Agcom per il WiMax ha prodotto un regolamento da medioevo della Società dell’Informazione; ovvero un regolamento basato su principi tecnologici di gestione dello spettro concepiti in USA prima ancora che fosse inventato il transistor, e che già sappiamo essere obsoleti; e principi sociali analoghi a quelli con cui il bullo di quartiere nella Roma papale decideva arbitrariamente durante la passatella chi doveva bere e chi no.
E’ con queste parole che Michele Favara Pedarsi inizia un’interessante spiegazione sul perché il WiMax, con tutta probabilità, in Italia partirà castrato.
Da leggere. Sigh 😦
Orio
23 Maggio 2007 at 23:14
E’ sempre così: il governo e le autority ci illudono di aver studiato soluzioni, in nome della trasparenza, del libero mercato e della concorrenzialità.
Tutte balle!
aghost
24 Maggio 2007 at 06:48
io castrerei quelli dell’Authority :)))
anonimo
24 Maggio 2007 at 08:01
se ci fosse qualcosa da castrare…
Alberto
24 Maggio 2007 at 11:05
Io, purtroppo, non mi meraviglio: è da tempo che scrivo queste cose.
Spero solo di non rassegnarmi 😦
Antonio Vergara
24 Maggio 2007 at 13:41
come volevasi dimostrare…
MFP
25 Maggio 2007 at 04:22
Io la cosa che non capisco è come fanno a ignorare il fatto che la Commissione europea e l’industria europea vuole almeno un terzo maket driven, gli esperti dicono almeno un terzo open spectrum, ci rendiamo tutti conto che comunque una parte a gestione tradizionale può essere utile per questioni di stato (polizia, aerei, esercito, autoambulanze, etc). Boh, a me sembra lineare: 1/3, 1/3, 1/3… salomonico, può funzionare da testbed in vista dello spegnimento della tv analogica, può farci sviluppare qualche tecnologia italiana… insomma, telco a parte, abbiamo solo che da guadagnarci.
Posso capire l’AGCOM (capisco e mi fa schifo), ma onestamente non capirei il governo (con quel programma elettorale) e non capirei il ministro (che comunque a botte di decreti qualcosa può fare anche da solo). Fare una legge costa… è vero… costa tutto, è un dare avere politico incredibile… ma diavolo, stiamo parlando di TLC… non saranno la legge elettorale o il conflitto d’interessi… ma porca miseria, è certamente una priorità. Per quanto mi riguarda se nemmeno il ministro ci mette una pezza, ho la certezza che anche lui (lui, non il partito o il governo) mi stà prendendo per il culo (alla fine Gentiloni fino ad ora ha firmato soltanto l’attuazione del decreto anti-pedofilia fatto dal precedente governo… non ho idea se potesse evitarlo ma preferisco lasciargli il beneficio del dubbio; ma sul WiMax è tutta farina del suo sacco).