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Net neutrality premiata ai Webby Awards

SaveTheInternet si è aggiudicata quest’anno due Webby Awards. L’organizzazione – impegnata a diffondere nel mondo la cultura della neutralità della rete – verrà infatti insignita, il 5 giugno a New York, di due riconoscimenti nell’ambito della categoria People’s voice: “Best Activism Web site” e “Best Public Service Video” (qui il video premiato).

Il fatto assume rilevanza perché la popolarità raggiunta da iniziative come SaveTheInternet, non più conosciute e partecipate solo dagli addetti ai lavori, fa ben sperare sulla possibilità che la neutralità della rete sia un concetto sempre più conosciuto, diffuso e condiviso.

Come ha evidenziato ieri Luca Annunziata su Punto Informatico, tra i premiati del 2007 troviamo il duca bianco David Bowie:

il cantante è il manifesto vivente ormai da molti anni di una visione pionieristica della rete e delle sue potenzialità, portando a termine un gran numero di imprese giudicate molto innovative. Con BowieNet del 1998, Bowie realizzò un provider che offriva contenuti sociali e user generated content, anni prima dell’avvento del web 2.0. BowieRadio, tra i primi esempi di Internet Broadcasting, è stata una delle prime iniziative capaci di scavalcare i limiti della vecchia distribuzione musicale. Il cantante britannico è stato anche mecenate di giovani artisti grazie a BowieArt, nonché paladino dell’abolizione del copyright con dichiarazioni scottanti nelle sue interviste (celebre la sentenza di morte per il diritto di autore) e brani offerti ratuitamente ai fan che avevano acquistato la sua ultima fatica discografica.

WebProNews, nel dare la notizia, sottolinea un fatto curioso: tra gli sponsor dei Webby Awards figura anche Verizon Communications, una telco lungi dall’essere favorevole alla net neutrality.

 
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Pubblicato da su 4 Maggio 2007 in Mondo, news

 

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Consultazione Agcom sulla separazione della rete

l’Italia si conferma uno dei paesi più avanzati in Europa nella definizione di regole che favoriscano al tempo stesso la concorrenza e gli investimenti.

E’ parola di Corrado Calabrò, presidente dell’Authority per le Garanzia nelle Comunicazioni (l’Agcom). La frase, che alle mie orecchie suona un tantino roboante e sproporzionata , è stata pronunciata oggi al termine del Consiglio, alla presentazione del documento di consultazione pubblica sulla separazione funzionale della rete Telecom. Sorprendentemente, il documento non trascura di descrivere – seppur brevemente – i vantaggi comportati da un’eventuale separazione societaria.

Che l’Agcom stia pensando davvero a dare il proprio contributo per gettare le basi di One Network? Al momento sono solo parole, ma l’importante è che:

  1. tutti i soggetti potenzialmente interessati partecipino attivamente e fattivamente alla consultazione pubblica;
  2. l’Agcom dia loro ascolto.
 
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Pubblicato da su 2 Maggio 2007 in media, Mondo, news

 

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Affatto apocalittico

Più di un mese fa avevo fatto cenno al ritorno di Gianfranco Funari su RaiUno in uno show del sabato sera “made by Ballandi”. E così è stato: come segnala Aghost in una sintetica ma centrata critica, si tratta di uno show che snatura la figura del personaggio: chi si aspettava un Funari irriverente, graffiante e aggressivo è rimasto deluso.

In Apocalypse Show c’è il Funari di Diego Cugia: suoi sono infatti i testi della trasmissione, compresi i monologhi che Funari legge (non recita, legge proprio) dal suo “trono” in modo poco personale. I monologhi migliori, Funari li faceva nelle sue trasmissioni, magari camminando per lo studio, prendendo sottobraccio un interlocutore che gli faceva da spalla e enfatizzava certi concetti.

Ora, Funari non può certo passeggiare per lo studio (sabato era anche reduce da una caduta), però su Apocalypse Show pesa molto il fatto che ciò che dice non è ciò che potrebbe esprimere, perché imbrigliato in una struttura che non è a sua misura: e ne escono dei monologhi-predica, in stile Celentano, che annoiano e non emozionano, pur avendo dei contenuti interessanti.

E poi, con tutte le belle ragazze (tra soubrette-vallette-veline-eccetera) che abbiamo in Italia, che bisogno c’era di inserire nel cast anche Esther Ortega e Oksana Andersson?

 
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Pubblicato da su 30 aprile 2007 in media, news

 

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Bancomat clonati, Italians do it better

La pratica di clonare i Bancomat è giunta oltreoceano: come segnala Stefano su conneXioni, il Washington Post mette in guardia i correntisti, raccomandando attenzione agli sportelli automatici di aspetto insolito.

Nell’immagine viene mostrato un bancomat con un’enorme scatola contenente una telecamera wireless: niente a che vedere con le sofisticate tecnologie utilizzate dai criminali che operano in Italia.
Finalmente qualcosa in cui l’Europa è più avanti!

 
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Pubblicato da su 29 aprile 2007 in news

 

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Pur di parlare di bullismo (2)

“Gli assassini di massa di domani sono i bambini di oggi programmati con una massiccia overdose di violenza”. E’ un’affermazione che lo psicologo Phil McGraw ha pronunciato durante l’ultima puntata del Larry King Live (CNN), riferendosi al massacro nel campus del Virginia Tech. All’indice, ancora una volta, la diffusione di contenuti violenti in media e videogame.

La polemica, come spesso accade in questi casi, si è allargata a macchia d’olio, sia in senso geografico che concettuale. Stamattina, in una trasmissione radiofonica, ho sentito l’opinione di un altro illustre esperto, che diceva che “simili episodi hanno uno stretto legame con quelli di bullismo scolastico e giovanile”.

Sulle prime sono rimasto perplesso, ma ho ricondotto l’affermazione alle notizie sentite nei giorni scorsi, che riferivano che Cho Seung-Hui, da studente, era stato frequentemente vittima di abusi e bullismo. Invece no: il professorone, di cui purtroppo ho perso il nome, stava paragonando l’autore della strage ad uno dei tanti bulli all’italiana che si divertono a filmarsi mentre fanno qualche idiozia. Infatti subito dopo ha sputato una frase che mi ha fatto sbarrare le orecchie: “Questo Cho, evidentemente è entrato anche lui nel tunnel della dipendenza di questi media digitali che favoriscono e alimentano la voglia di compiere prepotenze, soverchierie, si filmano e passano il limite”.

Ma questo cos’ha capito? E che tipo di messaggio trasmette? Il realtà il giovane era una persona con problemi molto seri. Non vanno fraintese le immagini che ha trasmesso alla NBC durante l’eccidio: prima di essere ricoverato in una clinica psichiatrica, numerosi campanelli d’allarme erano suonati su Cho Seung-Hui, che in seguito ad alcuni episodi di molestie, era stato descritto  in un profilo come “un pericolo imminente per sè stesso come risultato di un disturbo mentale… è talmente affetto da disturbi mentali da essere sostanzialmente incapace di prendersi cura di sè stesso, incapace di sottoporsi a un trattamento o senza alcuna volontà di farlo”.

Le radici del suo male affondavano in un terreno ben più profondo, non è possibile liquidare questa storia con banali pregiudizi sui media. c’è già abbastanza gente che prende lucciole per lanterne.

 
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Pubblicato da su 24 aprile 2007 in media, Mondo, news

 

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Back to blog

Rieccomi, sono tornato. Ho trascorso una settimana quasi completamente offline e ho come la sensazione di essermi perso qualcosa. Saranno le migliaia di post che hanno intasato il mio aggregatore?

Ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto, intasando (simpaticamente 😉 ) la mia mailbox durante l’assenza. Quando non è spam fa sempre piacere! 😀

 
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Pubblicato da su 23 aprile 2007 in news

 

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All’ombra della grande torre

L’assemblea degli azionisti di Telecom Italia ha avuto inizio stamattina. Un evento senza precedenti, per l’azienda. Moltissimi, si sa, gli azionisti presenti e/o rappresentati (a questo indirizzo – via Quinta’ s weblog – c’è l’elenco dei partecipanti all’assemblea con capitale rappresentato). Tra gli assenti, inaspettatamente, Marco Tronchetti Provera.

Stefano Quintarelli ha compilato un’efficace blog-cronaca di quanto è avvenuto – e sta accadendo ora – a Rozzano. Direi che fra gli interventi, tutti degni di nota, si sono distinti quelli dei molti azionisti che si sono espressi criticamente sulla gestione dell’azienda e di certe operazioni-chiave. Come mi aspettavo, hanno colpito di più:

  • Beppe Grillo con un intervento plateale, che accusa i dirigenti di aver spogliato e indebitato l’azienda e li invita a dimettersi (video) (mp3) (testo) qui sotto il video con una sintesi, pubblicato dallo stesso Grillo
  • Stefano Quintarelli con un intervento preciso ed analitico (doc)
  • Sergio Cusani con una performance degna di una società di revisione (UPDATE: sempre via Stefano Quintarelli, ecco i link alle domande e alle proposte formulate in assemblea)
  • AT&T, il cui ritiro dal novero dei pretendenti – annunciato alle 19 circa – ha incassato l’applauso di una parte della platea.

AT&T dunque si è chiamata fuori dalla partita. Invece – riferisce l’agenzia Asca – América Mòvil resta in corsa. Con una nota, la società messicana rende noto che, nonostante il ritiro di AT&T dalla partita-Olimpia, América Mòvil (nel cui capitale sociale AT&T ha una quota dell’8%, aggiungo io) ”continuerà in cooperazione con Telmex a considerare le diverse alternative per un potenziale investimento in Olimpia”.

Una nota: Carlo Buora, apparentemente impassibile durante l’intervento di Beppe Grillo (almeno, nei momenti in cui veniva inquadrato), intorno alle 22 ha dichiarato che il comico genovese dovrà assumersi, “ad ogni effetto di legge”, la responsabilità delle affermazioni di oggi. Che alludesse al riferimento a “Riccardo Ruggiero, che – combinazione – è fermo, non è a 312 all’ora sulla sua Porsche”?

A questo indirizzo l’articolo dedicato da Punto Informatico – PI Telefonia.

 
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Pubblicato da su 16 aprile 2007 in media, Mondo, news

 

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Word va in crash? E’ normale.

Il fatto che Word 2007 vada in crash per via di alcune vulnerabilità di sicurezza non è un problema, ma una feature dell’applicazione. Non è una mia battuta, l’ha detto Microsoft.
In seguito alle segnalazioni inoltrate dal ricercatore israeliano Mati Aharoni di Offensive Security, Microsoft – per bocca di un proprio portavoce – ha ribattuto che niente di quanto segnalato prova l’esistenza di vulnerabilità critiche di Word. Si tratta, piuttosto, di una caratteristica da apprezzare – dicono da Redmond – perché consente di salvare il lavoro svolto fino al momento del crash. “Ad ogni modo non è un gran problema” dice il portavoce, rassicurante.

Per cui, tutti gli sviluppatori di software hanno da oggi un’ancora di salvezza: se una loro applicazione va in crash, possono sempre dire “ma certo, l’ho fatto apposta, che vi aspettavate?”.

 
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Pubblicato da su 16 aprile 2007 in news

 

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Bill Gates nello spazio? E allora?

La notizia rimbalza qua e là in tutto il mondo, da agenzie di stampa a siti web: Bill Gates, il patron di Microsoft, avrebbe intenzione di andare a fare un giro in orbita, attorno al nostro pianeta.

La fonte di questa novità sarebbe il cosmonauta russo Fyodor Yurchikhin, che in un’intervista rilasciata in TV ha dichiarato di aver appreso dal turista spaziale Charles Simonyi dell’intenzione manifestata da Bill Gates di partecipare ad una missione astronautica. Una pioggia di media si è interessata all’argomento: tra i tanti MSNBC, Space.com, l’agenzia cinese Xinhua e Sky News hanno dato il proprio contributo a rendere mondiali le dimensioni della notizia.

Simonyi, developer di celeberrime applicazioni come Word ed Excel, è considerato attendibile in quanto molto vicino a Microsoft e – quindi – al suo boss William H. Gates. Ma ne’ dalla famiglia, ne’ dal colosso di Redmond, ne’ tantomeno dalla Gates Foundation sono giunte conferme. La notizia ha comunque suscitato curiosità, perplessità, meraviglia, invidia e ammirazione.

Fuori dal coro degli ammirati, il punto di vista di John Dvorak (dal cui blog ho ripreso l’immagine di Pigs in space, esilarante quanto improbabile fiction del Muppet Show): “Gates non lo farà, in nessun modo. Innanzitutto perché sua moglie non glielo permetterà. E poi la borsa potrebbe crollare”. Dvorak sembra volersi appellare alla responsabilità morale dei nuovi supermiliardari, sempre ammirati, invidiati e giustificati nelle proprie stravaganze.

Prima di esprimere una qualsivoglia opinione al riguardo sarebbe forse giusto attendere l’eventuale posizione ufficiale di Bill Gate. Se si vuole togliere uno sfizio che si può permettere – per carità – faccia pure. E’ un capriccio legittimo, esattamente come ritengo legittimo il mio “chi se ne frega?”

Penso solo che esistano molti modi diversi (non dico migliori) di impiegare, investire o devolvere una simile somma di denaro. Ognuno sceglie quello che ritiene più opportuno.

 
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Pubblicato da su 13 aprile 2007 in media, Mondo, news

 

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Senza rete non si salta?

Pesanti incertezze sul negoziato in corso con Olimpia: AT&T e America Mòvil hanno sguinzagliato segugi e avvocati per capire come cautelarsi da eventuali imprevisti sul futuro della rete Telecom.

(da il Sole 24 Ore)

 
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Pubblicato da su 12 aprile 2007 in news

 

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Pasqua, ore 12

Riflessioni di mezzogiorno, Pasqua

Certo che la trovata di mettere Guido Rossi a coordinare RItalia.it (ora che è meno impegnato di prima) non è poi un’idea tanto peregrina… (via Wittgenstein)

In ogni caso BUONA PASQUA a tutti!

 
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Pubblicato da su 8 aprile 2007 in media, news

 

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Italia.it, il Governo si spiega

Mentre ScandaloItaliano è in ibernazione, giunge la posizione ufficiale del Governo in merito alla bufera che si è scatenata su Italia.it, sotto forma di comunicato del Ministero della Funzione Pubblica, intitolato Chiarimenti sull’iniziativa del portale turistico Italia.it. Leggiamolo:

L’iniziativa del portale turistico Italia.it è stata accompagnata nelle ultime settimane da prese di posizione e polemiche che meritano alcuni doverosi chiarimenti.

Se appare scontato che il Governo si dovesse accorgere del malcontento generato dall’iniziativa (già il fatto che le sia stato dedicato un blog dal nome “Scandalo Italiano” non è che lasci molti dubbi sulla contrarietà dei pareri generati), a mio avviso è comunque un segnale positivo il fatto che la presa d’atto sia stata resa pubblica.

Il progetto originale di Italia.it risale, come noto, al precedente Governo che aveva impegnato risorse e preparato progetti mai realizzati.

Qui mi sembra si ricada nella nota abitudine di addebitare una colpa a chi ha occupato la poltrona in precedenza (non è una questione di colori politici, è un uso comune), che cozza con i toni di entusiasmo e soddisfazione con cui Romano Prodi e Francesco Rutelli avevano presentato al pubblico il portale.

Per non disperdere il lavoro comunque portato avanti e dare una corretta finalizzazione ai fondi  già stanziati e considerata anche l’importanza che il Governo Prodi ha ritenuto di attribuire al  Turismo, il Ministro Nicolais e il Vice Presidente Rutelli hanno deciso di procedere nel progetto, incentrato su una reale collaborazione con le Regioni e su un’ attività di promozione del sistema turistico italiano, che vedrà successivamente ampliate le aree dell’incoming e dell’informazione diretta.

Intenzione più che legittima quella di procedere con il progetto, appunto perché c’era già stato un cospicuo stanziamento di fondi. Quanti?

Per quanto riguarda l’impegno finanziario per il progetto, bisogna sottolineare che per la realizzazione del portale sono stati stanziati 9,5 milioni euro, così come previsto dalla gara europea aggiudicata nel luglio 2005, ridotti a 7,8 milioni di euro a seguito dei ribassi praticati in fase di gara. Tali fondi verranno erogati, dedotte le penali nel frattempo applicate, a stati di avanzamento.
Le cifre di cui si è parlato in questi giorni (45 milioni di euro) non sono, dunque, destinate esclusivamente alla realizzazione della piattaforma di Italia.it, ma saranno utilizzate per l’attuazione di un più ampio e strutturato programma di rilancio del settore turistico italiano attraverso l’uso delle nuove tecnologie e vanno, quindi, inquadrate nell’ottica di un impegno pluriennale, in buona parte ereditato, che esplicherà i suoi vantaggi nei prossimi anni.

Tutto bene, ma anche al netto degli sconti le cifre sono decisamente elevate. E la frase “in buona parte ereditato” fa pensare, più che a un progetto che va doverosamente portato avanti, ad un fardello che potrebbe comportare difficoltà, e per cui già si mettono le mani avanti.

In particolare, 21 milioni di euro saranno destinati alle Regioni per la  produzione e l’aggiornamento dei contenuti e per l’attivazione dei collegamenti con i portali regionali, mentre la parte rimanente sarà destinata al miglioramento continuo della piattaforma tecnologica e delle relative funzionalità, nonché alla sua promozione in Italia e all’estero.
Il Ministro Nicolais, in quanto titolare delle relative competenze, ha comunque istituito una commissione di indagine che dovrà, in tempi brevi, fare luce sulle criticità e sulle possibili omissioni che hanno accompagnato sinora lo sviluppo del programma.

In definitiva, mi sembra che questo comunicato non possa riscuotere neppure un cenno di assenso da parte di chi, finora, ha espresso posizioni critiche nei confronti dell’iniziativa: di fatto ha confermato le cifre relative agli stanziamenti (cifre che sono già emerse in precedenza, ma solo dopo le lagnanze di chi aveva evidenziato che per il progetto erano stati stimati costi realmente esorbitanti). E’ positiva l’istituzione di una commissione di indagine (anche se significa l’aggiunta di altro tempo perso investito attorno ad un progetto claudicante), e lo sarà davvero di più se in tempi brevi (ipse dixit) farà luce “sulle criticità e sulle possibili omissioni” finora rilevate nella realizzazione del progetto.

Occhi e orecchie vigili non mancheranno di rilevare le evoluzioni.

 
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Pubblicato da su 6 aprile 2007 in media, news

 

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Cellulari da supermarket

Allora, CoopVoce è stato annunciato per primo. Oggi invece è stato presentato UNOMobile, figlio della partnership siglata tra Carrefour e Vodafone. Chissà quando sarà presentato (e a quale operatore sarà legato) il servizio di Auchan, di cui si è avuta qualche anticipazione l’estate scorsa.

Il futuro degli operatori mobili “virtuali” italiani (che – più che MVNO – sono ESP, come spiegato qualche post fa) sembra sia negli scaffali dei punti vendita della GDO (Grande Distribuzione Organizzata). Ragionevole, quindi, pensare di vedere offerte speciali abbinate ad altri prodotti. I copy staranno già pensando a qualche trovata di impatto, a me viene in mente solo un’improponibile offerta congiunta che leghi una scheda prepagata ad una confezione di carne in scatola… più che altro perché il nome SIM-menthal si presterebbe bene al gioco di parole!

A voi viene in mente qualcosa di meglio? Apriamo un concorso sulla migliore offerta speciale?

 
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Pubblicato da su 2 aprile 2007 in Mondo, news

 

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Pesce di Google

Per mancanza di tempo e ispirazione, quest’anno non sono riuscito in un intento che giorni fa mi sono ripromesso di realizzare: inventarmi un bel pesce d’aprile, da diffondere su questo blog.

Comunque non manca mai chi si organizza per tempo e, avendone il potere mediatico, ha potuto diffondere, molto capillarmente, pesci “prelibati”: è il caso di Google che per oggi ha messo in piedi Gmail Paper, servizio che è stato presentato come accessibile da tutti gli utenti di Gmail per ottenere la spedizione e il recapito gratuito delle proprie mail in formato cartaceo e senza affrancatura (servizio finanziato dalla pubblicità stampata sulle mail cartacee). Gustosa la spiegazione che viene data da Gmail sull’eventuale “impatto ambientale” di un simile servizio:

But what about the environment?

Not a problem. Gmail Paper is made out of 96% post-consumer organic soybean sputum, and thus, actually helps the environment. For every Gmail Paper we produce, the environment gets incrementally healthier (che in una traduzione non esattamente letterale significa: “Nessun problema. La carta di Gmail è fatta per il 96% di espettorato organico di soia, così da contribuire davvero all’ambiente. Per ogni carta Gmail che produciamo, l’ambiente guadagna in salute”, ndr).

Lievemente credibile e parzialmente verosimile, il pesce ha fatto rapidamente il giro del mondo, anche in vari siti e blog. Posso anche sbagliarmi, ma dato ciò che ho scritto sopra (se volessi fare un pesce d’aprile, me lo inventerei e lo diffonderei), trovo difficile credere che chi ha diffuso la notizia oggi, soprattutto chi l’ha fatto con dovizia di particolari, commenti e sagaci riflessioni, non ci sia cascato… Qui comunque c’è l’ammissione di Google:

Welcome to Gmail’s April Fool’s Day joke

As you may have guessed, Gmail Paper is not a real product or feature of Gmail. No, we don’t plan on sending you boxes and boxes of your email in hard copy form.

Altro pesce odierno, della stessa matrice, è il wireless per tutti promesso da Google TiSP, che promette la propagazione del segnale attraverso la conduttura fognaria. Esilarante anche il logo:

 
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Pubblicato da su 1 aprile 2007 in Mondo, news

 

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5.572 km a nuoto

nuoto

E’ la distanza da coprire attraversando l’Oceano Atlantico, almeno secondo Google Maps, impostando una località di partenza europea e una destinazione del Nord America.

Non è un fake, ne’ un pesce d’aprile: se chiedete a Google indicazioni stradali per recarvi, ad esempio, da Milano a New York, noterete che vi farà percorrere un itinerario corretto, trafori e autostrade comprese (percorsi non pedonali, dunque), fino a Le Havre, dopodiché vi chiederà di abbandonare l’auto, tuffarvi nell’Atlantico e nuotare fino al Massachusetts. Per poi proseguire, una volta approdati negli States, su percorsi stradali più convenzionali.

La stravagante indicazione viene data sia dalla versione italiana (“Attraversa a nuoto l’oceano atlantico – 5.572 km”) che da quella americana (“Swim across the Atlantic Ocean – 3,462 mi”). Ma questo avviene solo tra Europa e America del Nord (almeno a quanto ho potuto constatare – si accettano suggerimenti): Google, infatti, non è stato in grado di guidarmi a Tokyo, ne’ a Pechino, ne’ a Città del Capo. E ha glissato elegantemente su come raggiungere isole mediterranee, fornendo solo le indicazioni per i percorsi sulla terraferma e senza dare idee su come approdare alle rive della destinazione desiderata.

 
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Pubblicato da su 1 aprile 2007 in media, Mondo, news

 

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