ScandaloItaliano ha dato il via ad un’iniziativa che, ancora una volta, merita appoggio:
si tratta di una lettera aperta indirizzata al governo italiano e sottoposta alla libera sottoscrizione di tutti i cittadini che ne condividono la forma e le ragioni.
Cioè? Si tratta di una semplice richiesta: si chiede l’accesso alla documentazione ufficiale di gara e progetto del portale Italia.it, si chiede di esercitare quel diritto di trasparenza relativo agli atti ed ai documenti della Pubblica Amministrazione più volte sancito dalla legislazione italiana.
Chi vuole sottoscriverla, può farlo cliccando il bannerino che ho riportato qui sopra e, una volta entrato in petitiononline, cliccando su sign the petition. Siete pigri e accidiosi? Allora cliccate qui.
Io in questi casi faccio sempre una raccomandazione: se volete dare un valore serio alle vostre adesioni (anche in altre petizioni), vi suggerisco di firmare – ognuno lo faccia una sola volta – con nome e cognome, anziché con il solo nome o il nickname. Non c’è bisogno che qualcuno si aggrappi a scuse pretestuose per dire che il numero di adesioni è gonfiato.
Qui nel seguito, il testo della lettera
Signor Presidente del Consiglio Romano Prodi,
Signori Ministri Francesco Rutelli e Luigi Nicolais,a noi l’Italia piace.
Il portale Italia.it, da poco rilasciato online, decisamente meno.
Questione di gusti direte voi: non è così.Dal giorno del suo debutto Italia.it è stato oggetto di una valanga clamorosa di critiche da parte di tutto il mondo web, italiano e non: tecnici, designers, comunicatori, esperti di marketing turistico online, bloggers e semplici utenti.
Accanto a loro un inspiegabile ed assordante silenzio dei canali istituzionali, della stampa e dei media televisivi; con qualche rara eccezione dei pochi che ne hanno trattato marginalmente.
Il portale, che del progetto “Scegli Italia” rappresenta l’elemento catalizzatore per il rilancio del turismo italiano, si è rivelato, alla prova dei fatti, del tutto inadeguato allo scopo.
In considerazione delle ingenti risorse economiche allocate, 45 milioni di euro o più, e del tempo trascorso dall’inizio del progetto, varato il 16 marzo 2004, la cosa appare ancor più grave.
Dal 22 febbraio scorso, data di presentazione del portale, si è assistito ad un balletto di cifre, comunicati, interviste, riunioni di osservatori, interrogazioni e smentite dai quali emerge una sola cosa: una sostanziale assenza di trasparenza e limpidezza su tutta la vicenda.
Noi chiediamo invece che per Italia.it sia tutto chiaro.
Questo governo, anche con suoi recenti atti, ha dato prova di voler iniziare un percorso di modernizzazione e trasparenza di tutto l’operato della pubblica amministrazione: oggi ha modo di far seguire i fatti alle parole.
Senza citare leggi e provvedimenti, che pure garantiscono pieno diritto di accesso a documenti pubblici, in qualità di cittadini appassionati e scrupolosi Vi chiediamo, come semplice atto di responsabilità e di etica civile, di mettere a disposizione su di un sito istituzionale o di far pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica
scandaloitaliano@gmail.com
una copia in formato elettronico dei seguenti documenti:
- studio di fattibilità completo del progetto Scegli Italia
- costo totale previsto dell’intero progetto, con dettaglio
- convenzioni tra DIT* e Innovazione Italia per l’esecuzione del progetto Italia.it
- bando di gara
- capitolato
- elenco imprese o RTI* partecipanti alla gara
- documento di aggiudicazione con dettaglio dei criteri adottati e motivazioni
- risultati del benchmark internazionale sulle offerte presentate
- contratto in essere con il RTI: IBM, ITS e Tiscover
- atto transattivo del 2006 con il RTI: IBM, ITS e Tiscover con dettaglio motivazioni
Confidiamo che questa nostra istanza abbia esito positivo.
Vi ringraziamo sin d’ora per l’attenzione che, ne siamo certi, dedicherete a questo appello.

2 risposte a “ScandaloItaliano scrive a Romano Prodi”