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WindTre, risolti i problemi sulla rete

Se siete utenti WindTre e nelle scorse ore avete avuto difficoltà con chiamate telefoniche o connessione Internet, verosimilmente non si è trattato di un problema solo vostro: l’azienda ha confermato i disservizi (comunicando di aver risolto “un problema randomico sulla rete voce”) che sono stati segnalati da molti utenti da ieri pomeriggio intorno alle 16. Gli utenti che rilevano ancora problemi potrebbero risolverli riavviando il dispositivo (smartphone o tablet) per fare un refresh: poco dopo le 11 di oggi, mentre su Twitter compariva la comunicazione relativa al ripristino dei servizi voce, per molti dispositivi anche la connettività ha ripreso vita.

Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni, mentre in seguito al sintetico comunicato alcuni clienti hanno segnalato il persistere dei problemi, anche da rete fissa. Molto probabilmente anche questi disservizi sono in fase di risoluzione, ma sarebbe in ogni caso auspicabile una comunicazione tempestiva da parte dell’azienda, i cui clienti hanno ragionevolmente lamentato una mancanza di risposte già ieri. C’è da aggiungere che, molto probabilmente, gli stessi problemi hanno colpito anche i clienti degli MVNO (operatori virtuali) che si appoggiano all’infrastruttura di WindTre (PosteMobile, Very, ecc). A domanda specifica, WindTre ha risposto che “per il mobile sono in corso aggiornamenti su rete nazionale”.

 
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Pubblicato da su 4 febbraio 2021 in cellulari & smartphone, telefonia, TLC

 

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Internet sotto stress

Questa mappa mostra come l’attuale emergenza sanitaria – con le obbligatorie restrizioni sugli spostamenti – stia esercitando una forte pressione sull’infrastruttura a banda larga attiva nel mondo. La crescita di e-learning, telelavoro e smart working, insieme alla maggiore fruizione di streaming HD e del gaming, mettono Internet sotto stress come mai prima d’ora.

Questa grafica è il risultato delle elaborazioni effettuate dal software sviluppato dalla società australiana KASPR Datahaus che raccoglie ogni giorno miliardi di dati sul traffico generato da attività svolte su Internet.

Bisogna pensare ad esempio che ogni streaming video (anche una videochiamata) è costituito da piccoli pacchetti di dati, che percorrono cavi di ​​rame e fibra ottica per lunghe distanze. Se tanti pacchetti percorrono questi cablaggi, il traffico si intensifica e può arrivare ad essere congestionato. In queste condizioni tutto si rallenta. La mappa evidenzia che nelle scorse settimane questo fenomeno si è intensificato particolarmente in Italia, Spagna, Svezia, Iran e Malesia. Nel Regno Unito è in crescita.

 

 
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Pubblicato da su 24 marzo 2020 in TLC

 

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Offerte incredibili. Appunto

È davvero incredibile che ancora oggi Vodafone si ricordi di me, sette anni dopo aver migrato ad un altro operatore mobile uno dei miei numeri telefonici. Incredibile che si ricordi di me, che mi rivoglia indietro – come il padre misericordioso della parabola del figliol prodigo – e che, per riavermi, sia disposta a formularmi offerte sempre più vantaggiose! Ma non è ancora tutto: il giorno dopo la scadenza di un’offerta speciale (ma quanto sono stato sprovveduto a non acchiapparla subito?), me la ripropone – solo per me – raddoppiando addirittura i Giga! A questo punto, se continuo a fare il prezioso ancora per un po’ di tempo, andrà a finire che mi pagherà pur di riavermi!?

Questo è quello che potrei pensare se fossi un utente ingenuo e sprovveduto. Tra le righe degli sms che descrivono queste offerte “speciali” si legge una realtà ben diversa, di un mercato che è peggio di una giungla e che per spregiudicatezza fa a gara sia con il mercato degli pneumatici – non ci meravigliamo più se un gommista ci pratica uno sconto minimo del 55% sul prezzo di listino di quattro gomme nuove – che con quello dei divani di Poltronesofà, che in questo periodo pubblicizza i suoi “doppi saldi” su tutta la collezione, mentre per tutto l’anno formula offerte promozionali “valide fino a domenica”.

Naturalmente, quanto a pelo sullo stomaco, vincono le compagnie telefoniche (io sto citando Vodafone solo per esperienza personale, ma potrebbe trattarsi di un altro operatore) che si permettono di proporre “modifiche contrattuali unilaterali” senza chiedere nemmeno un parere alle Authority competenti, pur muovendosi in un mercato regolamentato. In questo caso specifico, da tempo viene applicato il famigerato periodo di fatturazione di 28 giorni, che ha sollevato prima polemiche e poi provvedimenti sanzionatori nei confronti delle compagnie telefoniche, per mancanza di trasparenza verso i consumatori e per sopraggiunta illegittimità. Ma proprio a proposito di Vodafone, il ritorno della fatturazione mensile è stato annunciato lo scorso ottobre, come si legge in fondo a questa intervista concessa dall’amministratore delegato Aldo Bisio al Corriere:

“Abbiamo dunque deciso che ritorneremo al ciclo di fatturazione precedente (…) e lo faremo rapidamente”

L’illegittimità del periodo di fatturazione di 28 giorni è arrivata due settimane dopo queste parole, a metà novembre, attraverso un emendamento al decreto legge fiscale, che ha dato alle compagnie telefoniche 120 giorni di tempo per adeguarsi. Sono passati “solo” due mesi e le offerte promozionali che riceviamo, io e altri utenti, parlano ancora di canoni addebitati “ogni quattro settimane”, pertanto la frase “lo faremo rapidamente” sembra in realtà sovrapporsi ai quattro mesi concessi dal provvedimento di novembre, anziché essere un’iniziativa aziendale.

Se e quando si applicherà nuovamente la fatturazione mensile, nessuno potrà comunque cantare vittoria: fatturare ogni 28 giorni significa riscuotere tredici canoni annuali. Tornare a dodici mensilità fatturabili significa rinunciare a quel +8,6% di ricavi che le compagnie telefoniche avevano ottenuto ed è verosimile prevedere, in seguito, nuove rimodulazioni tariffarie che, ça va sans dire, ritoccheranno al rialzo i costi sostenuti dagli utenti.

AGGIORNAMENTO: Nel sito web aziendale – sezione Vodafone Informa – l’azienda ha annunciato l’atteso ritorno della fatturazione mensile (dal 28 marzo per i clienti con ricaricabile prepagata, dal 5 aprile per gli abbonamenti di telefonia fissa e mobile). Come volevasi dimostrare, la sostanza non cambia:

Il numero dei cicli di fatturazione si riduce da 13 a 12 e di conseguenza l’importo mensile delle offerte aumenterà dell’8,6%. Per avere maggiori informazioni puoi contattare il 42590.

 
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Pubblicato da su 18 gennaio 2018 in cellulari & smartphone, news, telefonia, TLC

 

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Ad Agcom non piace il calendario di TIM. Ma a TIM piace quello di Agcom?

L’Agcom (Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha deliberato che per la telefonia fissa la cadenza della fatturazione deve essere mensile. Il provvedimento va contro la decisione unilaterale di TIM, che nelle scorse settimane ha comunicato alla clientela un cambiamento nel calendario di fatturazione, suddiviso (dal primo aprile) in tredici periodi di 28 giorni anziché in dodici mesi

Ora vedremo in che misura verrà considerata questa delibera (e quindi anche l’autorità e l’autorevolezza dell’Authority), che fin da subito Assotelecomunicazioni – AssTel ha definito “priva di basi giuridiche”.

Personalmente mi aspetto due scenari alternativi:

  1. la compagnia telefonica ignora la delibera e prosegue nel fatturare ogni 28 giorni, ricorrendo nel frattempo contro la delibera, con azioni legali e/o tramite associazioni di categoria;
  2. la compagnia telefonica accoglie la delibera e fattura mensilmente, ma applicando una tariffa maggiore.
 
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Pubblicato da su 24 marzo 2017 in telefonia, TLC

 

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Banda larga, arriva piano

broadband[1]

L’Italia – lo ha annunciato ieri il presidente del consiglio Matteo Renzi – ha il suo piano per la banda larga. Di nuovo.

Fosse la prima volta che se ne parla: la legge finanziaria 2003 (art. 89) prevedeva già incentivi per favorire la diffusione della larga banda (sì, per un certo periodo l’hanno chiamata così), perché fin da allora il Governo dichiarava che “Lo sviluppo della larga banda in Italia è considerato un obiettivo prioritario di politica economica e una condizione essenziale per lo sviluppo economico del Paese”, tanto che con decreto del Ministro delle Comunicazioni e del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie fu istituito il Comitato esecutivo interministeriale per la diffusione e lo sviluppo della larga banda che definì le Linee guida del piano nazionale per la diffusione e lo sviluppo della larga banda.

In questi anni non è rimasto tutto fermo. Ma da allora, in Italia, di anno in anno a livello istituzionale si rinnova il tema come a dire “Ecco il nostro piano, da oggi si cambia marcia” e poi tutto procede con i tempi consentiti, da un lato dalla politica e da stanziamenti che prima arrivano e poi spariscono per altre destinazioni, dall’altro dai progetti di investimento degli operatori.

Il tutto avviene in un contesto ben più complesso di quanto i cittadini possano percepire, nonostante le pubblicizzate soluzioni che millantano velocità smodata su fibra. L’Osservatorio Trimestrale AGCOM rileva (dati disponibili aggiornati a marzo 2015) che gli accessi su linea fissa con velocità di almeno 10 Mbps sono 3,2 milioni, ma le linee broadband di nuova generazione (NGA) sono poco più di 900mila e rappresentano il 4,4% delle linee complessive.

Anche oggi c’è da sperare, come per i piani annunciati in precedenza, che questo sia il punto di partenza della svolta perché l’annuncio del (nuovo) piano è accompagnato da una promessa ambiziosa: “Nella banda larga saremo leader in Europa nel giro di un triennio, oggi siamo l’ultima ruota del carro”. La conclusione è sicuramente vera, per la promessa prendiamo nota.

 
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Pubblicato da su 7 agosto 2015 in news, TLC

 

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Wind spiega il blackout di venerdì scorso

Lo scorso venerdì 13 giugno, gli utenti di Wind hanno subìto numerosi disservizi pressoché globali (assenza di connessione Internet e impossibilità ad effettuare conversazioni telefoniche ed SMS). L’azienda, dopo aver informato gli utenti di aver fatto il possibile per ripristinare la normalità, spiega così il problema:

windblackout

 

Wind sottolinea che il disservizio, verificatosi il 13 giugno, sulla rete fissa e mobile, è stato un evento anomalo di carattere eccezionale, durato poche ore e che non ha mai interessato l’intero territorio nazionale.

L’anomalia è stata causata dal blocco progressivo, per problemi di configurazione, degli apparati (router IP) dell’esteso backbone internet di collegamento tra i nodi delle reti fissa e mobile: si tratta di un evento unico ed irripetibile. L’azienda si è immediatamente messa in moto, grazie all’intervento tempestivo della propria macchina operativa e dei propri tecnici di rete che hanno individuato l’anomalia, ne hanno verificato gli impatti sulle tratte geografiche della rete per bloccarne la diffusione. Solo a quel punto, si è potuto procedere alla graduale, ma veloce, eliminazione del problema ed al ripristino della piena funzionalità del servizio nelle diverse aree territoriali. Queste azioni, unitamente al fatto di disporre di tecnologie sofisticate e all’avanguardia, hanno consentito di ridurre il tempo del guasto solo a poche ore.

Per incidenti di simile natura, verificatisi su reti di telecomunicazioni che hanno dimensioni analoghe nel mondo, i tempi di risoluzione sono stati molto più lunghi con impatti decisamente più pesanti.
Nei confronti di questa eccezionale anomalia sono state poi intraprese tutte le azioni necessarie per prevenire l’eventuale ripetersi di casi simili.
Wind, inoltre, ha fornito, con tempestività e trasparenza, una corretta informazione ai 25 milioni di clienti (22 di telefonia mobile, 3 per il fisso) con progressivi aggiornamenti sui vari canali di comunicazione e attraverso le proprie strutture che gestiscono la relazione con il cliente: customer care, negozi, agenzie e social media.

È opportuno ricordare, infine, che la rete fissa di Wind è composta da asset di notevole importanza: oltre 21.600 km di backbone in fibra ottica, circa 4.900 km di anelli urbani (MAN) e oltre 400 nodi di rete IP. La rete mobile, capillare e tecnologicamente all’avanguardia, comprende circa 13.600 stazioni radio, di cui 12.000 relative alla copertura 3G. Per quanto riguarda la rete di nuova generazione 4G, il servizio è stato già lanciato nelle principali città italiane.

Wind si scusa ancora per il disagio.

La considerazione centrale ha un sapore di “siamo stati rapidissimi” (“Per incidenti di simile natura, verificatisi su reti di telecomunicazioni che hanno dimensioni analoghe nel mondo, i tempi di risoluzione sono stati molto più lunghi con impatti decisamente più pesanti”), ma chi legge non ha argomenti per confermare o smentire, quindi la annullo.

Un problema può sempre verificarsi e chi si occupa di telecomunicazioni in Italia lo sa bene, perché le condizioni della rete non sono esattamente eccezionali. L’importante è che il problema venga risolto nel minor tempo possibile e che vengano messe in atto tutte le misure preventive per evitare che si ripeta.

Il disagio patito dagli utenti è innegabile, ma l’azienda potrebbe attenuarlo con qualche iniziativa a valore aggiunto e senza scadenza… 😉

 
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Pubblicato da su 16 giugno 2014 in telefonia, TLC

 

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Bip Mobile, fine delle comunicazioni?

Tanti auguri di buon anno a tutti e un messaggio di solidarietà ai titolari delle 220mila utenze Bip Mobile rimaste mute in queste festività natalizie (e con la possibilità di non essere più riattivate, stando a quanto riferisce la stampa).

Quando Bip Mobile è stata presentata (luglio 2012) avevo manifestato scetticismo: gli obiettivi dichiarati dall’azienda fondata da Fabrizio Bona apparivano troppo ambiziosi (“un milione di clienti entro l’estate 2013” era esorbitante, ma anche quello di 700mila clienti necessari a raggiungere il break-even point era un goal molto difficile) e le condizioni del mercato non erano favorevoli (non lo sono nemmeno ora). Purtroppo le notizie di questi giorni sembrano riportare la naturale evoluzione di un business nato in condizioni difficili e ora, per chi ha un numero telefonico di Bip Mobile, potrebbe essere difficoltoso anche recuperarlo per migrarlo ad un altro operatore mobile.

Se poi – leggo da Max – venissero confermate le indiscrezioni che parlano di Fabrizio Bona in volo verso la direzione generale di Alitalia, le prospettive peggiorerebbero ulteriormente.

AGGIORNAMENTO: Oggi il Corriere delle Comunicazioni ha pubblicato un articolo di Alessandro Longo che rivela come Bona, in realtà, sia uscito da Bip Mobile (per approdare davvero ad Alitalia) già subito dopo l’estate, deluso e amareggiato per la situazione in cui versa il mercato delle telecomunicazioni e le difficoltà incontrate da Bip Mobile nella sua veste di operatore alternativo.
Così sembrava, così è stato.

 
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Pubblicato da su 2 gennaio 2014 in cellulari & smartphone, telefonia, TLC

 

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Comunicazione criptate? Non per tutti

openlock

La NSA (National Security Agency, l’agenzia americana per la Sicurezza Nazionale) e il GCHQ (Government Communications Head Quarter, l’ente britannico per la sicurezza nelle comunicazioni) sono in grado di acquisire informazioni dai sistemi di comunicazione anche quando i dati sono criptati.

E’ quanto riportato ieri da GuardianNew York Times e Pro Publica, citando ancora una volta Edward Snowden come fonte. Significa che queste organizzazioni di intelligence sono in grado di aggirare le soluzioni di crittografia, e di questo forse non dovremmo stupirci, visto il tipo di attività che svolgono le agenzie e – soprattutto – alla luce di quanto è emerso negli ultimi mesi.

La cosa che tuttavia può risultare più inquietante è il programma di collaborazione che NSA ha sviluppato con alcune grandi aziende d’oltreoceano che si occupano di tecnologia. Nell’ambito di questo programma, a quanto pare, è prevista una partecipazione – più o meno attiva – al progesso di progettazione e sviluppo dei prodotti, allo scopo di conoscere (o inserire ad hoc?) backdoor e punti deboli nei sistemi di cifratura, per poterli poi sfruttare e accedere alle informazioni protette dagli stessi sistemi. La stessa agenzia, negli ultimi anni, avrebbe inoltre operato affinché, nella stesura dei protocolli di comunicazione e delle regole di cifratura utilizzate come standard a livello internazionale, venissero inserite vulnerabilità appositamente studiate per agevolare operazioni di intelligence.

Non c’è scampo dunque? Non è esattamente così: se riteniamo attendibili le dichiarazioni finora rilasciate da Snowden, le possibilità di accesso non sono infinite e la NSA non ha conoscenza totale di tutti i sistemi di sicurezza. Un primo fatto certo, però, è che non tutte le informazioni che circolano al mondo sono interessanti e, quindi, non è detto che tutto sia suscettibile di intercettazione (quindi non temete che la mail innocentemente spedita all’amico possa essere utilizzata contro di voi). Un secondo fatto certo è che le novità su questo argomento non sono finite. Un terzo fatto certo – in realtà il più importante, da non dimenticare mai – è che, nel mondo digitale, non esiste la sicurezza assoluta al 100% che la segretezza di un’informazione non possa essere violata.

 
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Pubblicato da su 6 settembre 2013 in comunicazione, Internet, istituzioni, Mondo, news, privacy, security, TLC

 

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Il Facebook-phone che non c’è, e forse non ci sarà

FacebookHome

Alla fine, il Facebook-phone, cioè il tanto atteso telefonino di Facebook, oggi non esiste: l’unica novità è l’anticipazione dello smartphone HTC First con Android, con una specifica interfaccia dedicata al social network chiamata Home, che sarà comunque utilizzabile su altri dispositivi dotati del sistema operativo firmato da Google.

Quindi, anche se tutto questo sarà disponibile dal 12 aprile, il Facebook-phone non esiste ancora. Esiste Facebook Home, che è in realtà un programma, ossia un progetto articolato che tecnicamente prevede una declinazione di Android appositamente customizzata e commercialmente serve a sviluppare partnership strategiche con produttori di dispositivi e operatori di telefonia mobile, che potrebbero indubbiamente avere interesse a collaborare con un social network che vanta oltre un miliardo di utenti. Questo orientamento di business induce a credere che un vero e proprio “telefonino di Facebook” non ci sarà nemmeno domani.

 
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Pubblicato da su 5 aprile 2013 in cellulari & smartphone, news, telefonia, TLC

 

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BlackBerry, la rinascita?

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Nuovi smartphone, nuovo sistema operativo, nuovo marketplace per le app. I vertici di RIM – Research In Motion hanno puntato tutte le loro carte sulla nuova gamma BlackBerry, al punto da utilizzarne il nome per ribattezzare l’azienda.

Il rilancio non è solo di facciata: i nuovi Q10 e Z10 in vendita da domani nel Regno Unito (ma presto nel resto del mondo) hanno un processore Snapdragon dual core da 1,5 GHz, 16 GB di memoria (espandibile fino a 32 GB con scheda Micro SD), display da 4,2 pollici con risoluzione 1280 x 768 pixel, fotocamera anteriore da 2 Megapixel e posteriore da 8 Megapixel, connettività 4G, batteria removibile, porta micro HDMI e tecnologia NFC (che Apple non ha ancora introdotto su iPhone, al contrario di altri concorrenti come Samsung).

Il resto è tutto da vedere. Le premesse sono buone, ma per capire se sarà un successo, aspettiamo i primissimi test drive.

 
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Pubblicato da su 30 gennaio 2013 in cellulari & smartphone, news, telefonia, TLC

 

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Telecom Italia prepara il pesce d’aprile, canone più caro

Annegata in un aggiornamento intitolato Variazione dei prezzi base delle telefonate da casa – Semplificazione tariffaria 1° aprile 2013 su 187 news, la notizia dell’aumento del canone Telecom potrebbe quasi passare inosservata. È vero che è importante segnalare che dal 1° aprile 2013 i prezzi base delle telefonate “diventano ancora più chiari e semplici” con l’introduzione di un prezzo unico per tutte le chiamate (verso numeri di telefonia fissa o mobile, leggete la tabella nell’articolo linkato per farvi un’idea, non è detto che ci sia un risparmio), ma la variazione del costo fisso dovrebbe avere maggiore risalto…

Alla stessa data varierà anche il costo per l’abbonamento al servizio telefonico di base, che passerà da 16,64 €/mese (IVA inclusa) a 17,40 €/mese (IVA inclusa). Precisiamo che non subirà alcuna variazione il costo dell’abbonamento per i clienti di linee ISDN, linee con attive le offerte Voce Senza Limiti, Internet Senza Limiti, Tutto Senza Limiti, Alice Casa, per tutti i Clienti aventi diritto alle condizioni agevolate previste dalle delibere 314/00/CONS e 330/01/CONS e per i clienti titolari della Carta Acquisti (c.d. Social Card). Ti informiamo inoltre che sempre dal 1° aprile 2013 l’importo da pagare in caso di esercizio del diritto di recesso dal contratto di abbonamento al servizio telefonico di base e/o al servizio ADSL sarà unificato e ridotto a 34,90 € (IVA inclusa). Detto importo sarà applicato in ogni caso di cessazione del rapporto contrattuale non imputabile a Telecom Italia e anche oltre i primi 12 mesi di durata contrattuale. Ti precisiamo che detto importo non verrà addebitato nei casi in cui il cliente eserciti il diritto di recesso per effetto di variazioni contrattuali comunicate dall’operatore ai sensi della normativa vigente. Pertanto, gli articoli 3 e 20 delle Condizioni Generali di Abbonamento al servizio telefonico di base e gli articoli 23 e 31 delle Condizioni Generali al Contratto dell’Offerta ADSL sono modificati di conseguenza. Qualora non intendessi accettare le nuove condizioni economiche e/o contrattuali, puoi esercitare il diritto di recedere dal contratto senza costi dandone comunicazione scritta entro il 31 marzo 2013 all’indirizzo “Telecom Italia Servizio Clienti Residenziali, Casella Postale n.211 – 14100 Asti” o via fax al numero gratuito 800.000.187. Se desideri conoscere ulteriori informazioni sulle variazioni dei prezzi, sulle condizioni contrattuali e sulle modalità del recesso è possibile chiamare il Servizio Clienti 187. Dal 1° aprile 2013 i contratti aggiornati a seguito delle modifiche sopra indicate potranno essere scaricati su questo sito o richiesti al Servizio Clienti 187.

 
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Pubblicato da su 22 gennaio 2013 in Mondo, news, telefonia, TLC

 

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Uno smartphone con Ubuntu?

UbuntuForPHonesMi intriga molto la possibilità di avere Ubuntu for phones sul mio smartphone. Soprattutto perché spero si tratti di un sistema operativo privo di quei problemi di privacy che affliggono Android. Peccato ci sia da aspettare ancora un annetto…

 
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Pubblicato da su 7 gennaio 2013 in cellulari & smartphone, tecnologia, telefonia, TLC

 

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Banda larga, e i fondi?

Esattamente tre anni fa il Governo annunciò un programma di investimenti da 800 milioni di euro per la banda larga, per poi congelarlo solo 19 giorni dopo. Nei mesi successivi, in quel freezer sono entrati altri denari, ma poi lo stanziamento è stato pesantemente saccheggiato (quasi un anno dopo le risorse furono ridotte a 100 milioni e poi reintegrate fino ad arrivare a circa 450 milioni). Dopo tutto questo tira-e-molla, se qualcuno dice che “Sono saliti a un miliardo di euro i fondi pubblici utilizzabili per estendere la banda larga e larghissima nelle zone a fallimento di mercato, grazie a nuovi contributi che arrivano dalle Regioni”, lo scetticismo è più che legittimo.

D’altronde, siamo qui a sognare la fibra e non siamo in grado di sfruttare nemmeno le potenzialità del rame….

 
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Pubblicato da su 16 ottobre 2012 in Internet, News da Internet, tecnologia, telefonia, TLC

 

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iPhone 5, il più…?

L’iPhone 5 è il modello più nuovo, ma paradossalmente è anche il meno innovativo che Apple abbia presentato dal 2007 ad oggi.

E’ vero: sono cambiate le dimensioni (è più alto, sottile e leggero), il processore A6, la fotocamera (sempre da 8 Megapixel, ma con funzionalità migliorate), il connettore dock, lo slot per NanoSIM, tre microfoni e una tecnologia che migliorano la qualità della voce, il WiFi potenziato, la connettività LTE,  una batteria con maggiore autonomia… non mi dilungo in ulteriori dettagli che potrete trovare altrove, ma constato che – pur trattandosi di un dispositivo progettato ex novo e quindi “tutto nuovo” – non è una sorpresa.

Non perché le sue caratteristiche siano già state ampiamente anticipate da un tecno-gossip senza precedenti (in passato Apple aveva esercitato un migliore controllo sulle informazioni dei progetti in corso), ma perché – a mio avviso – l’iPhone 5 è stato presentato con novità che sono delle migliorie, seppur corpose, di funzionalità già presenti nel modello precedente, in un momento in cui la concorrenza ne propone di nuove.

Di questo credo che Apple sia molto più consapevole di quanto non voglia far credere, nonostante Phil Schiller – senior vice president Worldwide marketing di Apple – abbia giustificato alcune illustri assenze: il nuovo iPhone, secondo il manager, non sarebbe dotato dell’attesa tecnologia NFC (che permette di utilizzare un telefonino come uno strumento di pagamento elettronico) perché nel sistema operativo iOS 6 è presente Passbook, con cui è possibile acquistare e conservare biglietti, abbonamenti, coupon e carte di imbarco. L’altra assenza, quella del caricabatterie wireless, è dovuta al fatto che non avrebbe escluso la necessità di inserire una spina in una presa a muro.

Ci sono anzi delle novità fastidiose: il nuovo connettore dock implica l’utilizzo di un nuovo cavetto (e, quindi, l’impossibilità di riutilizzare quelli dei modelli precedenti) e lo slot per la NanoSIM certamente non sarà gradito a chi stava pensando di cambiare telefono. Non è un grosso problema, ma è… una noia in più.

 
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Pubblicato da su 13 settembre 2012 in business, cellulari & smartphone, telefonia, TLC

 

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SIM false, multa da 600mila euro a Telecom Italia

Telecom Italia è stata multata per 600mila euro in seguito al patteggiamento per la vicenda delle SIM fantasma, mantenute attive per far lievitare le quote ufficiali di mercato:

Secondo le indagini, tra il 2005 e il 2008, sarebbero state ricaricate con un solo centesimo le cosiddette “sim dormienti” che dovevano essere disattivate, per un totale di oltre 5 milioni di schede. Con questo metodo, deciso dai 3 imputati, la società avrebbe fatto figurare più clienti di quelli reali, aumentando la quota di mercato. La società di telecomunicazioni si è anche costituita come parte civile contro i tre imputati (dal Corriere delle Comunicazioni)

I tre imputati sono tre ex massimi dirigenti dell’azienda: Riccardo Ruggiero, Massimo Castelli e il mitico Luca “Napoletone” Luciani. Il GUP li ha rinviati a giudizio e il processo penale che li riguarda si aprirà in ottobre, con Telecom Italia che si costituirà parte civile contro i suoi ex manager.

Per coloro che comunque stessero pensando “Ammappa, che mega-multa s’è beccata Telecom!” o cose del genere, faccio solo notare che l’ammontare della sanzione potrebbe anche sembrare elevato in senso assoluto, ma tutto è relativo… stiamo pur sempre parlando di una società che lo scorso anno ha registrato un fatturato che ha sfiorato i 30 miliardi di euro (per la precisione 29.957 milioni, secondo i dati ufficiali).

 
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Pubblicato da su 11 luglio 2012 in business, TLC

 

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