“La cultura rappresenta uno dei più preziosi tra i beni comuni, che necessita di un’adeguata tutela contro ogni forma di diffusione abusiva e illegale.
Lo sviluppo di nuove tecnologie e l’avvento della multimedialità se da un lato costituiscono elementi di grande valore in una società moderna la cui economia è basata anche sul progresso e sull’innovazione tecnologica, dall’altro lato presentano numerose problematiche legate soprattutto alla difficoltà di delimitare il campo d’azione dell’utilizzo dei nuovi sistemi di veicolazione del prodotto culturale, in primis le reti internet“.
Si tratta di considerazioni formulate dal deputato Luca Barbareschi che, in data 11 febbraio 2009, presentò una proposta di legge con Disposizioni concernenti la diffusione telematica delle opere dell’ingegno e delega al Governo per la disciplina dell’istituzione di piattaforme telematiche nazionali. Un provvedimento finalizzato a rafforzare la tutela del diritto d’autore anche nel mondo digitale.
Inaspettatamente, nella prima puntata della trasmissione Barbareschi Sciok andata in onda su La7, il conduttore ha sfoggiato alcune battute tratte da Spinoza.it, senza però citarne la fonte e – dunque – facendole passare come proprie, lasciandosi alle spalle la tutela del diritto d’autore. Il fatto non è sfuggito agli interessati, che hanno protestato per le battute copiate. “Il nostro programma è crossmediale, punta a mettere insieme mezzi diversi» ha spiegato Barbareschi, definendo la trasmissione «un esempio di condivisone creativa».
Una scusa interessante, ma dubito che a scuola gliel’abbiano mai accettata.
Potrebbe anche essere stata una mossa studiata per aumentare la visibilità della sua trasmissione, del resto Barbareschi (che personalmente stimo più come attore che come showman) è sempre capace di stupire…
Adrian
26 gennaio 2010 at 01:48
che tristezza Luca….. e la trasmissione poi…
comunque hai un gran bel blog ! complimenti
Walter
26 gennaio 2010 at 07:45
Condivisione creativa… Sembra un concetto vicino a quello di “Creative Commons”, ma qui sembra reinterpretato senza tenere conto del requisito dell’attribuzione.
db
27 gennaio 2010 at 06:40
Grazie Adrian 🙂