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Convergenza fisso-mobile, i punti da chiarire

02 Ago

Prima delle ferie d’agosto, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha fatto un passo avanti sul fronte della telefonia fisso-mobile, approvando un provvedimento regolatorio per le offerte “convergenti” commercializzate dalle compagnie telefoniche.

Il tema è alquanto tormentato: riguarda, essenzialmente, la proponibilità di due offerte simili per gli effetti percepiti dagli utenti che vi aderiscono, ma differenti per quanto riguarda le tecnologie utilizzate.

La prima è di Telecom Italia e si chiama Unica: si basa sulla tecnologia UMA, che consente l’utilizzo di un telefonino dual-mode (che supporta connettività GSM e WiFi) che a casa, nell’ambito della copertura di un access point, riceve telefonate via VoIP grazie ad una connessione broad band, mentre fuori casa si mantiene collegato attraverso la rete TIM. La tecnologia utilizzata consente all’utente di proseguire su rete mobile una conversazione iniziata sotto copertura WiFi e viceversa.

La seconda è di Vodafone e si chiama Numero Fisso: si basa sul presupposto che ad un utenza di telefonia mobile sia abbinato, in aggiunta, un numero geografico residenziale. In pratica, l’utente può ricevere sul telefonino sia le chiamate effettuate verso il suo numero di cellulare, sia quelle destinate al suo numero di casa.

Le tecnologie, come detto sopra, sono diverse, ma in etrambi i casi l’utente che si avvale di una di queste offerte può così essere reperibile al proprio telefonino ovunque si trovi e non necessita più di un telefono fisso. Dopo un tormentato periodo in cui Telecom e Vodafone hanno lanciato le due offerte, poi stoppate, rilanciate in via sperimentale e poi di nuovo sospese, L’Authority TLC ha appunto dato il suo ok con un regolamento che disciplina queste soluzioni e in cui sono dettagliate “le necessarie misure a tutela dell’utenza, in particolare l’obbligo di completa informazione sui prezzi applicati”.

In tema di tariffe, infatti, è necessario che gli utenti (chi chiama, ma anche chi riceve) siano ben consapevoli dei costi che andranno a sostenere e le compagnie telefoniche devono definirli con chiarezza e descriverli in modo trasparente.

L’offerta Unica, così come viene descritta sul sito TIM, prevede un canone mensile di 15 euro, che va ad aggiungersi ai costi previsti per il canone della linea Telecom Italia, di Alice Voce e all’abbonamento TIM consumer. Ovviamente è necessario avere un telefonino che supporti la tecnologia UMA e un apparato WiFi: per questo TIM offre, al prezzo di 369 euro, un Samsung SGH-P200 in una confezione che include anche un modem ADSL 2+ WiFi.

Vodafone Numero Fisso si fonda invece sul presupposto che l’utente abbia sottoscritto l’opzione Vodafone Casa, la cui attivazione costa 8 euro e che – a fronte di un canone mensile di 9,99 euro – offre l’opportunità di telefonare a 0 centesimi al minuto verso i numeri di rete fissa, fino ad un massimo di 1.500 minuti al mese. Su ogni chiamata viene comunque addebitato uno scatto alla risposta di 15 centesimi. Secondo quanto previsto lo scorso ottobre al momento del pre-lancio (ma le condizioni ora potrebbero essere differenti), l’offerta Numero Fisso prevedeva che l’utente non sostenesse costi sulle telefonate ricevute all’interno della propria “area domestica” (ossia la copertura offerta dalla cella in cui si trova la residenza dell’utente), mentre sulle chiamate ricevute fuori dall’ambito domestico c’era uno scatto alla risposta di 15 centesimi più 10 centesimi al minuto.

La regolamentazione dell’Authority TLC dovrà dare a tutti gli utenti la garanzia della trasparenza tariffaria: fino ad oggi, chi chiamava un numero fisso aveva la certezza di pagare una tariffa chiara e definita. Ora, chi chiamerà un utente di Unica o di Numero Fisso dovrà essere messo in grado di sapere esattamente quanto paga, soprattutto quando chi gli risponde non si trova a casa propria.

Non è un problema banale: io sono un utente di telefonia fissa tradizionale e a casa mia ho un telefono cordless. Quando sono in giardino e qualcuno mi telefona, sono reperibile perché rispondo dal cordless e chi mi chiama paga la tariffa di una normalissima telefonata verso un numero fisso. Quando sono fuori casa ovviamente non rispondo al telefono.

Poniamo invece il caso che io abbia il telefonino Unico (dell’offerta Unica di TIM – Telecom Italia): se vado in giardino ed esco dalla copertura WiFi, chi mi chiama – credendo di chiamarmi a casa – quanto paga? Se invece aderissi all’opzione Vodafone Numero Fisso, probabilmente questo tipo di problema non si porrebbe (la cella a cui appartiene la mia abitazione ha una copertura più ampia di quella di un access point): ma se una persona mi chiama al mio numero fisso e io mi trovo a 200 km di distanza da casa, quella telefonata quanto costa (a me e a chi mi chiama)?

Sono queste le domande a cui le compagnie telefoniche dovranno dare una risposta chiara e trasparente, perché gli utenti non dovranno avere alcun dubbio sui costi, una volta che le due offerte saranno regolarmente commercializzate.

 
9 commenti

Pubblicato da su 2 agosto 2007 in media, news

 

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9 risposte a “Convergenza fisso-mobile, i punti da chiarire

  1. Avatar di Agh

    aghost

    3 agosto 2007 at 09:49

    non dovranno avera alcun dubbio sui costi? ah ah ah

    Sfido chiunque a dire quanto paga esattamente chiamando col cello un numero fisso, o un altro cellulare

    Io ho rinunciato per non mangiarmi il fegato.

     
  2. Avatar di db

    db

    3 agosto 2007 at 10:06

    Va be’, io nel mio piccolo riscontro che le tariffe applicate nel dettaglio consumi della mia utenza rispettano i costi dichiarati al momento dell’adesione. Se non fosse così stai pur certo che mi regolerei di conseguenza 😉

     
  3. Avatar di Alfredo

    Alfredo

    3 agosto 2007 at 10:14

    non va bene aghost,
    il tuo e’ il comportamento del popolo-bue.
    se gli utenti non si rendono conto delle incu@#te che prendono, oppure si rassegnano a prendersele, le aziende hanno solo ragione a comportarsi cosi’.

     
  4. Avatar di redazione

    Antonio Vergara

    3 agosto 2007 at 10:56

    come sempre tim applica condizioni svantaggiose. non ho capito una cosa però: anche vodafone implica l’adozione dell’adsl?

     
  5. Avatar di Ferd

    Ferd

    3 agosto 2007 at 11:51

    Antonio,
    con la soluzione di vodafone (che comunque per i costi non è detto che sia la piu’ conveniente) non serve nient’altro che il telefonino.

     
  6. Avatar di Max

    Max

    5 agosto 2007 at 09:54

    Eppure qui c’è chi non ha capito qualche sottigliezza tecnica e crede ancora a Babbo Natale:
    http://www.mytech.it/cellulari/articolo/idA028001069291.art
    “Anche gli italiani, quindi, potranno conoscere le comodità, i risparmi e l’innovazione offerti dalla convergenza fisso-mobile, che finora era disponibile solo in modo incompleto da noi (con servizi Voip su WiFi)”.
    Sembra uno spot pubblicitario… va be’, c’e’ tutto il tempo perche’ si scoprano tutte le magagne…

     
  7. Avatar di Vodaman

    Vodaman

    5 agosto 2007 at 22:18

    Sono due offerte assurde:
    quella di tim lo e’ per i costi (canone linea fissa + alice voce + abbonamento + unica);
    quella di vodafone lo e’ perche’ non e’ nulla di nuovo. basta un trasferimento di chiamata. anzi, basta avere solo il cellulare e non avere un telefono fisso, si risparmia rabbia…

     
  8. Avatar di gfdfgf

    gfdfgf

    1 febbraio 2009 at 02:07

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