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Il Principe cerca rogne

Ce l’ha con la rete, Prince. Con YouTube, con eBay, con The Pirate Bay. Motivo: hanno pubblicato migliaia di suoi video. Suoi, nel senso che gli appartengono (dice) e per questo motivo ha scagliato un manipolo di avvocati contro i nuovi media della rete. Cito da Punto Informatico:

Le prime denunce, fanno sapere i legali della società antipirateria Web Sheriff, saranno presentate negli USA e nel Regno Unito. Secondo la ditta il livello di pirateria online è ormai ridicolo, stando a quanto dichiarato al Guardian.

“Qualcuno deve fare qualcosa e noi sappiamo che quanto facciamo avrà un impatto importante, moltissimi artisti ci seguiranno. Dobbiamo costruire – continuano gli esponenti della società – un modello da 21esimo secolo per l’industria dell’intrattenimento”. E in questo senso i siti citati sarebbero l’avanguardia del fonte pirata.

L’ultimo album di Prince si intitola Planet Earth. Che a me personalmente non piace molto (salverei giusto un paio di brani, apprezzando il “richiamo alle armi” di alcuni elementi dei Revolution come Sheila E. e Wendy & Lisa), ma che ha avuto una tiratura che ha superato – nel Regno Unito – tre milioni di copie (grazie tante, a luglio era allegato al Mail On Sunday).

Ma quando parla di pirateria, mi viene da pensare che farebbe bene a guardarsi allo specchio, soprattutto visto l’ultimo album: intendiamoci, non ha plagiato i lavori di nessuno… solo i suoi successi del passato. Per cui, se qualcuno cerca su YouTube i suoi video di 15 o 20 anni fa, non lo fa per dispetto, ma per conoscere (o non dimenticare) un Prince innovativo e creativo.

 
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Pubblicato da su 13 settembre 2007 in media, Mondo, news

 

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V-day, impressioni di settembre

Avrei voluto parlare prima del V-day, ma me ne è mancato il tempo. Sono però riuscito a toccarlo con mano, ieri, a Bergamo.

In termini numerici non so quanto consenso abbia realmente ricevuto questa iniziativa (a parte gli oltre 222mila iscritti evidenziati nel sito di Beppe Grillo). Ma è stato davvero impressionante vedere quante persone, ieri, in una singola città, abbiano partecipato ad un progetto che non ha avuto, da parte dei media tradizionali, alcun tipo di rilievo o propaganda. Già, perché – come evidenziava Punto Informatico venerdì scorso – “è la prima volta che un evento politico di queste dimensioni, che scorre in parte sulla rete, da forum, a blog, a Second Life, e in parte nelle piazze italiane, viene organizzato ponendo Internet al centro”.

Evento di rilevanza politica, ma anche sociale. La mia impressione è che il V-day abbia raccolto molte adesioni proprio perché – senza l’appoggio dei media tradizionali – si è diffuso tramite Internet in modo trasversale, e questo è sicuramente l’inizio di un modo nuovo di raccogliere il consenso della popolazione su temi di interesse comune (dovrebbe essere il compito di chi ci rappresenta in Parlamento, no?), la partecipazione ha coinvolto persone di tutti i colori politici, che si sono mosse contro un certo tipo di politica.

Qualcuno fa finta di non capire. Paolo, nel suo blog, evidenzia le parole di Giorgio Merlo (Ulivo):

“Tocca al Pd e alla sua classe dirigente farsi interprete di una politica che sia capace di battere l’antipolitica alimentata dai vari capipopolo e ripristinare, al contempo, la democrazia rappresentativa e la credibilita’ delle istituzioni”

In queste parole c’è il palese riferimento a Beppe Grillo, annoverato tra i vari capipopolo che i politici di oggi vedono come elementi di disturbo e non comprendono (o fingono di non comprendere) che esiste, ed è diffuso, un malessere comune provocato proprio dalla politica condotta dalla classe dirigente di oggi.

Il V-day può essere considerato l’inizio di un nuovo modo di fare propaganda, sociale o politica. Che, con il tempo, otterrà il giusto riconoscimento. Oggi questo riconoscimento viene dai cittadini, ma non dai media, come ha osservato Stefano Quintarelli (di cui cito l’impressione):

Al Tg1 di oggi hanno parlato del V-Day.

Foto di Grillo dal palco, foto e citazione di Bersani, foto e citazione di Casini.

Mi ha dato l’impressione del “non possiamo non parlarne, allora minimizziamo”

A me pare che un privato che organizza un evento in moltissime citta’ italiane, cui partecipano 300 mila persone (anche fossero “solo” 100.000), mi pare che sia una notizia rilevante, piu’ dei dibattiti delle feste di partito che godono di ben piu’ ampia copertura e talvolta sono “affollati” da qualche decina di persone.

Non una parola sui contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare.

Temo che sara’ improbabile che venga calendarizzata. Non immagino come si possa superare a breve questo distacco tra la societa’ e una sfera politica che mi pare piu’ votata alla autoconservazione ed al confronto al suo interno che al sostegno dello sviluppo e, in particolare, dell’innovazione.

E’ vero, c’è un enorme distacco tra la società e una sfera politica che pensa a salvaguardare se stessa, prima di pensare al Paese che dovrebbe rappresentare. Ma se i media tendono a minimizzare il successo di un’iniziativa come il V-day, forse significa che qualcuno ne ha compreso la pericolosità e per questo motivo ne parla senza enfasi e sottolineature.

Per cui: dieci, cento, mille V-day!

 
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Pubblicato da su 9 settembre 2007 in media, news

 

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Bocciato in italiano a settembre

Anche chi ha scritto questo articolo deve aver accumulato debiti. Formativi, però.
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(tratto da http://www.romagnaoggi.it)

 
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Pubblicato da su 5 settembre 2007 in media, Mondo, news

 

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Compra un pc, ti offriamo da bere

Quando dovete comprare un computer, mettiamo un notebook, quale criterio di scelta seguite per l’acquisto? Un mix di requisiti, caratteristiche, prestazioni e prezzo, giusto?

Be’, per chi non lo sapesse, per convincere la gente a comprare un computer le tecniche di marketing sono arrivate oltre. Questa è la nuova campagna di Euronics (immagine ripresa da Shannon.it):

Campagna Acer/Burn/Euronics

Il bundle notebook + 24 lattine di una bevanda energizzante potrebbe realmente cambiare l’orientamento dell’ago della vostra bilancia? C’è davvero un valore aggiunto in questo tipo di offerta?

Questa iniziativa rientra nell’ambito di una promozione più ampia,  che include anche abbinamenti più allettanti, ma agganciare una bibita ad un computer mi sembra una forzatura e se questa campagna promozionale non portasse risultati significativi non mi meraviglierei. 

Tra parentesi, io avrei preferito qualche bottiglia di birra.

 
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Pubblicato da su 4 settembre 2007 in media, Mondo

 

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Lutto nel web

Franco Carlini è una persona che non sono mai riuscito a conoscere di persona, ma che ho sempre stimato e potuto apprezzare per quanto ha detto, scritto o fatto. La notizia della sua scomparsa, oltre a rattristarmi (anche perché significa che non avrò più l’opportunità di conoscerlo), mi fa pensare che oggi Internet ha perso un grande protagonista italiano.

Di tanti ricordi, coccodrilli, notizie d’agenzia o quant’altro si possa leggere su un personaggio come Franco Carlini, qui mi piace linkare il ricordo che gli dedica Massimo Mantellini. Parole scritte con il cuore, non di circostanza.

 
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Pubblicato da su 30 agosto 2007 in media, Mondo, news

 

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iPhone ri-crackato

Forse qualche utente disinvolto può ancora sperare di godersi un iPhone già da ora, senza alcun cordone ombelicale con AT&T. Il Sole 24 Ore riferisce infatti:

Un hacker beffa Apple: “crackato” l’iPhone

Un hacker di diciassette anni si è fatto beffa di Steve Jobs, guru di Apple e inventore dell’iPod. George Hotz, studente del New Jersey, è riuscito a intervenire sulla scheda Sim dell’iPhone, cellulare in fase di lancio che integra funzioni multimediali e una schermo sensibile al tatto, che negli Stati Uniti ha come fornitore esclusivo di servizi di telefonia At&t. Il metodo messo a punto da Hotz, fresco di maturità e in attesa di cominciare il suo primo anno di college, consente di utilizzare il telefono anche con la rete di T-Mobile, principale concorrente di At&t, o al di fuori degli Stati Uniti, come un qualsiasi telefono su rete Gsm. T-Mobile è l’unica compagnia negli Usa i cui standard sono compatibili con il gadget della Apple.

Il teenager ha impiegato tutte le sue vacanze per capire come sostituire la scheda Sim in dotazione al telefono con una scheda di T-Mobile, l’unico altro operatore in grado di supportare le funzionalità dell’iPhone. In una intervista all’emittente Msnbc ha ammesso di avere passato molte notti in bianco nel tentativo di risolvere l’enigma dell’iPhone. È riuscito nel suo intento con l’aiuto di altri quattro hacker conosciuti online, due abitano in Russia. Potenza del Web 2.0, l’internet del social networking. Hotz ha descritto il procedimento sul suo blog (http://iphonejtag.blogspot.com/). «Non c’è nulla di illegale – ha poi spiegato a Msnb – le leggi americane consentono di fare la modifica in maniera legittima, se si è in grado di farlo».

L’operazione non è alla portata di chiunque: richiede un paio d’ore di lavoro e abilità informatiche e di saldatura. Hotz ha già messo in vendita online uno dei due telefoni che è riuscito a “crackare”: il suo iPhone è stato già valutato circa 2.000 dollari, quattro volte il prezzo della versione base in commercio a 499 dollari. Hotz si vanta di essere il primo ad aver utilizzato sull’iPhone una scheda diversa da quella in dotazione.

Ma attenzione: esistono altri stratagemmi per ottenere lo stesso risultato e non richiederebbero neppure la necessità di aprire il telefono e intervenire sui chip. Basta solo un software, iPhoneSimFree (si può ottenere contattando il sito www.iphonesimfree.com). Il programma è recensito dal sito internet specializzato Engadget e consente, secondo quanto spiegato, di cambiare semplicemente i parametri della Sim-card per utilizzare il telefono con provider Gsm diversi da At&t, negli Stati Uniti e all’estero.

 
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Pubblicato da su 25 agosto 2007 in media, news

 

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L’iPhone arriverà in Italia nel 2008?

Gli utenti italiani che ambiscono a possedere (e utilizzare) un iPhone in patria entro la fine di quest’anno potrebbero rimanere molto delusi se il Financial Times avesse ragione: l’autorevole testata riferisce infatti che il music-phone di Apple sbarcherà in Europa entro l’autunno, ma…

The contracts with T-Mobile of Germany, Orange of France and O² in the UK were signed in recent days, according to these sources. T-Mobile, Orange and O2 declined to comment.

Secondo le fonti FT nessun operatore mobile italiano figura tra le aziende che hanno sottoscritto un accordo con l’azienda di Cupertino.

Apple plans to limit iPhone’s European launch this autumn to the UK, France and Germany. It will continue the roll out elsewhere in Europe next year, when it will launch in Asia.

Sempre secondo le fonti del FT, l’accordo siglato con i tre gestori stabilisce inoltre che gli operatori debbano “girare” ad Apple il 10% di quanto ricavato sul traffico voce e dati generato dagli utenti dell’iPhone. Questa partecipazione ai profitti non è una novità: qualcosa di simile con i gestori mobili fa anche RIM, la mamma dei BlackBerry.

 
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Pubblicato da su 23 agosto 2007 in media, Mondo, news

 

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Telvia, il tribunale legittima la posizione di Telecom

Torna d’attualità la vicenda che riguarda Telvia, l’Internet Service Provider che – a fine luglio – stava per essere messo in ginocchio da Telecom Italia. L’incumbent, infatti, era pronto a fare con Telvia ciò che aveva fatto con Elitel, ossia a tagliare le linee concesse in wholesale (ossia all’ingrosso), in seguito al mancato pagamento dei servizi di connettività. Telvia  era immediatamente riuscita a scongiurare il pericolo di veder tagliare le linee dei propri utenti, ricorrendo al Tribunale di Roma, che il primo agosto ha ordinato a Telecom, in via provvisoria, “di riprendere immediatamente l’esecuzione di tutti i contratti in essere con la Telvia S.r.l”.

Il problema, però, è stato solo rimandato. Reuters riferisce infatti:

Secondo quanto si legge in un comunicato dello studio legale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, che assiste Telecom Italia, il Tribunale di Roma ha respinto la richiesta di Telvia di imporre al gruppo guidato da Riccardo Ruggiero il ripristino degli accordi riguardanti la fornitura di banda larga e i servizi di accesso.

Il Tribunale, dunque, ritiene che Telecom abbia rispettato gli obblighi derivanti dal contratto che sarebbero invece stati violati da Telvia e ha cancellato il decreto d’urgenza con cui si obbligava l’incumbent a ripristinare i collegamenti.

La prossima mossa spetterebbe ora a Telvia, poiché la vicenda sembra destinata a proseguire nelle aule del tribunale. Ma sta emergendo, in modo ora sempre più chiaro anche per i non addetti ai lavori, il problema di operatori ed ISP di piccole dimensioni che devono fare i conti con un gigante come Telecom Italia, unico titolare della più importante infrastruttura TLC italiana, ancora oggi in grado di dettare condizioni per la gestione della rete da concedere all’ingrosso alle altre compagnie.

La soluzione a questa annosa questione dovrà essere presa a livello istituzionale: se la rete è in mano ad una sola azienda, questa detta legge sul mercato. E i piccoli sono destinati a soccombere. E’ proprio quello che sta accadendo ora.

 
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Pubblicato da su 23 agosto 2007 in media, news

 

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Perché Skype non funziona?

Le cause del blackput che affligge Skype da molte ore non sono chiare. Fonti ufficiali (la stessa Skype) riferiscono che il problema non è dovuto ad alcuna opera di hacking. Fonti non ufficiali (utenti, tecnici, addetti ai lavori) intuiscono che il problema sia da ricondurre all’architettura del sistema, basata sulla presunta solidità dei sempre più numerosi utenti-supernodi (che più o meno consapevolmente concedono al sistema parte delle proprie risorse). Come noto – e come ha ricordato opportunamente Alfonso FuggettaSkype è infatti un sistema ibrido e non è un p2p “puro”.

Mr. Pin, che scrive sul blog di Skype riferendo gli aggiornamenti della situazione in varie tappe nel corso della giornata, dichiara:

ORE 16.00 (…). Come avrete capito, il problema non è solo italiano ma è internazionale, planetario, oserei dire.
Ma ci sono anche buone notizie, siamo sulla strada del recupero totale. Dico totale perché in alcune zone (meno sfigate di altre), Skype si va stabilizzando. Ci stiamo ancora lavorando di brutto e il processo di stabilizzazione definitivo potrebbe durare anche un altro giorno.
Forza e coraggio che ce la facciamo!

Mr. Pin
http://share.skype.com/sites/en/2007/08/whereweareat1100_gmt.html

AGGIORNAMENTO delle 17.00: leggo i vostri commenti e vi dico che a “macchia di leopardo” la situazione si sta stabilizzando (vedi Sicilia) e, nell’arco di un giorno dovrebbe essere tutto a posto (ma non è detto che ci voglia un giorno).

AGGIORNAMENTO ALLE 19.20: in Emilia Romagna è già stabile da almeno un’ora … e gli utenti in linea da 300 sono adesso quasi 4 milioni … sono convinto che ce la facciamo entro sera a coprire tutto.

E’ sera e io sono ancora scoperto.

Tra l’altro mi trovo a 1.800 metri. Brrrr 😉

 
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Pubblicato da su 17 agosto 2007 in media

 

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Dubbio futile di Ferragosto

 Da Manteblog, 5 agosto:

Tutti i quotidiani di oggi ci raccontano che il Premier Prodi in partenza per le vacanze ha in valigia il nuovo Harry Potter. Evidentemente solo io ho ascoltato Prodi ad un TG ieri rispondere ad una giornalista che gli chiedeva “Ma e’ in inglese?” – “No, no e’ in italiano”

L’edizione italiana del nuovo Harry Potter, leggo in questi giorni su la Stampa, sarà però disponibile il 5 gennaio 2008, ma ne esiste una traduzione pirata distribuita su Internet. Che Romano Prodi ne abbia ricevuto una copia in anteprima?

 
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Pubblicato da su 15 agosto 2007 in media, news

 

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Non-scoop di Ferragosto

Da ieri sera alle 20 c’è una voce in più nella piazza mediatica in cui si chiacchiera della vicenda di Valentino Rossi e della sua presunta evasione fiscale: la sua, quella del sig. Rossi. The Doctor, invece di sottoporsi alle domande dei giornalisti, ha rilasciato dichiarazioni spontanee – tramite videocassetta – a TG1 e TG5.

Probabilmente, concedendo un’intervista, non avrebbe fornito risposte diverse da quelle contenute in questo asettico messaggio (che, mandato in onda da entrambi i TG, aveva quasi il sapore di un messaggio a reti unificate), ma la mancanza di spontaneità di un botta & risposta lascia un po’ l’amaro in bocca.

Ma alla fine – mi domando – perché i TG (soprattutto il TG1 della Rai, espressione del servizio pubblico) devono dare spazio ad un non-scoop di questo genere?

Riflessione aggiuntiva: ad ogni buon conto, alla luce di quanto sopra (e della frase “Ho fissato da sette anni la mia residenza a Londra, dove vivo in questa bella casa. Ho detto Londra e non Paperopoli, o un paradiso fiscale su un’isoletta”) ci sono due cose che, dal 2000, non hanno senso: l’inno italiano suonato quando il centauro saliva sul podio e la frase “c’è più gusto ad essere italiani” pronunciata durante gli spot della birra che lo sponsorizzava.

 
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Pubblicato da su 15 agosto 2007 in media, Mondo

 

Banda larga estiva

Estate, agosto, ferie in montagna, avamposto broad band di fortuna.

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E nonostante stia navigando mediante il telefonino (ma di UMTS non se ne parla), in certi momenti mi sembra di viaggiare più velocemente che con l’ADSL di casa. Il che non è affatto male…

Ma è uno spreco: navigando sto constatando, come osserva Mantellini, che non ci sono notizie degne di nota all’orizzonte, tranne qualche bersaglio estivo che ciclicamente ripropone qualcosa o qualcuno da porre nell’occhio del ciclone. E il gossip d’agosto è estremamente deludente. Qui c’è anche qualcuno che, distrattamente e anche un po’ incautamente, ha fatto zapping scorrendo le proprie dita sul telecomando, incappando in una puntata di Lucignolo farcita di un assortimento di ghiandole mammarie. Probabilmente l’unica strada praticabile per avere un po’ di audience al giorno d’oggi, qundo non ci sono argomenti da proporre.

Anche i contenuti degni di nota sono in ferie. Pazienza.

 
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Pubblicato da su 13 agosto 2007 in media, Mondo

 

Emendamento sul telecomando

Mi ero perso questo comunicato di Telecom Italia Media:

Telecom Italia Media: l’emendamento che assegna i tasti del telecomando alle TV locali

Roma, 2 agosto – Telecom Italia Media, in relazione all’emendamento approvato nella seduta di ieri dalle Commissioni VII e IX della Camera, che assegna alle TV locali fino a un terzo dei numeri da 1 a 9 sui telecomandi digitali, sottolinea il rischio che la norma possa costituire un ostacolo alla possibilità di crescita de LA7 e di MTV.

A questo punto dell’iter parlamentare del DDL le promesse di maggior apertura del mercato non sembrano trovare riscontro, mentre vengono messi a repentaglio perfino gli investimenti fatti da LA7 e MTV per conquistare i numeri 7 e 8 del telecomando.

Peccato che non abbiano investito abbastanza: a casa mia non è possibile vedere La7 e MTV. E sul mio telecomando ho abbinato le emittenti locali ai tasti 4, 6, 8 e 9 😀

Sono fuorilegge?

 
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Pubblicato da su 11 agosto 2007 in media

 

Pseudo-testimonial della pubblicità

La figura del testimonial, in pubblicità, dovrebbe identificarsi in un personaggio noto al pubblico che reclamizza un prodotto magnificandolo dopo averlo provato (testimoniandone, appunto, la bontà).

Nonostante questo esistono numerosi esempi di testimonial che, più o meno palesemente, non hanno nulla a che fare con il prodotto cui prestano il proprio volto: il più eclatante, a metà anni ’80, era forse il pettine Color-comb (che aiutava a coprire i capelli bianchi) rappresentato in TV dal già brizzolato (ma tendente al bianco) Roberto Bettega (che evidentemente non ne faceva uso). In tempi più recenti, fra gli innumerevoli esempi, abbiamo visto personaggi come l’americana Paris Hilton legata all’operatore telefonico 3 e Valentino Rossi abbinato a Fastweb (ma se ha la residenza a Londra e gira il mondo per sette mesi all’anno, come lui stesso ha dichiarato, sembra poco credibile che abbia modo di apprezzare il prodotto).

Ma a fronte di questi testimonial, tutti soddisfatti per il prodotto che hanno contribuito a far conoscere (forse anche per il corrispondente compenso), ci sono anche testimonial che non sono affatto contenti del prodotto o servizio reclamizzato. E’ il caso di Dora, modella 27enne scelta da Deutsche Telekom per pubblicizzare un’offerta di connettività broad band. Il volto della modella e il nome della compagnia telefonica, in Germania, campeggiano su migliaia di manifesti pubblicitari. Peccato però che Dora stia aspettando da tre mesi, proprio da Deutsche Telekom, l’allacciamento di una nuova linea telefonica. E che abbia dichiarato al quotidiano Bild: “Darò loro un’altra settimana. Dopodiché, mi rivolgerò ad un altro provider”.

La notizia sta facendo il giro della Germania, dell’Europa e del Mondo. Bella pubblicità…

 
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Pubblicato da su 9 agosto 2007 in media, Mondo, news

 

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Estate 2007, riparte la fuffa-collection

Come accade ogni anno nel mese di agosto (e anche a Natale), anche quest’anno la pubblicità televisiva accoglie innumerevoli collezioni e dispense settimanali. In alcuni momenti, uno spot su due è riservato a questo tipo di prodotto: dai soldatini di piombo ai mezzi dei Carabinieri, passando per l’acquario da costruire o per il corso per imparare l’arte di scrivere in bella calligrafia, è ormai un pullulare di dispense che affollano le edicole.

E io che pensavo che il bello di fare una collezione fosse di andare a scovare pezzi rari, unici e originali. Il che può valere per qualsiasi cosa, a mio avviso: pietre, conchiglie, portachiavi, francobolli, monete, soldatini, libri, automobili in miniatura (e non), orologi, quadri e quant’altro possa appassionarci. Ora tutte le collezioni – stando al marketing delle aziende che ne commercializzano i pezzi – si possono trovare in edicola, ma sicuramente hanno un valore piuttosto scarso, rispetto a quelle “vere”, portate avanti con passione negli anni.

Quest’anno, comunque, non ho visto ancora niente di davvero infimo (però Calligrafia è in pole position per un’eventuale classifica). Gli anni scorsi ho visto autentiche chicche: Taxi del mondo, Camion da collezione e Negozi in miniatura (quest’ultima con target palesemente femminile) sono fra le collezioni che più mi hanno sconcertato colpito. Chi ricordasse nomi di collezioni ancor più degne di nota, ovviamente può contribuire.

 
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Pubblicato da su 9 agosto 2007 in media, Mondo