Il futuro della connettività deve essere argomento di discussione a tutti i livelli, anche istituzionali. La NGN (Next Generation Network) è un’opera infrastrutturale e, segnala Stefano Quintarelli, deve essere trattata come tale:
Il ponte sullo stretto di Messina, la TAV in val di Susa, la Variante di Valico della A1, sono stati tutti argomenti di discussione ampia, con trasmissioni dedicate in prima serata, dato il rilevante impatto che avranno sulla vita sociale ed economica del Paese.
Di un’altra grande opera infrastrutturale, che è fondamentale per il futuro della società e dell’economia, che ci accompagnerà per i prossimi 60 anni, invece, non si è parlato assolutamente. (si è parlato del suo proprietario, ma non dell’opera). E’ la cosidetta “rete di nuova generazione”.
Parte da qui l’iniziativa “LA FIBRA CHE RIDE. Discutiamo della NGN come per la TAV e per la Variante di Valico!“, finalizzata a stimolare un dibattito costruttivo sull’argomento.
Insomma: leggiamo, riflettiamo e diffondiamo il verbo. La Next Generation Network è un tema che riguarda tutti: utenti/consumatori e imprese. Troppo importante per disinteressarcene.

Una risposta a “La fibra che ride: parliamone”