In questi giorni sono stato molto impegnato, ho viaggiucchiato un po’ e su alcune notizie lette qua e là sono stato costretto a sorvolare. Oggi ho avuto più tempo e ho recuperato in parte il tempo perduto. Tra questi recuperi c’è la notizia che la Internet Key di Vodafone è finita in Parlamento, oggetto di un’interrogazione parlamentare che vede come primo firmatario il senatore Mario Gasbarri, seguito da altri colleghi.
La questione verte intorno alle prestazioni del servizio di connettività mobile offerto da Vodafone attraverso questa chiavetta, che si rivelerebbe performante solamente nei grandi centri urbani (dove in realtà sono già disponibili varie soluzioni per collegarsi ad Internet in banda larga) e lenta in altre zone, dove spesso non esiste nemmeno l’ADSL, e quindi – in sostanza – questo prodotto non centrerebbe uno dei suoi obiettivi principali, ossia contribuire all’abbattimento del digital divide tecnologico e offrire connettività broad band a coloro che non possono ottenerla altrimenti.
Ma come mai? Nel testo dell’interrogazione, pag. 61, si legge un tentativo di spiegazione:
in realta`, per funzionare al meglio, la Internet key ha bisogno di
ponti radio da 3 Giga, che tra l’altro siano in grado di sostenere alte velocita`
di connessione e di trasmissione dati. In pratica, la Internet key funziona
quasi esclusivamente nei grandi centri urbani, dove il digital divide
si fa sentire meno rispetto alla periferia, alle zone montane e di campagna
e nei centri minori;
C’è una nota un po’ stonata in questa illustrazione, che ho visto evidenziare solamente dal New Blog Times (bravo Marco): i ponti da 3 Giga. GigaBit? GigaByte? GigaCosa? Giganiente, non esistono ponti radio da 3 Giga. E a dire il vero, e il NBT in effetti lo puntualizza, si tratta di stazioni radio base e non di ponti radio. Avranno voluto parlare di 3G, ossia di tecnologia di terza generazione? Forse, ma “3G” identifica l’UMTS, quella tecnologia che in Italia abbiamo imparato a conoscere grazie a 3 e alle sue videochiamate (se non c’è almeno la copertura UMTS non si possono fare) e che viaggia al massimo a 384 Kbps in download, ancora poco rispetto ai 3,6 o addirittura 7,2 MegaBit promessi dalla Internet Key di Vodafone che supporta l’HSDPA.
Altra inesattezza:
a complicare il funzionamento della Internet key vi e` il fatto che
Vodafone consegna il prodotto senza software, costringendo la clientela
a scaricarlo dal sito Internet della societa`, ed ogni comunicazione tra la
societa` e l’utente avviene solo via SMS, attraverso la scheda inserita nella
chiavetta;
Io ne ho provata qualcuna, anche con pc dotati di Windows 2000 (non proprio l’ultimo grido insomma). Il software era tutto nella chiavetta, non ho dovuto lanciare alcun comando e nemmeno mi sono dovuto collegare al sito Vodafone. Ha fatto tutto lei, infatti solamente ad installazione ultimata è stato possbile connettersi ad Internet, non certo prima. In effetti sarebbe paradossale costringere un utente a collegarsi ad Internet per avere il software necessario ad installare un supporto che serve… a collegarsi ad Internet!
Con l’interrogazione, i firmatari chiedono ai Ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti di valutare un intervento diretto o con il coinvolgimento dell’Autorità delle Comunicazioni e dell’Antitrust, per tutelare gli acquirenti della Internet key di Vodafone, e di indagare se altri operatori abbiano adottato iniziative commerciali analoghe.
L’oggetto dell’interrogazione, a prescindere dalle inesattezze (che comunque ne minano un po’ l’autorevolezza) è fondamentalmente giustificato da fatti che io stesso ho avuto modo di appurare, seppure su un campione territoriale decisamente modesto: incaricato, in tempi e da soggetti diversi, di proporre soluzioni alternative all’ADSL per conto di organizzazioni che necessitavano di un collegamento ad Internet veloce, ho effettuato alcuni test di connettività sfruttando alcune soluzioni offerte dai quattro operatori di telefonia mobile presenti sul mercato italiano, rilevando che effettivamente anche le Internet Key di Vodafone soffrono di mancanza di copertura adeguata a funzionare decentemente (in aree rurali mi sono trovato spesso a navigare a velocità intorno ai 50 Kbps, paragonabili a quelle raggiungibili con un tradizionale modem su linea analogica PSTN).
In definitiva, a mio avviso, l’interrogazione parlamentare doveva essere suffragata anche da un’altra constatazione. Alla pagina web che descrive l’offerta Internet Key sul sito Vodafone, si legge:
Piccola e leggera come una chiavetta USB, Vodafone Internet Key ti consente di connetterti alla rete ovunque vuoi, ad alta velocità, fino a 7,2 Mbps1
E la nota richiamata da quel piccolo 1 precisa: L’effettiva velocità di connessione dipende dal grado di congestione della rete. Nessun riferimento al fatto che dipende anche dalla tecnologia supportata dalle stazioni radio base. Male, in effetti in questa nota c’è un profilo di pubblicità ingannevole: immaginatevi un supermercato che non vende alcun tipo di frutta, che però all’ingresso vi avvisa con un cartello che – invece di dire onestamente “qui non vendiamo frutta” – dice solo “potreste non riuscire ad acquistare frutta per l’esaurimento delle scorte”.
Morale: se state pensando di prendere una Internet Key perché a casa vostra non c’è ADSL, verificate la copertura della rete. Solamente seguendo quel link ho trovato indicazioni veritiere, almeno nelle situazioni che ho analizzato.
Alessio
12 ottobre 2008 at 09:28
Ma sì Dario, non ti ricordi i ponti da 3 Giga? Li abbiamo studiati!!! 😀
aghost
14 ottobre 2008 at 15:32
avrebbero dovuto scrivere “ti consente di connetterti alla rete ovunque PUOI” (non vuoi!)
Giovanni
1 gennaio 2009 at 19:03
Allucinante la mia disavventura con questo cesso di “Internet key”
Sono fra quelli che vivono in provincia, a circa 40 km da Roma.
Il parlamento dovrebbe bloccare questo dis-servizio della Vodafone ed imporre risarcimenti ai clienti buggerati (truffati non si può dire, siamo in Italia e puniscono la vittima, non il carnefice).
Ecco l’ultima mia lettera di protesta al servizio clienti della Vodafone, alla quale ho già pagato bollette per 384 € per sette mesi di disservizio (ADSL lumaca con numerose interruzioni), rispetto ai preventiuvati 210 €, ma dovrò pagare ancora 550 €, compresa la penalità di 150 € per anticipata interruzione di un contratto con clausole vessatorie.
20/12/2008
Spett. Vodafone
Ho ricevuto la Vs. ultima fattura n° 8066890058 del 8/11/08 per l’Internet key, relativa al periodo 03/09/08 – 02/11/08 importo totale 402,00 €
La fattura non è stata pagata dalle poste perchè i soldi sul conto corrente non coprivano un importo così elevato.
Pagherò a breve la fattura, come ho fatto con l’ultima da 182 €, sul Vs. cc postale n° 28287100, tramite postagiro on-line; non prima, però, di aver contattato: “Mi manda RAI 3” e le associazioni dei consumatori, per vedere se possiamo avviare una causa collettiva per i numerosi difetti e mancanze di questo Vs. servizio.
Fate una ricerca con Google, per rendervi conto di quanti utenti scontenti (e furiosi) ha prodotto la Vs. Internet Key.
Voglio contestare l’importo di questa fattura perchè mi è stato addebitato anche l’ultimo mese di ottobre/novembre, quando il servizio è stato sospeso l’11 ottobre, prima del rinnovo, che di fatto non è avvenuto.
Quindi vanno defalcati 30€.
Altri 30€ vanno tolti perchè non ho usufruito del primo mese (11 marzo-11 aprile) gratuito.
Non ho attivato la promozione (che scadeva il 31 marzo) perchè la mia chiavetta non si auto-installava. Ho ricorso ad una computer-house spendendo altri 30€ per la ri-formattazione del disco C. Il programma della chiavetta era in conflitto con altri presenti sul disco.
L’ultima bolletta è stata particolarmente elevata perchè il mio conteggio si è basato sul conta-ore installato nella chiavetta, che conta le 100 ore partendo dal primo del mese, in contrasto con il Vs., che fa partire il conteggio dal giorno del rinnovo contratto (credo l’11 di ogni mese).
Ecco allora che proprio i primi giorni di ogni mese, convinto di disporre di nuove 100 ore, non badavo al tempo di connessione. Mi trovavo, invece, al limite, secondo il Vs. conta-ore. Le nuove ore di navigazione erano tutte a 2,5 € l’ora, e questo ha fatto salire di molto l’importo.
Da un punto di vista tecnico, non c’è differenza nelle ore oltre le 100, vale a dire non ci sono costi in più per voi, si tratta solo di una barriera tariffaria, del tutto arbitraria.
Solo i primi di ottobre, quando una Vs. impiegata mi ha avvertito che stavo fuori di molto, ho interrotto il mio accesso in internet.
Devo inoltre far notare, che durante i week-end il conta-ore della chiavetta continuava a segnare le ore di accesso internet, lì dove dovevano essere gratuite e quindi fermarsi. Per prudenza mi sono limitato a meno di 100 ore effettive a partire dal 1° di ogni mese (ho chiamato il Vs. servizio clienti ma non mi ha saputo dare risposta in merito). Per tutti i sei mesi di collegamento non ho mai superato le 100 ore al mese, proprio perchè temevo di andar fuori, per via del conta-ore fasullo della chiavetta.
Ora ho capito che quel conta-ore non c’entrava nulla con le ore fatturate.
Non era mia intenzione superare il limite, ciò è accaduto per una mancanza di informazione da parte vostra, verso i clienti. Quindi chiedo di pagare il solo canone standard di 30€, ogni mese, fino all’11 ottobre.
Dopo la comunicazione della Vs. impiegata, sul 190 fai-da-te ho cercato di inserire la SIM della chiavetta: 340 9040450 (come avevo già fatto col mio telefonino, andata a buon fine), ma la parola d’ordine da inserire per attivare il servizio, inviata da un dispositivo automatico, non arrivava né fra i messaggi sms della chiavetta, né al mio indirizzo e-mail, dato al Vs. rivenditore, al momento della sottoscrizione del contratto.
Non avendo modo di controllare i costi ed irritato per tutti questi disservizi, ho troncato il contratto.
Devo inoltre segnalare che le mie fatture sono state spedite ad un vecchio indirizzo registrato dalla Omnitel, per il mio telefonino, nel 1998 (V. dei Paluzzi 15, Roma) e non a quello nuovo, di Zagarolo, dato al Vs. rivenditore al momento del contratto.
Non ho potuto così prendere visione dei consumi.
A fine luglio, dopo aver ricevuto la fattura da 120 €, ho telefonato al servizio clienti che mi ha promesso di richiamarmi, dopo un’indagine.
Non sono stato richiamato.
Ho inviato anche due e-mail dal sito 190, usando il relativo form.
Non ho ricevuto risposta.
Infine, nella prima fattura di 82€ e nell’ultima fattura di 182 €, ricevute di recente e pagate, (manca quella di luglio, pagata, di 120 € ) non c’è il dettaglio dei consumi, vale a dire i tempi ed i costi di ciascun collegamento. Le altre compagnie telefoniche danno il dettaglio di questi consumi, dai quali avrei potuto scoprire i motivi di questi importi, ben oltre quelli preventivati, di 30€ mensili.
A parte questi problemi, il funzionamento della internet key è stato ben al di sotto (eufemismo) delle promesse degli spot pubblicitari della casa (maledetta pubblicità falsa e ingannatoria!).
La navigazione spesso si fermava, il collegamento era mantenuto, il conta-ore segnava ma non c’era scambio di dati. Dovevo frequentemente interrompere il collegamento, per poi riavviarlo. Se il computer stava scaricando qualcosa da Internet, il server interrompeva ugualmente.
Dai primi di ottobre erano anche frequenti le disconnessioni totali di linea, senza motivo apparente.
Il campo ricevuto qui a Zagarolo è stato sempre GRPS e non UMTS, come indicato dalle cartine geografiche di radiazione, nonostante abbia adottato vari artifici (prolunghe, spostamenti, perfino un rudimentale paraboloide) per ricevere un segnale più forte. Ne è derivata una velocità media di poco superiore a quella del modem classico da 56 kbyte/s, solo a tratti raggiungeva 20-30 kbyte/s, con rari picchi di 40-50 kbyte/s.
Per tutte queste mancanze chiedo che non mi vengano addebitate le ore oltre le 100 standard del contratto, a costo maggiore, dal momento che questo mio comportamento è derivato da una mancanza di informazioni da parte vostra, dalla impossibilità di conteggiare i consumi dal Vs. sito, dall’inganno del conta-ore installato nella chiavetta, dal fatto che non avete fatto partire i consumi dal primo di ogni mese, come intuibile e ragionevole. Potevate addebitarmi a parte i consumi dal 11 al 31 marzo, per poi iniziare il conteggio dal 1° aprile.
Non sono un deficiente, ho 60 anni, ho lavorato una vita nei laboratori elettronici della Selenia Spazio (poi Alenia), come tecnico addetto al collaudo di entrata delle apparecchiature per satelliti, quindi so leggere bene i manuali tecnici e le istruzioni sul Vs. sito.
Se non sono riuscito ad attivare il conta-ore non è colpa mia, ma di un vostro disservizio, fra i tanti altri.
Le penalità per il tempo residuo di 18 mesi (probabilmente intorno ai 150€) sulla chiavetta modem sono eccessive, poiché questo apparecchio ha un valore commerciale assai inferiore; mi auguro che possiate ridurla.
La HUAWEI chiavetta Internet E169 7.2 MEGA costa su internet 110€, IVA compresa.
Su E-Bay c’è una quantità di chiavette Vodafone in vendita a 82 €
Io sono pronto a pagare i servizi resi, ma qui ci sono stati un gran numero di disservizi e di errori da parte vostra.
Ritengo che una compagnia multinazionale come Vodafone, debba avere un minimo di rispetto etico nei confronti dei clienti, non comportarsi come il più cialtrone dei truffatori.
Se la mia richiesta di riduzione importi bolletta (tutte le ore a 30 € mensili) e chiavetta (82€) verrà accolta, rinuncerò ad ogni altra azione rivendicativa (denunce) contro l’ultima fattura di 402 €, inaccettabilmente alta.
Ho in serbo altre azioni sul Web, appena iniziate, che vi porteranno a mancati guadagni per molte migliaia di euro l’anno.
Conte di Montecristo
16 febbraio 2009 at 11:59
Sapete, forse è la la prima truffa in cui sono incappato nella vita! 🙂
Disdettate i vostri contratti con effetto immediato, battetevi per non pagare l’ingiusta penale, segnalate tutte le vostre lamentele al Garante delle comunicazioni tramite modulo “D” (non costa nulla e potete stamparvelo direttamente dal loro sito) e soprattutto continuate/continuiamo a parlarne/scriverne su tutti i mezzi di informazione.
Vedrete che prima o poi la cosa scoppia.
E allora ci sarà molto da ridere. 😀
lorenzo
16 marzo 2009 at 22:42
HO PROBLEMI SIMILI CIN IL TELEFONINO 3, IMPOSSIBILE PRENDERE VISIONE DA INTERNET DI CONTI E UTILIZZO; FATTURE MAI PERVENUTE DAL GIUGNO2008 ( SIAM A MARZO 09), IMPOSSSIBILE AVERE UN INTERLOCUTORE RISOLVENTE I PROBLEMI, IN COMPENSO, IL SERVIZIO 139, CHE VIENE DAI NEGOZI TRE DICHIARATO GRATUITO, COSTA 33 EUROCENT AL MINUTO… E OVVIAMENTE TI LASCIANO IN ATTESA 5-7 MINUTI ALLA VOLTA….
PRESI ANCHE UNA CHIAVETTA, CHE IN EFFETTI NON SUPERA I 380 K….. COMPLIMENTI.
IL PROBLEMA E’ CHE IL CONSUMATORE E’ VITIMA COSTANTE DI IMBROGLIONI E MURI DI GOMMA.