato).
E’ evidente che è stata l’abolizione dei costi di ricarica, conseguenza di una petizione online, ad innescare questo effetto esplosivo: all’improvviso, nessuno sopporta più i costi fissi dei servizi di telefonia. All’improvviso ci si accorge che chi si lamenta può ottenere qualcosa. Ma perché i segnali vengono solo dal basso, cioè a valle, dalla base?
E, tanto per aggiungermi con molta originalità a domande già formulate da altri: l’Agcom che cosa ha fatto finora? Ha dormito? Era fuori ufficio a guardare che tempo faceva? Tutti i i balzelli che oggi vuole urgentemente eliminare esistono da anni, lustri, decadi.
Si sono liberate delle strade prima impraticabili? O si stanno liberando delle poltrone?