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Deepfake, se lo conosci lo eviti

02 Nov

Che provengano da pubblicità o esperimenti di qualche media, le immagini qui riprodotte hanno in comune una caratteristica fondamentale: sono tutte state generate con piattaforme di intelligenza artificiale, all’insaputa dei personaggi che vi compaiono. Nel caso delle pubblicità, lo scopo è addirittura truffaldino e si abbina al reato di furto di identità. Ma questo uso è sempre più diffuso e significa che, anche in questo caso, dobbiamo porre molta attenzione e diffidare delle apparenze.

Qui sopra vediamo – per richiamare solo alcuni nomi – Alberto Matano, Mara Venier, Chiara Ferragni, Elon Musk e Tom Hanks nelle foto tratte da video pubblicitari che sfruttano la loro immagine, ricreata e adattata artificialmente, senza consenso. Nel caso dei video che promuovono servizi di investimento, verosimilmente si tratta di prodotti finanziari non particolarmente sicuri o tutelati, ma il fatto che l’immagine di personaggi famosi sia stata utilizzata senza alcuno scrupolo induce a pensare a qualcosa di truffaldino. In un’altra foto troviamo insieme Jennifer Lawrence, Scarlett Johansson, Megan Fox ed Emma Watson. Nessuna pubblicità-truffa in questo caso, bensì una foto pubblicata dall’account social Celeb Nation a fine settembre che è diventata virale in pochissimo tempo, naturalmente per il carattere provocante dell’immagine, anch’essa creata ad arte (nella realtà la situazione in cui le quattro attrici sono state ritratte insieme non è mai avvenuta).

Scarlett Johansson è stata inoltre vittima a sua volta di un utilizzo indebito della sua immagine: la sua versione “artificiale” è apparsa nello spot della app Lisa AI: 90’s Yearbook & Avatar. L’attrice non ha perso tempo, ha sporto denuncia e lo spot è stato ritirato.

La tecnologia che permette la creazione di deepfake con tecniche di intelligenza artificiale si evolve rapidamente: se è vero che alcune immagini sono facilmente individuabili come false (come nei video sopra citati con protagonisti i falsi Elon Musk e Tom Hanks, il primo impersonato da qualcuno che ha evidentemente una corporatura diversa, il secondo con un’immagine molto somigliante ma imperfetta), è altrettanto vero che un occhio poco attento potrebbe essere tratto in inganno dai video pubblicitari che sono comparsi nelle ultime settimane, in cui le sembianze sono più credibili, anche se in alcuni casi l’animazione si rivela piuttosto “rigida”. In breve tempo, però, sarà possibile avere una qualità delle immagini e delle animazioni talmente alta da rendere molto più difficile, se non impossibile, distinguere il falso dal reale: già oggi è possibile ricreare una voce assolutamente credibile e presto sarà possibile accostarla ad un labiale più preciso di quello ottenibile oggi.

Molti di questi video vengono diffusi tramite pagine social, certamente già segnalate per farle chiudere perché – almeno in questo caso c’è la certezza – violano palesemente gli standard della community delle piattaforme che le pubblicano. È necessario che venga attivato al più presto un sistema che possa filtrare queste pubblicazioni, distinguendo i contenuti truffaldini da quelli leciti. Ma questa logica si scontra con quella di Facebook, Instagram, TikTok e di altri social “gratuiti” che in realtà si sostengono grazie ai profitti che provengono dalle pubblicità, lecite o truffaldine che siano. In attesa di provvedimenti di legge che stabiliscano un obbligo concreto a contrastare questi fenomeni, al momento l’unica vera difesa per noi utenti è rappresentata dalla nostra consapevolezza e dall’attenzione che dovremo mantenere durante le nostre attività online.

 
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Pubblicato da su 2 novembre 2023 in news

 

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