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Per non perdere il filo

28 Giu

Chi ama prendere parte – attivamente – alla grande conversazione generata dai blog lascia i propri commenti ai vari post che legge con interesse e, spesso, capita di perderne traccia: può accadere infatti che chi scrive un commento non ritorni più a leggere le risposte o le reazioni degli altri utenti. Rischiando magari – come osserva Roberto Dadda – di fare la figura del maleducato.

Per tenere memoria e traccia dei vari commenti sparsi qua e là nella Rete – ed essere avvisati automaticamente in caso di risposte – c’è uno strumento piuttosto efficace, che si chiama CoComment.

Roberto commenta: “se sapessi cosa è Web 2.0 mi verrebbe da definirlo tale”. Io penso che lo si possa definire tale, dal momento che indubbiamente favorisce il contributo degli utenti e può agevolare evoluzioni e chiarimenti delle discussioni aperte nel web. Dando per buona la definizione di Robin Good:

Web 2.0 si riferisce alle tecnologie che permettono ai dati di diventare indipendenti dalla persona che li produce o dal sito in cui vengono creati. L’informazione può essere suddivisa in unità che viaggiano liberamente da un sito all’altro, spesso in modi che il produttore non aveva previsto o inteso.

Questo paradigma del Web 2.0 permette agli utenti di prendere informazioni da diversi siti simultaneamente e di distribuirle sui propri siti per nuovi scopi.

Non si tratta di derubare gli altri del loro lavoro per il proprio profitto. Anzi, il Web 2.0 è un prodotto open-source, che permette di condividere le informazioni sulle quali è stato creato Internet e rende i dati più diffusi. Questo permette nuove opportunità di lavoro e di informazioni che possono essere costruite sopra le informazioni precedenti.

Web 2.0 lascia ai dati una loro identità propria, che può essere cambiata, modificata o remixata da chiunque per uno scopo preciso. Una volta che i dati hanno un’identità, la rete si sposta da un insieme di siti web ad una vera rete di siti in grado di interagire ed elaborare le informazioni collettivamente.

Ritengo che la chiave del concetto sia proprio qui: è Web 2.0 tutto ciò che permetta di partecipare, condividere, interagire. CoComment secondo me c’è.

 
4 commenti

Pubblicato da su 28 giugno 2007 in media, Mondo

 

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4 risposte a “Per non perdere il filo

  1. Avatar di redazione

    Antonio Vergara

    28 giugno 2007 at 14:03

    se fosse in italiano sarebbe meglio 😦

     
  2. Avatar di Ferd

    Ferd

    28 giugno 2007 at 14:28

    eeeh, mica sono italiani, sono svizzeri questi, per cui si esprimono con carattere internazionale

     
  3. Avatar di Alberto

    Alberto

    28 giugno 2007 at 19:18

    CoComment è molto bello: io lo uso abbondantemente.
    Ho anche un richiamo sul mio blog con i CoComment che scrivo negli altri blog!
    Unico difetto: non funziona con tutti i blog, in alcuni fa casino e in altri non va del tutto 😦
    (ora questo commento apparirà nel mio blog in automatico)

     
  4. Avatar di MFP

    MFP

    29 giugno 2007 at 10:51

    Anche a me la definizione di Robin sembra buona. Per non citare il solito Lessig citerei Van Jacobson, che in un recente seminario di Google diceva proprio questa cosa: i protocolli devono essere trasformati in qualcosa che sia informazione-centrico (mi pare dicesse che ora sono host-centrici, come in passato erano circuito-centrici).