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Il Politecnico di Milano batte Stanford

Tanto per ridimensionare un po’ il fascino prestigio di certi atenei stranieri, ecco (da un articolo di Punto Informatico):

Software, il Polimi vale più di Stanford

Milano – Stanford, Ibm Watson Research Center e Fraunhofer-IESE. Tre mostri sacri per lo studio dell’IT di domani e centri di eccellenza nel mondo accademico delle scienze informatiche. Questa volta, però, ad accomunarli non c’è un primato o un riconoscimento particolare, ma solo il fatto che tutte e tre sono finiti dietro al Politecnico di Milano nella classifica mondiale sui centri di eccellenza nell’ingegneria del software.

Un’istituzione del settore come ACM ha stilato una graduatoria delle scuole di tutto il mondo attive nella ricerca accademica e industriale nel campo del software, posizionando il Politecnico meneghino all’ottavo posto di una classifica che vede primeggiare il Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston, davanti alla Carnegie Mellon University e al George Institute of Technology. Il centro IBM è “solo” decimo e Stanford addirittura 18esima, mentre per trovare la celebre Fraunhofer bisogna scorrere la classifica fino alla posizione 32.

Il Politecnico, dunque, davanti a mostri sacri e primo ateneo del Vecchio Continente nello studio dell’ingegneria del software. “Un riconoscimento prestigioso, che fin qui è passato sotto silenzio”, spiega a Punto Informatico Alfonso Fuggetta, membro del gruppo di ingegneria del software al Politecnico meneghino.

Sotto accusa sono soprattutto i media e la loro propensione all’esterofilia. “In Italia c’è la sindrome dello straniero”, annota. “Qualsiasi risultato venga raggiunto dai soliti noti in campo internazionale viene esaltato, mentre per i successi italiani c’è scarsa attenzione. Piuttosto ci si sofferma sui problemi dell’università di casa nostra, senza cogliere la portata di alcuni riconoscimenti”.

Nello stilare la graduatoria, ACM è partita dal numero di pubblicazioni scientifiche realizzate dai vari centri accademici nel settore, per poi pesare i risultati della ricerca secondo un meccanismo che considera anche l’interazione tra docenti e allievi, la capacità di sviluppare progetti innovativi e i progressi compiuti nel tempo dai programmi di ricerca.

Alcuni dei progetti concepiti nei laboratori universitari del Politecnico sono stati poi sviluppati dal Cefriel, il centro di eccellenza per l’ICT nato dall’iniziativa comune degli atenei milanesi, della Regione Lombardia e del tessuto imprenditoriale locale. “In questo periodo stiamo lavorando su alcuni progetti nel campo del peer-to-peer per la gestione di situazioni di crisi”, aggiunge Fuggetta, che è anche presidente del Cefriel. “Un altro filone di ricerca riguarda, invece, lo sviluppo di tecniche innovative per ridurre i costi delle applicazioni service centriche”.

Tutte attività che il centro di ricerca porta avanti con le proprie gambe. “La situazione dei finanziamenti alla ricerca nel nostro paese è drammatica”, conclude Fuggetta. “Basti pensare che per poter continuare a fare sperimentazione dobbiamo reperire risorse con le consulenze che prestiamo alle aziende in quanto esperti del settore”.

Aggiungo solo una considerazione, che ho peraltro estrapolato da un intervento di Fuggetta al convegno Ict per un nuovo Made in Italy.

Chi si muove e innova investendo in Ict è in grado di competere, gli altri no e vanno male.

Che ben si abbina ad un concetto che ripeto sovente: investire nella ricerca è vitale, trascurarla è letale.

 
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Pubblicato da su 29 giugno 2007 in Mondo, news

 

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100 volte deficiente

Da Rainews24 un lieto fine che fa da sipario ad una storia che ha acceso parecchie polemiche:

E’ stata assolta a Palermo l’insegnante che fece scrivere a un suo alunno per 100 volte sul quaderno “sono un deficiente” per punirlo perché aveva maltrattato un compagno (…)

Il gup Piergiorgio Morosini non ha proceduto nei confronti della donna, imputata di abuso di mezzi di correzione e lesioni, perché il fatto non sussiste. “Sulla volontà dell’insegnante di far ragionare l’alunno – ha detto il giudice – non ci sono dubbi, sulla base di quanto emerge dalle testimonianze dei compagni di classe” (…)

Il padre del bambino la denuncio’ per abuso di mezzi di correzione e lesioni, chiedendo al contempo 25 mila euro di risarcimento danni.

Cioè, ha chiesto un risarcimento danni invece di pensare ad una punizione per il figlio che – tra l’altro – presenta una grossa lacuna educativa? Non dimentichiamo che deficiente non è sempre un insulto… può anche essere una mera constatazione (significato).

 
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Pubblicato da su 27 giugno 2007 in Mondo, news

 

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Ssssh! Il badge ci ascolta

Chi fino ad oggi poteva lamentarsi di essere spiato in ufficio da sistemi di videosorveglianza non segnalati o sistemi di tracciabilità della propria attività su Internet, prima o poi potrebbe doversi trovare a fare i conti con questo:

Da Repubblica:

AD UN PRIMO sguardo, potrebbe sembrare un normalissimo badge. Uno di quei cartellini identificativi che indossano i dipendenti delle grandi società. Ma l’aspetto inoffensivo non deve ingannare: si tratta, in realtà, di un sofisticato dispositivo elettronico in grado di tracciare le attività di chi lo indossa.

Lo ha creato Hitachi, che l’ha battezzato Business Microscope. Rileva la posizione del dipendente che se lo porta appresso, monitorandone le comunicazioni (cosa è stato detto, dove, a chi). Lo scopo? Rilevare “la forza delle relazioni all’interno di un gruppo di lavoro”.

Ovvie le reazioni suscitate dal nuovo piccolo-grande-fratello made by Hitachi, visto da subito come un guardiano anti-privacy. Addio agli speteguless da corrodoio, soprattutto quelli che riguardano il superiore (o l’incaricato al monitoraggio, una figura che sembra una sorta di novello confessore – peraltro non richiesto). Hitachi però garantisce (anche se pochi sono disposti a crederci) che il badge con le orecchie ha finalità puramente statistiche: “in questo modo possono essere chiariti alcuni dei problemi che a volte sorgono all’interno di un’organizzazione. E si aumenta la produttività, mostrando la forza o la debolezza delle relazioni tra i membri di un gruppo che lavora allo stesso progetto”.

Il Business Microscope dovrebbe essere commercializzato dal prossimo anno. Nelle aziende italiane dovrà sicuramente passare sopra il corpo delle rappresentanze sindacali, dopo essere transitato dal Garante della Privacy.

 
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Pubblicato da su 27 giugno 2007 in Mondo, news

 

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Nomi che dicono tutto

Il nuovo capo della Polizia si chiama Manganelli.

Update (via Quintarelli):  Serra verra’ mandato al ministero dell’agricoltura ?

 
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Pubblicato da su 24 giugno 2007 in Mondo, news

 

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iPhone, i rumors aumentano

Ho già avuto modo di dire,  su PI Telefonia, quanto la crescente attesa attorno all’iPhone sia – a mio avviso – il risultato di un copione accuratamente studiato da Apple per scaldare il pubblico e dirigerne l’attenzione, una volta cotto a puntino, verso il suo music-phone.

L’impatto mediatico dei rumors e delle rivelazioni sfornate dalla stessa Apple è infatti notevole, ma ricordiamoci che l’azienda di Cupertino fa sapere solo ciò che vuole e, soprattutto, ciò che è necessario a calamitare l’attenzione.

Data la popolarità dell’apparecchio – che sarà sicuramente qualcosa di più di un aggeggio per l’intrattenimento – non mancano i contributi ironici: oltre a questo spot storico,  ora c’è anche questo “redazionale” :-D:

(Anche questo proviene da una segnalazione di PDA)

 
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Pubblicato da su 23 giugno 2007 in Mondo, news

 

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WiMax, il ministro è fiducioso. Io sarei ansioso.

Dichiarazioni di alcuni giorni fa:

(ANSA) – RAVELLO (SALERNO), 16 GIU – Le gare per il WiMax partiranno entro l’estate. Lo ha assicurato il ministro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni. “Bisogna garantire la banda larga su tutto il territorio nazionale, e noi lo faremo attraverso il WiMax”, spiega Gentiloni ribadendo la fiducia nella rete che portera’ il web ad alta velocita’ nelle aree del Paese ancora non cablate: “La banda larga e’ la sfida del futuro ed il sistema nervoso dell’economia”.

Tra parentesi, l’inizio dell’estate è questione di ore. Dire “entro l’estate” potrebbe significare, verosimilmente, entro la fine dell’estate, giusto? Ok. Leggiamo una dichiarazione di un mesetto fa:

Il Ministro Gentiloni ha confermato che sono in preparazione i bandi delle gare che dovrebbero partire a giugno, dichiarando che «al ministero si lavora intensamente per preparare i bandi di gara che faremo la prossima estate»

Sembra in sintonia con quanto dichiarato in febbraio (estraggo da un articolo di PI Telefonia del 16 febbraio):

Entro questa estate, entro giugno, partiranno i bandi di gara per l’assegnazione delle licenze WiMax, quelle che consentiranno agli operatori di offrire finalmente gli attesi servizi wireless broad band. lo ha affermato ieri il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, spiegando che il WiMax può rivelarsi una risorsa indispensabile per abbattere il digital divide che affligge tuttora moltissimi italiani, in particolare nei comuni più piccoli. Una tesi condivisa anche dai molti che però sostengono la campagna contro le licenze WiMax italiane, secondo cui è necessario puntare anche su uno WiMax “libero”.

D’accordo, alla fine di giugno mancano ancora 10 giorni e tutto può succedere. Alla fine dell’estate mancano tre mesi e ancora tutto può succedere.

E’ il caso di fare un Toto-WiMax? Qualcuno si vuole sbilanciare e pronosticare qualche data in merito (aste, offerte commerciali, ecc)?

 
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Pubblicato da su 19 giugno 2007 in Mondo, news

 

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Balle prima degli esami

Ci risiamo. Come tutti gli anni, gli esami di maturità fanno scatenare studenti e giornalisti. Leggo da una notizia ADN:

Il conto alla rovescia è quasi terminato, domani inizia la tanto sospirata maturità 2007. I siti internet sono stati presi d’assalto e dopo escamotage di tutti i tipi, come il Cercaprof per saperne di più sui commissari esterni e gli mp3 per ripassare le lezioni anche durante il tempo libero, i maturandi sono pronti ad affrontare la prima delle prove previste.
Tra i siti più visitati, Studenti.it che ha superato i 100 milioni di contatti e ha deciso di stare vicino alla propria community attraverso la web radio www.radiogiovani.it. (…)

Lo scenario descritto da il Tempo mi riporta alla memoria l’epoca dei miei esami

Non si passa più la notte prima degli esami a studiare.

In effetti non è mai servito a una mazza. Manco studiare la settimana prima serve, a dire il vero.

Quest’anno l’ansia si taglia col coltello, per via dell’incertezza e della paura sulle nuove regole dell’esame di Stato.

Gli anni scorsi, invece, tutti che camminavano a un metro da terra eh?

«Proprio per saperne di più sui commissari esterni i maturandi si sono riversati sul CercaProf – dice Marta Ferrucci, responsabile di Studenti.it – dove sono stati schedati più di 8.500 professori.

Insomma, manco l’archivio AFIS che usa la scientifica è così nutrito. Ma per scoprire cosa? Se un prof è clemente, inflessibile, rigido, bastardodentro? Chissà, se io fossi un professore di Informatica che scopre di essere definito, nel Cercaprof, con voto Variabile e classificato con argomenti preferenziali come Reti, Sistema informativo aziendale e Database, io accantonerei questi tre argomenti e mi butterei su sistemi operativi, i livelli del modello ISO/OSI e, che so, architetture Von Neumann e non. Bello questo suggerimento eh? Ricordatevi del professor Martinelli (Giorgio Faletti).

Sono state effettuate un milione di ricerche nell’arco delle prime due settimane di giugno». Skuola.net ha invece organizzato, sempre per questa sera, la «Notte bianca prima degli esami»: l’idea è nata dal fatto che l’anno scorso oltre 15.000 studenti insonni visitarono il sito. I ragazzi potranno interagire con chat, forum e radio in shoutcast e rilassarsi anche vedendo video musicali. Sarà un caldo abbraccio telematico che accomunerà tutti gli studenti tremebondi nelle loro singole camerette.

Un caldo abbraccio telematico? Lasciamo perdere l’immagine che mi suscita questa frase sugli studenti tremebondi nelle loro singole camerette, va’…

Ha impazzato, come ogni anno, anche il toto-esame.

Oh, riecco le classiche tematiche ripetute ogni anno da giornali, radiogiornali e telegiornali.

Ma sulle possibilità di trovare le tracce d’esame in rete, ancora prima di domani mattina quando saranno aperte le buste Skuola.net non alimenta speranze: «Qualora qualcuno ne venisse a conoscenza anticipatamente non potrebbe divulgarle. Il sito verrebbe immediatamente chiuso dalla Polizia Postale».

Be’, io non nego che la Polizia Postale sia efficiente, ma un minimo di tempistica tecnica (anche per accorgersi di un sito del genere) ci vuole.

In chat azzardano, come sempre, temi e tracce: «Secondo me uscirà Gramsci! la prof dice che è impossibile che esca Carducci in un governo di sinistra…» E altre argute osservazioni: «Ambiente(con tutto il macello che succede), famiglia, bullismo, avevo pensato anche alla pena di morte ma… ormai è passato un bel pò dal fatto di saddam hussein». Oppure: «Può uscire anke don lorenzo milani cn la scuola di barbiana visto ke è l anniversario.. oh.. noi questo don milani non l’abbiamo fatto mica! qualcuno sa linkarmi qualcosa???»

Leggi qui, va’ (ma che ce vo’?)

C’è chi consiglia di mettersi in contatto con «qualke parente in australia la notte del 19». C’è la certezza che i temi per i maturandi italo-australiani siano uguali a quelli in Italia!

Questa è una trovata stupenda. Roba da sgarrupati.

Il Tg5 della sera, poi, spara la notizia: su internet le tracce dei temi provenienti da una talpa del Ministero dell’Istruzione. E cioè un brano di Pirandello sull’umorismo, l’efficacia dell’arte nella risoluzione dei conflitti giuridici, politici ed economici. Poi il rapporto tra famiglia tradizionale e nuove forme di convivenza, commentando un discorso di Papa Ratzinger. E ancora, la rivoluzione industriale, il conflitto tra etica e sperimentazioni scientifiche. Studenti.it, invece, scommette su Moravia e il Neorealismo, la famiglia e le rivolte studentesche del 1968 e il bicentanario della mnascita di Garibaldi. 

Qualcuno ha denunciato chi ha fatto da amplificatore a questa talpa del ministero?

Ragazzi vi dico solo in bocca al lupo: da quando esiste l’esame di maturità, da che mondo e mondo (prima frase fatta), quello che è stato è stato (seconda frase fatta), i giochi sono fatti  (les jeux sont faits, terza frase fatta).

 
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Pubblicato da su 19 giugno 2007 in Mondo, news

 

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Una firma per la trasparenza

The Million Portal bay , raccogliendo il testimone da ScandaloItaliano, lancia una nuova iniziativa, sempre relativa a Italia.it, ai fini di “un’indagine conoscitiva seria, definitiva e chiarificatrice sulla vicenda e sull’appalto europeo del portale nazionale del turismo italiano http://www.italia.it“.

Per questo motivo è stata varata una petizione online (ma prima di firmare è quantomai opportuno leggerne il testo, disponibile anche a questo indirizzo), indirizzata alla Corte dei Conti, all’ Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, all’ Antitrust e alla Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori della Commissione Europea, e alla Procura Generale della Repubblica di Roma, con cui tutti i firmatari chiederanno di poter far luce concretamente sul contestato progetto del portale Italia.it e sul denaro pubblico investitovi. Denaro pubblico, quindi proveniente dalle tasche dei contribuenti che – ad avviso non solo di chi scrive – hanno il diritto di sapere come viene impiegato.

Tesoretto o non tesoretto.

P.S.. in casi di petizioni online mi permetto sempre una raccomandazione: per dare all’iniziativa la credibilità che merita, non aderite firmandovi con un nickame, o con il solo nome o il solo cognome. Scrivete almeno nome, cognome e città di provenienza. E non sottoscrivete adesioni multiple, ne basta una. Così facendo:

  • nessuno potrà dire che le adesioni sono gonfiate;
  • ognuno dimostrerà di avere il coraggio delle proprie azioni, soprattutto se esercita un proprio diritto e non manca di rispetto al prossimo.
 
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Pubblicato da su 13 giugno 2007 in media, news

 

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Occhio al registro italiano che è tedesco

Come ogni anno (ma ne riparlo volentieri, repetita juvant e poi capita sempre di trovare qualcuno che non ne è a conoscenza), ho ricevuto la comunicazione dal Registro Italiano in Internet, che mi scrive:

Nel quadro dell’attualizzazione annuale della Vostra registrazione nel Registro Italiano in Internet, Vi preghiamo di verificare la correttezza e completezza del Vostri dati da noi registrati e di verificarli, se ne è necessario, sotto il seguente indirizzo Internet: http://www.Registro-Italiano-in-Inbternet.com. Solamente così, il registro Internet riporterà i dati più attuali! La Vostra registrazione di base e la sua attualizzazione sono gratuite.

La lettera può sembrare una sorta di promemoria finalizzato al rinnovo della registrazione del nome a dominio, che magari arriva proprio a ridosso della data di scadenza, ma in realtà è tutt’altra cosa, per cui se la ricevete anche voi fate attenzione: si tratta di un ordine vero e proprio, più precisamente per la sottoscrizione – su base triennale – ai servizi di una directory tedesca, che fa capo alla DAD Deutscher Addresdienst GmbH. Per comparire in tale registro chiedono il pagamento di un importo di 958 euro per tre anni. Quindi in totale fanno 2.874 euro, pagati per far comparire un link, per la durata di tre anni, nella pagine di questo registro.

Ergo, valutate bene le comunicazioni di questo tenore (e con queste cifre) che provengono da un’azienda diversa dal Maintainer con cui avete registrato il vostro nome a dominio. E valutate bene se vale la pena spendere quelle somme per avere un link su quel tipo di directory.

Badate bene: non è una truffa. Come non sarebbe una truffa, ad esempio, la proposta di acquisto di una normale spilla da balia al prezzo di 700 euro.

 
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Pubblicato da su 13 giugno 2007 in Mondo, news

 

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La fibra che ride in un workshop al Senato

Ieri il prode Stefano Quintarelli è sbarcato al Senato, armato di PC,  per una presentazione che ha esposto la situazione attuale e prospettica della rete fissa e la rete di domani, tra vecchi e nuovi problemi.

Purtroppo non c’era un videoproiettore e non si e’ visto un granché, anche se ho tenuto il pc in mano vicino alla platea per far vedere. Il messaggio credo che comunque, in buona misura, sia arrivato.

Questa è la presentazione dell’intervento.

Se il messaggio è arrivato è un buon segno (significa che al Senato non si pensa solo ai gelati o a risolvere i problemi di trasporto con mezzi poco ortodossi).

Peccato che negli austeri ambienti del Senato non ci fosse la disponibilità di un sistema di videoproiezione: c’è da sperare che la tecnologia vi possa entrare a 360 gradi, non solo come argomento di discussione e valutazione (e, auspicabilmente, di decisione), ma anche a livello infrastrutturale.

 
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Pubblicato da su 12 giugno 2007 in media, news

 

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iPhone: Web 2.0 con qualche perplessità

Naturalmente alla WWDC il keynote di Steve Jobs era denso di attese. Innovation is the Agenda at WWDC, si legge nella homepage dedicata all’evento.

Poche sorprese, ma interessanti. Tra le innovazioni di cui ha parlato il boss della mela c’erano i nuovi videogame per Mac, il nuovo Leopard, sistema “fully 64 bit” descritto con le sue principali caratteristiche, Safari for Windows (che getta il guanto di sfida a MS Internet Explorer) e l’immancabile iPhone. Immancabile perché, “a 18 giorni dal lancio” (previsto per il 29 giugno), tutto sommato non si sa moltissimo di questo nuovo apparecchio, oltre a quanto già è stato presentato in forma ufficiale.

Certo Leopard sarà una grande novità, ma è innanzitutto Safari for Windows che cattura l’attenzione. Apple descrive come il nuovo browser vada incontro alle aspettative dell’utenza: “Crediamo che gli utenti Windows rimarranno davvero impressionati nel constatare con Safari quanto veloce e intuitivo possa essere un browser web.  Centinaia di milioni di utenti Windows utilizzano già iTunes, e non vediamo l’ora di far loro provare anche l’esperienza di browsing superiore di Safari”.

Poi, one last thing… ed ecco l’iPhone, che è stato descritto come un apparecchio spiccatamente Web 2.0:

“Sviluppatori e utenti apprezzeranno in ugual misura e si stupiranno i quanto questi applicativi abbiano un aspetto e una resa fantastici su iPhone (…) Il nostro approccio innovativo, che utilizza standard basati su Web 2.0, permette agli sviluppatori di creare nuovi incredibili applicativi mantenendo sicuro e affidabile l’iPhone”.

Un iPhone aperto dunque, a cui però non manca qualche chiusura sul fronte del messaging: niente funzionalità di Instant Messaging o MMS, come ben descrive Pietro Saccomani su VoIPBlog:

Arriva una conferma, anche se non è ufficiale: non sarà possibile inviare messaggi IM dall’applicazione SMS dell’iPhone.

Macrumors ha pubblicato alcune pagine di quello che dovrebbe essere il manuale iPhone per i venditori AT&T. Trattandosi di una fonte non ufficiale, possiamo sempre sperare nel fake.

Nella parte dedicata alla funzionalità SMS possiamo leggere:

– SMS text message button shows how many new messages are waiting
Threaded conversations
– Hear an audio alert for new messages
– Error correction and prevention in the keyboard. Only displayed when you need it.

Quando si parla delle differenze rispetto all’attuale offerta di messaging di AT&T, il manuale riporta:

– SMS text messages on the iPhone will “look” like instant messaging;
– Phone users will not be able to conduct IM conversations with instant messaging users
– iPhone doesn’t support MMS messaging for photos or videos.

I chattatori più accaniti potrebbero rimanere molto delusi. Ci sarebbe anche da discutere sul fatto che l’iPhone, sempre secondo quello che Macrumors ha definito il manuale per i venditori di AT&T, dovrebbe consentire di utilizzare solo contenuti compatibili con iTunes.

 
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Pubblicato da su 11 giugno 2007 in media, Mondo, news

 

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AIIP: occhio al Bitstream

L’AIIP ha fatto pubblicare sul quotidiano il Messaggero una lettera aperta relativa ad un argomento troppo importante per essere ignorato. Da PI Telefonia:

La preoccupazione di AIIP è che un passaggio della revolution, quello che vede Telecom Italia impegnata a fornire un’offerta in linea con le richieste dell’Autorità TLC, possa fermare il tutto, e per questo ha diffidato Telecom “a presentare un’offerta che ottemperi tempestivamente, e senza artificiosi indugi, alle disposizioni richiamate e sia allineata alle migliori condizioni applicate in Europa, evidenziando che ogni ritardo o incongrua applicazione pregiudicherebbe i concorrenti e i consumatori” (AIIP ha anche pubblicato un documento tecnico che analizza i prezzi in Europa).

La paura è che l’incumbent intenda proporsi con un’offerta “con prezzi superiori persino a quelli attuali, sui quali l’Autorità TLC si troverebbe ad intervenire dopo settembre e sulla base della contabilità regolatoria di Telecom Italia, uno strumento spesso presentato con grande ritardo e considerato dai provider poco attendibile”.

Un’offerta allineata ai prezzi europei, come scrive Stefano Quintarelli, consentirebbe agli utenti di avere il triplo della banda a parità di prezzo.

Per raggiungere l’obiettivo della correttezza del Bitstream, Stefano promuove dal suo blog una petizione elettronica, a cui è possibile aderire scrivendo una mail – anche senza testo – a  lettera.aperta@aiip2.messagenet.it.

Ma ecco il testo della lettera aperta di AIIP:

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), in data 29 maggio 2007, ha pubblicato la Delibera n. 249/07/CONS che, in attuazione del nuovo quadro regolamentare europeo, disciplina i servizi a larga banda all’ingrosso (cd. “bitstream”) prevedendo l’obbligo di Telecom Italia di formulare una offerta disaggregata ed orientata ai costi.

Il provvedimento stabilisce i criteri che l’operatore dominante dovrà utilizzare per formulare i prezzi all’ingrosso, tra cui i) allineamento alle migliori pratiche europee in tema di prezzi dei servizi bitstream, ii) orientamento al costo sulla base della contabilità regolatoria iii) replicabilità delle offerte di banda larga al consumo di Telecom Italia. Quest’ultima, entro 15 giorni dalla Delibera, deve pubblicare la nuova offerta all’ingrosso conforme a tali criteri.

La corretta e tempestiva applicazione di questa Delibera porterà grandi vantaggi ai consumatori: miglioramento del rapporto prezzo/prestazioni delle offerte a larga banda esistenti, abbattimento del digital divide (grazie all’orientamento degli investimenti in nuove infrastrutture di accesso a larga banda nelle zone oggi prive di copertura, in luogo della duplicazione di reti già esistenti nelle zone “ricche”) e lancio in tutto il territorio Italiano della fornitura di servizi innovativi, ad esempio la televisione interattiva anche da parte degli operatori alternativi.

In difesa di questi obiettivi AIIP ha diffidato Telecom Italia a presentare un’offerta che ottemperi tempestivamente, e senza artificiosi indugi, alle disposizioni richiamate e sia allineata alle migliori condizioni applicate in Europa, evidenziando che ogni ritardo o incongrua applicazione pregiudicherebbe i concorrenti e i consumatori.

e migliori pratiche europee sono state oggetto di un approfondito studio da parte di AIIP, i cui risultati sono allegati in calce.
AIIP, è seriamente preoccupata della possibilità che Telecom Italia, come già avvenuto, adotti una tattica dilatoria presentando un’offerta lontana dall’orientamento al costo e dalle migliori condizioni praticate in Europa, al solo fine di sfruttare i tempi richiesti da un intervento dell’Autorità per la modifica dell’offerta.

Allegati: AIIP BEST PRACTICE

 
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Pubblicato da su 10 giugno 2007 in Mondo, news

 

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L’Italia fa la convergenza?

Settimana densa di novità, nel panorama della telefonia italiana: innanzitutto per il debutto di due nuovi operatori mobili virtuali che, almeno sulla carta, dovrebbero essere forieri di una ventata d’aria fresca nel mercato, ma che – al momento – hanno presentato un’offerta non particolarmente innovativa. Bisogna però dare tempo al tempo e attendere – dopo un periodo di rodaggio – gli effetti del loro ingresso sulla scena, magari con l’introduzione di soluzioni commerciali “di rottura”.

In secondo luogo c’è una novità regolamentare, o quantomeno i suoi prodromi: l’Agcom, nella giornata di ieri, ha messo a punto lo schema di provvedimento che aprirà la strada, in Italia, alle offerte convergenti fisso-mobili di telefonia. In panchina attendono di entrare in gioco Telecom Italia e Vodafone, che hanno già pronte due offerte, Unica e Numero Fisso.

Entrambe hanno l’obiettivo di dare all’utente la possibilità di utilizzare un solo apparecchio telefonico, ovunque si trovi (in casa e fuori), mantenendosi sempre reperibile: in pratica, chi avrà questo tipo di contratto, riceverà sul proprio telefonino anche le chiamate effettuate sul numero di casa. Il chiamante non avrà brutte sorprese e pagherà la tariffa corrispondente al numero di telefono che ha composto: se ha chiamato un numero fisso, non dovrà pagare la tariffa per le telefonate destinate a reti mobili.

Il via libera dell’Agcom apre la strada proprio a queste soluzioni. Questo non significa comunque che domani i due operatori si trovino nella posizione di lanciare commercialmente le loro soluzioni: per la convergenza dovremo attendere ancora un po’. Ma almeno la strada sembra tracciata. Ho scritto qualche dettaglio in più su PI Telefonia.

 
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Pubblicato da su 7 giugno 2007 in news

 

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Il Palm di Bono

Se dico U2 ed Elevation, cosa vi viene in mente? Probabilmente i fan della band irlandese dovrebbero arrivare subito alla canzone (Elevation, appunto). Pochi sanno, però, che Elevation è anche il nome di un fondo di private equity, di cui Paul David Hewson (in arte Bono Vox) è socio fondatore.

Si da’ il caso che il fondo Elevation (lo riferisce il Financial Times) abbia offerto 242 milioni di euro (325 milioni di dollari) per rilevare il 25% di Palm, il produttore dei Treo e del nuovo Foleo. Palm ha bisogno di risollevarsi da una situazione finanziaria e di mercato non esattamente florida. Non è un problema di qualità di prodotto, ma di concorrenza decisamente agguerrita: dall’atteso iPhone ai consolidati BlackBerry, passando per i Pocket PC e tutti gli smartphone business-oriented, l’arena è affollata e non è facile essere i primi della classe.

Palm ha anche arruolato l’ex direttore finanziario di Apple (e attuale boss di Elevation) Fred Anderson.

Che suonerie potremmo immaginare di trovare sui futuri Palm? 🙂

 
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Pubblicato da su 6 giugno 2007 in Mondo, news

 

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E dimmi: è ricco? E’ laureato?

Ricco lo è, indubbiamente. Indiscutibilmente. Non potrebbe essere definito altrimenti colui che vanta un patrimonio di 56 miliardi di dollari (lo ha contato Forbes). Laureato, lo sarà: il collegio degli Harvard Alumni ha deciso da tempo di riconoscere a Bill Gates una laurea honoris causa.

Dirò meglio: laureato ad honorem, lo sarà di nuovo. Già, perché William Henry Gates III è già stato insignito di riconoscimenti accademici: ha ricevuto lauree honoris causa dall’olandese Nyenrode Business Universiteit, dallo svedese Royal Institute of Technology e dalla giapponese Waseda University.  Figura inoltre tra gli Honorary Graduates dell’Università di Edimburgo e della Stellenbosch University.

Perché, dunque, fa notizia la laurea che gli sarà consegnata il 7 giugno? Perché la riceverà ad Harvard, l’ateneo dove lui ha cominciato gli studi universitari nel 1973, senza però portarli a termine.

 
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Pubblicato da su 5 giugno 2007 in Mondo, news

 

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