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Fenomenologia delle clausole minuscole

01 Nov

In occasione del lancio del 3 Skypephone, l’attenzione di molti si è rivolta verso le condizioni dell’offerta, con particolare riguardo a quelle scritte in modo diverso – magari meno leggibile – da quelle evidenziate dall’operatore.

Gaspar Torriero, nei commenti su Manteblog e nel suo blog, scrive che “Le note in calce in corpo 7 grigio chiaro sono indizio certo di fregatura imminente”. Mantellini torna poi in argomento evidenziando che, nell’offerta Teleconomy Zero+Zero, “Fra i vari messaggi nelle noticine scritte in grigio e corpo 7 si specifica che le chiamate verso cellulari sono pero’ limitate a 100minuti complessivi. Al giorno dite? No, No, al mese”.

Si tratta di una prassi utilizzata da molti. Ma perché un’azienda – in questi casi una compagnia telefonica – presenta un’offerta enfatizzandone le condizioni contrattuali più allettanti e mettendone in secondo (e avolte anche terzo o quarto) piano i “paletti” più vincolanti o restrittivi?

Un operatore a cui avevo posto la medesima domanda, tempo fa, mi aveva risposto che le condizioni contrattuali scritte con caratteri minuscoli e rese meno leggibili “non rispecchiano l’essenza dell’offerta, o magari rappresentano eccezioni ed eventualità che si verificano in pochi casi” ed è proprio per questo che vengono scritte così. In altre parole non interesserebbero la maggioranza degli utenti.

La risposta di un diffidente, che pensa sempre male, è invece che l’azienda vuole mettere in luce solo le caratteristiche che calamitano l’attenzione del pubblico (“telefonate gratuite”, “chiamate illimitate verso tutti”, “per sempre”, e così via) e – se obbligata – espone le altre condizioni (“fino a tot. minuti al giorno”, “fino a 100 MB”, “solo per le chiamate su rete fissa”, eccetera), ma lo fa con caratteri di dimensioni ridotte, meno leggibili, affinché possano essere tranquillamente ignorate. Insomma per celare una fregatura imminente, come direbbe Gaspar. L’obbligo di trasparenza e completezza dell’informazione è formalmente assolto: condizioni e vincoli contrattuali sono esposti, anche se con modalità grafiche differenti. Ma su 100 persone che leggono un’offerta scritta in quel modo, quante leggeranno davvero tutte le condizioni, comprese quelle scritte con caratteri minuscoli? Di certo non tutte, magari poche o pochissime. E di queste poche o pochissime, quante si soffermeranno a considerarne i vincoli e a calcolarne la reale convenienza? Ancor meno. Tutte le altre si fermeranno alle condizioni messe in evidenza, e magari su quei presupposti decideranno che quell’offerta a loro conviene.

In molti casi l’Antitrust ha condannato (con multe di importo ridicolo rispetto al loro fatturato) gli operatori per aver pubblicizzato le proprie offerte in modo poco trasparente, evidenziando solo ciò che doveva calamitare l’attenzione degli utenti e indicando altre condizioni in modo poco leggibile, talvolta omettendole. Perché, nelle pubblicità su giornali, TV e su siti web, non si impone alle aziende di pubblicare le condizioni contrattuali in un’unica forma, leggibile sempre allo stesso modo (tutte con caratteri di uguale grandezza, per intenderci)?

Gli operatori potrebbero anche opporsi con argomentazioni che vanno a toccare la grafica e l’estetica, oppure contestando il fatto che le proprie offerte sono caratterizzate da una serie di condizioni che difficilmente riuscirebbero a stipare negli spazi pubblicitari. Le condizioni sono sempre troppe e proprio per questo una simile imposizione potrebbe essere una soluzione per costringere queste aziende a semplificare le offerte, rendendole più chiare nell’interesse di tutti. Ci si arriverà mai?

 
9 commenti

Pubblicato da su 1 novembre 2007 in Mondo

 

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9 risposte a “Fenomenologia delle clausole minuscole

  1. aghost

    2 novembre 2007 at 12:12

    ciao dario, siccome non abbiamo la sveglia al collo sappiamo bene perché le offerte sono presentate in quel mondo 🙂 In molti altri casi invece della grafica “furba” (e passi) si usa la molto più subdola “segmentazione” tariffaria. In pratica la tariffa reale viene nascosta tra una miriade di voci, bonus, opzioni, tariffa base, scatto alla risposta, iva eccetera. Una vera cortina fumogena che ha lo scopo di impedire all’utente di capire qual è il vero costo della telefonata.

    Del resto lo sappiamo bene: alzi la mano chi saprebbe dire, così d’acchito, quanto costa telefonare ad un altro cellulare. Di sicuro è quasi sempre più del previsto e tutti hanno rinunciato a rompersi il cervello con la calcolatrice per fare una telefonata. Io posso capire i gestori che fanno i furbi, capisco meno le Authority che permettono ogni sorta di furberia.

    Come dici giustamente anche tu, e come ripeto da anni da vecchio bilioso, l’Authority dovrebbe imporre un modo univoco di pubblicizzare le tariffe: che includa, per esempio, la tariffa al minuto inclusa di iva, scatto alla risposta e altre menate, e lasciando fuori le fumisterie cervellotiche dei gestori.

    Magari mettendolo a punto con gli stessi gestori per arrivare, volesse il cielo, ad un sistema realmente più trasparente. Ma il problema è: i gestori vogliono davvero un sistema trasparente o preferiscono, anziché combattersi sulle tariffe farlo a colpi di furberie, trucchi ed espedienti vari?

    In ogni caso, che ci sta a fare l’Authority, la bella statuina?

     
  2. db

    2 novembre 2007 at 14:47

    vecchio bilioso… va be’, dai, adesso non ti dipingere così.
    Però sto meditando seriamente di citarti così, d’ora in poi 😀

    La polverizzazione delle condizioni è forse necessaria per gli operatori, vista l’impossibilità di formulare un’offerta secca di enne centesimi al minuto verso tutti e stop: il confronto con le offerte degli altri operatori sarebbe troppo immediato. Però sarebbe la condizione migliore per gli utenti, che l’attività di Authority come l’Antitrust dovrebbe salvaguardare.

     
  3. aghost

    2 novembre 2007 at 17:20

    hai detto benissimo: “il confronto con le offerte degli altri operatori sarebbe troppo immediato”, ed è proprio quello che i signori gestori vogliono evitare. Perché? Forse perché le tariffe sono terribilmente simili tra loro? E se lo sono: si tratta di un cartello o di che altro?

    ciao 🙂

     
  4. Orio

    2 novembre 2007 at 23:31

    Secondo me non c’e’ un cartello, pero’ molto + semplicemente spendiamo uguale, anche se oggi scegliamo una tariffa senza scatto alla risposta e domani invece ne prendiamo una con lo scatto.

     
  5. Maurizio Goetz

    3 novembre 2007 at 19:30

    E’ una pratica consolidata che viene definita “confusion marketing”. Ne ho scritto qui alcuni anni fa

    http://marketingusabile.blogspot.com/2005/11/confusion-marketing.html

    deliberate confusion of customers: the practice of deliberately making marketing material confusing for customers in order to make comparisons with other similar products impossible

     
  6. Max

    4 novembre 2007 at 10:26

    Eh cio’ non toglie che questa pratica dovrebbe essere vietata.

     
  7. jeppo

    23 novembre 2007 at 16:17

    Ciao a tutti, in merito allo SKYPEPHONE ho qualcosa da dire e spero di essere smentito! ho comprato il cell della 3 pagato 99euro, molto bello, e molto innovativo, sono soddisfatto, skype funziona bene, anche se l’ho portato in negozio perche’ il cell non va, ma per quel poco che l’ho usato facendo vari test questo va bene!!
    MA C’E’ UNA SORPRESONA CHE NON TUTTI SANNO!!! forse qualcuno puo’ confermare!!!
    Come ben sapere skype per funzionare deve stare sempre on line, in questo caso con tre ci stà sotto copertura 3G!!! ovviamente non si paga, se si riceve e se si chiama, ( in questo caso per 10 ore solo se si chiama).
    LA SORPRESA STA NEL FATTO CHE SE UNO UNA SERA VA A CASA DA AMICI, E IN QUELLA CASA “ANCHE SE NELLA STESSA CITTA'” NON C’E’ COPERTURA 3G, MA TIM O VARIE UMTS, IN QUESTO CASO VOI E ANCHE IO PAGHIAMO!!!!
    AVETE CAPITO BENE PAGHIAMO LA CONNESSIONE CHE UTILIZZA SKYPE IN AUTOMATICO, PERCHE’ RESTA ATTIVO ANCHE SE NON USATO!!! QUESTO NN LO DICO IO, MA HO CHIESTO AL SITO 3 AL SERVIZIO LE SAI TUTTE!!! MI HANNO RISPOSTO 2 PERSONE ADDETTE AL SERVIZIO CHE HANNO CONFERMATO LA MIA PAURA.
    ORA IO SPERO CHE SE CI SIA QUALCUNO in grado di SMENTIRMI, PERCHE’ SE E’ VERA QUESTA COSA E’ ALLUCINANTE!!!!
    UNO PAGA PECHE’ E IN ROAMING, QUI NON PARLIAMO DI ESSERE ALL’ESTERO MA NELLA STESSA CITTA’, MA VI RENDETE CONTO?? QUINDI INFORMATEVI SU QUEST’ASPETTO, CHE E’IMPORTANTISSIMO, POTREMMO TROVARCI CON DEGLI AMMANCHI SULLE SIM NON DERIVANTI DA UTILIZZO VOLUTO E QUI TRE LO SCRIVE SUL SITO!!! QUINDI ATTIVIAMOCI CON TRE FACENDOGLI CAPIRE ( SE LA COSA E’ VERA METTO IL SE!!) CHE COSI SI PERDONO CLIENTI. E SI INGANNANO I CONSUMATORI, SE E’ VERO CHE LE COSE STANNO COSI!!! CIAO A TUTTI SCRIVETEMI jeppo2004@yahoo.it