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L’intelligenza artificiale sa scrivere di sé?

Ho provato a chiedere alla chat di Bing (Microsoft) e a Bard (Google) di parlarmi dell’intelligenza artificiale. La richiesta è stata volutamente semplice: ovviamente è possibile formularne anche di più complesse e relative ad argomenti molto articolati, ma ho preferito mantenere un approccio ampio per avere un esempio di generazione di testi agevolmente comparabile con il prodotto di un’intelligenza naturale, ossia di un autore in carne ed ossa (in questo caso su un argomento di attualità e di interesse comune).

Il risultato è abbastanza buono e dimostra, come detto in precedenza in altri post, che una piattaforma di intelligenza artificiale può essere un valido ausilio per ottenere una risposta che richiederebbe un’attività di ricerca su argomenti di varia natura e differente spessore. Attenti, però, ad utilizzarlo per evitare lo sforzo di una ricerca seria, ad esempio nell’attività scolastica evitate il copia+incolla e preferite un approfondimento fatto da voi con metodi tradizionali: in primis perché la ricerca deve essere farina del sacco degli studenti, che devono essere capaci di trovare informazioni, rielaborarle, esprimersi in modo compiuto ed elaborare concetti; in secondo luogo perché il rischio di trovarsi tutti con lo stesso testo è decisamente concreto e gli studenti che dovessero avvalersene potrebbero essere smascherati con una certa facilità.

MICROSOFT BING – con ammirevole onestà – ha premesso “Posso provare a scrivere un post per te, ma non posso garantire che sia perfetto. Ecco cosa ho creato” ha redatto un articolo riassuntivo con tanto di titolo, mirato ad una visione fiduciosa e “promozionale”.

Come l’intelligenza artificiale può migliorare la nostra vita

L’intelligenza artificiale (IA) è la scienza e la tecnologia che permette alle macchine di imitare le capacità umane, come il ragionamento, l’apprendimento, la percezione e la creatività. L’IA ha già avuto un impatto significativo in molti settori, come la medicina, l’istruzione, l’industria, il divertimento e la sicurezza. Ma quali sono i benefici che l’IA può portare alla nostra vita quotidiana?

Uno dei vantaggi dell’IA è che può aiutarci a risolvere problemi complessi e a prendere decisioni migliori. Ad esempio, l’IA può analizzare grandi quantità di dati e fornire informazioni utili e personalizzate. L’IA può anche aiutarci a ottimizzare le nostre risorse e a ridurre gli sprechi. L’IA può anche migliorare la nostra salute e il nostro benessere, monitorando le nostre condizioni fisiche e mentali, suggerendo stili di vita sani e fornendo diagnosi e trattamenti precoci.

Un altro vantaggio dell’IA è che può aumentare la nostra creatività e la nostra espressione. L’IA può generare contenuti originali e innovativi, come poesie, storie, codici, saggi, canzoni, parodie di celebrità e altro ancora. L’IA può anche aiutarci a migliorare le nostre abilità artistiche e linguistiche, offrendoci feedback e suggerimenti. L’IA può anche arricchire le nostre esperienze di intrattenimento, creando scenari immersivi e personalizzati.

Infine, un vantaggio dell’IA è che può migliorare le nostre relazioni sociali ed emotive. L’IA può facilitare la comunicazione e la collaborazione tra persone di diverse culture e lingue. L’IA può anche aiutarci a comprendere meglio noi stessi e gli altri, riconoscendo le nostre emozioni e i nostri bisogni. L’IA può anche fornirci supporto emotivo e compagnia, attraverso agenti conversazionali intelligenti e simpatici.

In conclusione, l’intelligenza artificiale può migliorare la nostra vita in molti modi, aiutandoci a risolvere problemi, a essere più creativi e a connetterci con gli altri. Tuttavia, l’IA ha anche delle sfide e dei rischi da affrontare, come le questioni etiche, legali e sociali. Per questo, è importante che l’IA sia sviluppata in modo responsabile e sostenibile, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Solo così potremo sfruttare appieno il potenziale dell’IA per il bene comune.

Risposta di GOOGLE BARD:

L’intelligenza artificiale (IA) è un ramo dell’informatica che studia la creazione di sistemi informatici intelligenti, in grado di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano.

L’IA è una disciplina complessa e interdisciplinare, che si basa su una serie di conoscenze e tecniche provenienti da diverse aree, tra cui l’informatica, la matematica, la psicologia e la filosofia.

Le applicazioni dell’IA sono molteplici e in continua evoluzione. Tra le più diffuse si possono citare:

  • Elaborazione del linguaggio naturale: questa area dell’IA si occupa di sviluppare sistemi in grado di comprendere e generare il linguaggio umano. I sistemi di elaborazione del linguaggio naturale sono utilizzati in una varietà di applicazioni, tra cui la traduzione automatica, la sintesi vocale e la risposta alle domande.
  • Riconoscimento vocale e visione artificiale: queste aree dell’IA si occupano di sviluppare sistemi in grado di riconoscere e interpretare i segnali audio e visivi. I sistemi di riconoscimento vocale e visione artificiale sono utilizzati in una varietà di applicazioni, tra cui la ricerca vocale, la guida autonoma e la sicurezza.
  • Apprendimento automatico: questa area dell’IA si occupa di sviluppare sistemi in grado di imparare da dati e esperienze. I sistemi di apprendimento automatico sono utilizzati in una varietà di applicazioni, tra cui la diagnosi medica, la finanza e la robotica.

L’IA è una tecnologia in rapida evoluzione, che sta avendo un impatto sempre maggiore sulla nostra società. L’IA sta già cambiando il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci divertiamo.

Alcuni dei potenziali benefici dell’IA includono:

  • Miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia: l’IA può essere utilizzata per automatizzare attività ripetitive e noiose, liberando le persone per concentrarsi su attività più creative e strategiche.
  • Miglioramento della qualità della vita: l’IA può essere utilizzata per sviluppare nuovi prodotti e servizi che possono migliorare la nostra salute, la nostra sicurezza e il nostro benessere.
  • Risoluzione dei problemi complessi: l’IA può essere utilizzata per risolvere problemi complessi che sono al di là delle capacità umane.

Tuttavia, l’IA presenta anche alcuni potenziali rischi, tra cui:

  • Perdita di posti di lavoro: l’IA potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro in alcuni settori, dove le attività possono essere automatizzate.
  • Discriminazione: l’IA potrebbe essere utilizzata per discriminare le persone sulla base di fattori come la razza, il sesso o l’orientamento sessuale.
  • Abuso: l’IA potrebbe essere utilizzata per scopi dannosi, come lo sviluppo di armi autonome o la diffusione di disinformazione.

È importante essere consapevoli dei potenziali benefici e rischi dell’IA, in modo da poter sfruttare al meglio questa tecnologia e mitigarne i rischi.

Ecco alcuni esempi di come l’IA viene utilizzata oggi:

  • Nel settore sanitario, l’IA viene utilizzata per sviluppare nuovi farmaci e trattamenti, diagnosticare malattie e fornire assistenza ai pazienti.
  • Nel settore finanziario, l’IA viene utilizzata per analizzare i dati e prendere decisioni di investimento.
  • Nel settore manifatturiero, l’IA viene utilizzata per automatizzare le attività di produzione e migliorare la qualità dei prodotti.
  • Nel settore dei trasporti, l’IA viene utilizzata per sviluppare veicoli autonomi e migliorare la sicurezza stradale.

L’IA è una tecnologia emergente che sta rapidamente cambiando il nostro mondo. È importante essere informati sui potenziali benefici e rischi dell’IA, in modo da poter sfruttare al meglio questa tecnologia e mitigarne i rischi.

 
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Pubblicato da su 27 ottobre 2023 in intelligenza artificiale, news

 

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Bing ora può comporre immagini per voi

L’intelligenza artificiale di Bing allarga gli orizzonti e ora genera anche immagini: Microsoft ha lanciato l’anteprima di Bing Image Creator dando a tutti la possibilità di provarlo, è sufficiente avere un account Microsoft, andare su https://www.bing.com/create e descrivere l’immagine da creare. La tecnologia di Dall-E la realizzerà per voi, partendo da un semplice testo descrittivo (per il momento solo in inglese).

Questo è l’esempio della risposta alla richiesta “a young boy wearing a hoodie, playing a game console while sitting on a bench in a park” (un ragazzo che indossa una felpa con cappuccio e gioca con una console mentre è seduto su una panchina in un parco).

La libertà di fantasia è abbastanza ampia, tuttavia per evitare abusi e immagini dannose sono state prese le opportune precauzioni che bloccano immediatamente la richiesta dell’utente, che riceve un avviso come questo:

Funzionalità ancor più avanzate sono disponibili per gli utenti invitati al test, che potrà essere effettuato accedendo al chatbot su Bing. Chi invece proverà ad utilizzare la funzione Create (https://www.bing.com/create) noterà che per un numero limitato di utilizzi sarà possibile sfruttare un boost e ottenere una realizzazione piuttosto rapida. Scaduto il “credito” sarà possibile continuare a generare immagini, ma ad una velocità inferiore.

 
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Pubblicato da su 23 marzo 2023 in news

 

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Piccoli motori di ricerca “intelligenti” crescono

Il supporto dell’intelligenza artificiale pare faccia piuttosto bene ai motori di ricerca: Bing, motore di Microsoft, ha annunciato di aver superato i 100 milioni di utenti attivi giornalieri, risultato ottenuto in seguito all’introduzione della preview della sua versione intelligente (o quasi) che è online da circa un mese. Certo, il traguardo del miliardo di utenti attivi (oggi appannaggio di Google) è ancora difficilissimo da raggiungere, ma è meno lontano di qualche mese fa… e sulla scena delle “ricerche intelligenti” cominciano ad affacciarsi anche altri attori.

Se Microsoft negli ultimi tempi non avesse spinto parecchio sugli aggiornamenti di Windows – che includono anche la nuova versione di Edge, da utilizzare come browser predefinito – probabilmente anche quei 100 milioni sarebbero stati difficili da raggiungere. Il mercato in ogni caso si sta ampliando in modo evidente: Brave, ad esempio, si è mosso integrando nel suo motore Brave Search la funzione Summarizer che offre una sintesi descrittiva insieme ai risultati di ricerca, e qualcosa di simile fa DuckDuckGo (se ricordate, di questo motore di ricerca vi ho parlato qualche anno fa) che recentemente ha lanciato la versione beta di DuckAssist, in pratica un assistente virtuale – non un chatbot – che risponde alle ricerche con un recap, che però è limitato alle informazioni “enciclopediche” reperibili tramite Wikipedia e Britannica.

Ma le ricerche intelligenti “fanno bene”? Sicuramente a noi utenti fa piacere ottenere risposte “umanizzate” alle ricerche/domande che poniamo a questi motori così elaborati, probabilmente molti di noi rimangono colpiti da quella pseudo-empatia che oggi riescono ad esprimere, pur nella consapevolezza che è generata da un automatismo. Il livello dei risultati raggiunti oggi è già molto interessante, ma è certo che la tecnologia progredirà ulteriormente e ciò che resta da capire è come ci porremo di fronte a questa nuova tipologia di interlocutori virtuali: gli utenti acquisiranno maggiore senso critico o saranno più passivi? Cercheranno supporto esclusivamente in queste tecnologie anziché affidarsi ad un esperto autorevole?

Nella conclusione al post su Bing ho accennato al tema dell’attendibilità delle informazioni perché intravedo un concreto “rischio disinformazione”: con il passare del tempo e il miglioramento nella generazione automatica dei risultati, se le risposte appariranno sempre più complete, esaustive e convincenti, non escludo che per molti utenti queste migliorie possano rappresentare un disincentivo ad approfondire in modo critico le informazioni ottenute.

Questo può valere per un alunno della scuola primaria alle prese con una ricerca, per un giornalista in cerca di dati per un servizio, per un paziente che vuole avere maggiori informazioni su una patologia, per un consumatore in cerca del miglior prodotto da acquistare, per un elettore che non sa chi votare alle elezioni… sono tutti esempi in cui ottenere informazioni fuorvianti o errate può fare danno, lo so.

L’ancora di salvezza in questo settore saranno le fonti non pilotate che offriranno informazioni oggettive e non manipolate. Spetterà a noi riuscire a individuarle… ma nella giungla del “tutto gratis” – che però qualcuno paga sempre, attraverso inserzioni pubblicitarie – l’impresa sarà sempre più complessa.

 
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Pubblicato da su 9 marzo 2023 in news

 

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Non solo Google: anche Bing è “intelligente”. Quasi

Google è il motore di ricerca per antonomasia per moltissime persone che non usano altro, al punto che il neologismo googlare significa effettuare una ricerca (con un motore di ricerca). In realtà sulla scena del mercato di cui Google è leader con una quota del 92% circa, si muovono altri “attori non protagonisti” come Bing, il motore di casa Microsoft utilizzato più o meno nel 3% delle ricerche, che ora potrebbe conquistare maggiore interesse in virtù del supporto dell’intelligenza artificiale e distinguersi dalle altre “comparse” (che si chiamano Yandex, Yahoo, Baidu e DuckDuckGo).

Microsoft infatti ha iniziato a rendere disponibile una versione di Bing “potenziata” che sfrutta insegnamenti e progressi del modello di machine learning GPT-3.5, lo stesso che è alla base di ChatGPT. Ma dal punto di vista degli utenti cosa significa dotare Bing di intelligenza artificiale? Significa effettuare una ricerca e ottenere una risposta in linguaggio naturale, quindi non semplicemente un elenco di link, ma un testo in forma discorsiva che può dare il via ad una sorta di conversazione con l’utente.

Google sta facendo la stessa cosa con il software Bard, presentato un paio di settimane fa in un evento ufficiale che però ha avuto uno strascico negativo: l’inesattezza di una risposta è stata evidenziata da esperti e il titolo dell’azienda ha perso il 7% in borsa. Lo scopo di Microsoft, che con la novità in corso di introduzione incalza Google, non è semplicemente contrastarlo come concorrente: l’obiettivo è sviluppare una tecnologia da adottare anche in altre piattaforme Microsoft.

Dalle prime prove che ho avuto l’opportunità di effettuare posso dire “interessante”. Ottenuto l’accesso (per il quale è comunque possibile mettersi in lista d’attesa) è possibile installare Edge in versione Dev Channel che permette all’utente di sfruttare le funzionalità più recenti e avanzate. Tra queste c’è la Chat con cui Bing invita l’utente a parlare, anche in italiano, con l’invito “Ask me anything” (chiedimi qualsiasi cosa).

Raccolto l’invito, ho iniziato a chiedere informazioni ispirandomi a ciò avevo intorno. Ottenendo qualche sorpresa, come ad esempio una frettolosa interruzione della conversazione da parte di Bing 😲

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Qui invece si scusa in modo educato dopo essere cascato in una “trappola culinaria”

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Qui ha fornito notizie di attualità prima di comunicare di aver raggiunto il limite massimo del giorno:

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Bing “dopato” con l’intelligenza artificiale, per le sue potenzialità, potrebbe rivelarsi un alleato efficace nelle ricerche scolastiche.

Come visto soprattutto nell’ultimo esempio, si potrebbe utilizzare questa nuova funzionalità per avere riassunti piuttosto efficaci delle news appena pubblicate evitando così di pagare abbonamenti alle testate giornalistiche online, eventualità assolutamente pericolosa per il settore dell’editoria. Ma Bing potrebbe anche riassumere una notizia attingendo indifferentemente da siti di informazione attendibili e siti non attendibili, generando potenzialmente sia informazione che disinformazione. Eventualità pericolosa per tutti.

 
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Pubblicato da su 23 febbraio 2023 in motori, news, ricerche

 

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Traduzioni automatiche? Watch out!

Affidarsi ciecamente alle traduzioni automatiche non è una buona idea. L’esempio riportato nella figura – con traduzione offerta da Google – rende l’idea di quanto sia facile fraintendere una sigla o un termine. Se il testo viene rilevato in modo asettico e letterale, la qualità di traduzione risulta solo di poco inferiore a quella (pessima) che potremmo ottenere noi, ignorando la lingua e utilizzando un vocabolario per tradurre meccanicamente ogni singola parola di una frase. Anche a un occhio superficiale le iniziali dei nomi William e Catherine non possono diventare WC per colpa di un traduttore inutilmente zelante.

Rimanendo su servizi free da usare al volo, DeepL funziona meglio (ad esempio nel caso di W & C, semplicemente non traduce). Ma potete divertirvi anche con Bing Translator e Reverso.

 
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Pubblicato da su 14 Maggio 2021 in news

 

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Google ci mette in guardia da Google, ma ci rassicura su Bing

Cattura

Parzialmente pericoloso. E’ così che la funzione Navigazione Sicura di Google classifica il sito google.com, perché “alcune pagine hanno contenuti ingannevoli al momento”. La stessa ricerca effettuata su google.it restituisce invece un tranquillizzante “La funzione Navigazione sicura non ha rilevato di recente contenuti dannosi sul sito google.it.”. Un errore? Dipende dai punti di vista. Le indicazioni fornite nei dettagli non sono propriamente veritiere:

Cattura

La frase alcune pagine di questo sito web installano malware sui computer dei visitatori è fuorviante: non sono le pagine di google.com a installare eventualmente malware, ma i siti web a cui il visitatore può approdare attraverso i link elencati da Google nei risultati delle ricerche, cosa comprensibile leggendo gli altri punti.

Nessun allarme, invece, sul concorrente Bing di Microsoft. Un applauso al fair play 😉

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Pubblicato da su 20 aprile 2016 in Internet, news

 

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Dimmi cosa cerchi e ti dirò chi sei

ClassificheSearch2014

Dicembre, tempo di bilanci e di classifiche. Questi sono i risultati – provvisori – dei termini più ricercati dagli utenti italiani nel 2014.

 

 

 

 
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Pubblicato da su 5 dicembre 2014 in curiosità, news

 

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Microsoft chi?

”Molti pensano che i nostri più grandi concorrenti siano Yahoo! o Bing. Ma il nostro più grande rivale nel settore dei motori di ricerca è effettivamente Amazon”

È quanto ha dichiarato Eric Schmidt – presidente di Googke – in occasione di un evento dedicato alle startup a Berlino.

Considerando che i due gruppi si sfidano anche nella logistica, la contrapposizione non potrà che ampliarsi…

 
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Pubblicato da su 14 ottobre 2014 in business, news

 

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Punti di vista

GiglioConcordia2013Maps

Da un confronto superficiale delle foto satellitari dell’Isola del Giglio pubblicate da Google e Bing, si direbbe che Microsoft guarda al futuro. O al passato.

 
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Pubblicato da su 18 settembre 2013 in news

 

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