Ce l’ha con la rete, Prince. Con YouTube, con eBay, con The Pirate Bay. Motivo: hanno pubblicato migliaia di suoi video. Suoi, nel senso che gli appartengono (dice) e per questo motivo ha scagliato un manipolo di avvocati contro i nuovi media della rete. Cito da Punto Informatico:
Le prime denunce, fanno sapere i legali della società antipirateria Web Sheriff, saranno presentate negli USA e nel Regno Unito. Secondo la ditta il livello di pirateria online è ormai ridicolo, stando a quanto dichiarato al Guardian.
“Qualcuno deve fare qualcosa e noi sappiamo che quanto facciamo avrà un impatto importante, moltissimi artisti ci seguiranno. Dobbiamo costruire – continuano gli esponenti della società – un modello da 21esimo secolo per l’industria dell’intrattenimento”. E in questo senso i siti citati sarebbero l’avanguardia del fonte pirata.
L’ultimo album di Prince si intitola Planet Earth. Che a me personalmente non piace molto (salverei giusto un paio di brani, apprezzando il “richiamo alle armi” di alcuni elementi dei Revolution come Sheila E. e Wendy & Lisa), ma che ha avuto una tiratura che ha superato – nel Regno Unito – tre milioni di copie (grazie tante, a luglio era allegato al Mail On Sunday).
Ma quando parla di pirateria, mi viene da pensare che farebbe bene a guardarsi allo specchio, soprattutto visto l’ultimo album: intendiamoci, non ha plagiato i lavori di nessuno… solo i suoi successi del passato. Per cui, se qualcuno cerca su YouTube i suoi video di 15 o 20 anni fa, non lo fa per dispetto, ma per conoscere (o non dimenticare) un Prince innovativo e creativo.
Antonio Vergara
14 settembre 2007 at 10:40
sarà rovinato di debiti 🙂