Questa settimana si è conclusa la gara per l’assegnazione delle licenze WiMax. Dal punto di vista dello svolgimento, è stata una gara piena di sorprese:
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nonostante i timori iniziali, giustificati almeno in teoria, le licenze non sono state assegnate ai “soliti noti”;
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ha riscosso un successo inaspettato, raccogliendo oltre 136 milioni di euro (+176% sulla base d’asta);
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Telecom Italia si trova solo al quarto posto nella claissifica degli investitori.
Nel mio articolo ho già avuto modo di dire come AriaDSL, ritenuto un outsider, abbia avuto in realtà un ruolo da protagonista, forte del supporto finanziario del fondo Gilo Ventures dell’israeliano Davidi Gilo, imprenditore che nel 1999 vendette per 1,6 miliardi di dollari la sua DSP Communications (con sede a Cupertino) ad Intel, consentendole di accelerare lo sviluppo di chipset 3G per la telefonia mobile. Il finanziere sembrerebbe avere dunque il pallino delle TLC, anche se ha cambiato settore.
La leggenda narra che mister Gilo ami l’Umbria e vi trascorra da anni le proprie vacanze. Volendo dotare la propria abitazione di connettività broad band, si sarebbe rivolto ad AriaDSL. Evidentemente un abbonamento non gli deve essere sembrato sufficiente e così ha rilevato il 75% del capitale dell’azienda.
Battute a parte, è lecito chiedersi se il mattatore del WiMax sia davvero Davidi Gilo con la “sua” AriaDSL, oppure se il suo provvidenziale intervento sia l’espressione dell’interesse di altri soci nel business del broad band wireless italiano.
Staremo a vedere. Così come assisteremo con attenzione al modo in cui gli aggiudicatari delle licenze concretizzeranno i loro programmi e manterranno la promessa di portare il broad band laddove oggi non c’è. E, soprattutto, a quali condizioni (tecniche ed economiche) si proporranno agli utenti.
Marco Valerio Principato
25 marzo 2008 at 13:51
Portare broad band dove non c’e’: un proposito lodevole, ma di fronte a 3,5 GHz… e’ una frase grossa, parola di Radioamatore: non so com’e’, nelle stanze dei bottoni tutta la “dottorite” sparisce nel nulla, quando si tratta di fisica. La sensazione e’ come se mai si fosse aperto un libro. Per questo, oltre al mio sproloquio di oggi su PI, ne avevo ancora da dire:
http://www.mvpnetwork.it/attualita/sitoriali/il-wimax-fa-schifo-se-non-si-conosce.html
Ciao