Ken Stanborough e sua figlia Ellie potevano rimanere due illustri sconosciuti, invece il loro nome sta facendo il giro del mondo per colpa di un iPod Touch difettoso, che a sua volta darà non pochi grattacapi a Apple, dal punto di vista tecnico e dell’immagine.
Il Times Online racconta infatti che il padre della la ragazzina si è accorto di uno strano sibilo proveniente proprio dall’iPod. Lo ha preso in mano e ha scoperto che era bollente, tanto da non riuscire a tenerlo in mano, così lo ha gettato dalla finestra. Caduto sul prato della casa di Liverpool, dopo mezzo minuto l’iPod è esploso.
Il signor Stanborough, dopo aver lasciato raffreddare il rottame del dispositivo (di cui potete vedere una diapositiva, tratta dal sito del Times), lo ha recuperato e lo ha portato dal rivenditore, che per il rimborso gli ha consigliato di contattare direttamente il produttore. Apple, negando ogni responsabilità, ha però inviato una lettera alla famiglia, proponendo la sottoscrizione di un accordo: l’azienda si è detta disposta a rimborsare le 162 sterline richieste, a condizione che la notizia non diventasse di dominio pubblico e che nessun componente della famiglia, a conoscenza dell’accaduto, ne parlasse mai ad anima viva, nemmeno per sbaglio. Silenzio totale, dunque, pena l’avvio di un’azione legale per il mancato rispetto dell’accordo.
Come i più perspicaci avranno già intuito, il signor Stanborough – che aveva chiesto solo il rimborso e non un risarcimento danni – non ha firmato l’accordo, definendo “spaventosa” la proposta di Apple, la cui spiegazione è stata che quella lettera è una prassi comune e, non avendo ricevuto l’apparecchio, non può esprimersi su quanto avvenuto.
Forse, però, qualche spiegazione s’impone: il Times aggiunge che la Consumer Product Safety Commission (CPSC) ha un dossier di 800 pagine su incidenti analoghi. Una documentazione ottenuta a fatica da un giornalista americano, dopo una battaglia ingaggiata da Apple a colpi di carte bollate. Un altro episodio simile si era verificato in marzo in Ohio, con protagonista un altro iPod Touch, esploso nella tasca dei pantaloni di un ragazzino (che si è ritrovato una gamba ustionata).
Il surriscaldamento sembra sia imputabile alle batterie a ioni di litio utilizzate. Un problema che si ripropone nuovamente, dopo alcuni richiami di batterie di MacBook che andavano a fuoco, ma che è doveroso ammettere che, tempo fa, ha interessato anche altre aziende come Sony, Nokia, Dell e HP.
Ora la patata bollente è tornata in mano ad Apple e, alla luce di quanto emerso, trincerarsi dietro un “non abbiamo visto, non sappiamo” non sembra sufficiente. Anche risolvendo ogni problema, il danno di immagine per l’azienda potrebbe essere enorme.

Maroio
7 agosto 2009 at 12:24
le batterie agli ioni di litio non sono per niente sicure, questi continui incidenti ne sono la prova mi pare