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WiMax: allora?

Il Corriere titolaWimax, Gentiloni accelera. Ma gara in salita”. Non ho capito su cosa si sia accelerato, in primavera si parlava dall’apertura della gara entro l’estate (e ormai siamo in autunno, come dicevo in questo articolo).

A mio avviso c’è qualcuno che, più che accelerare, sembra voler mantenere la distanza di sicurezza. Impressione confermata da Morse che spiega:

Poco piú di una settimana fa avevamo pubblicato in esclusiva la notizia che qualcuno stesse contestando la liceitá del regolamento di gara steso da AGCom.
Nel frattempo, il sottosegretario Vimercati aveva dichiarato a Key4biz che entro pochi giorni (ieri, in teoria) la gara sarebbe stata pubblicata, ma questo non é invece avvenuto.
Per quale motivo? É molto semplice: oggi scadono i termini di legge per impugnare la delibera AGCom sui termini della gara, ed il Ministro Gentiloni ha preferito far passare questa data per essere certo di non trovarsi impugnata la cornice all’interno della quale si collocherá il bando, che a questo punto ci si puó attendere che uscirá tra pochi giorni.

Ció non toglie, naturalmente, che ad essere impugnato potrebbe essere il bando in sé. Ma per saperlo bisognerá attendere di leggerlo e di conoscere le reazioni delle aziende interessate.

Forse la prossima settimana si saprà qualcosa di più. Nel frattempo, sempre il Corriere, riferisce che per le casse dello Stato “la stima di entrata è tra i 60 e gli 80 milioni di euro per ogni licenza nazionale assegnata”. 

 
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Pubblicato da su 28 settembre 2007 in Mondo, news

 

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iPhone, iGreed

L’iPhone – come noto – è bloccato, nel senso che viene venduto con l’operator-lock. In USA ora la versione da 8 GB viene venduta a 399 dollari (-200 dollari rispetto al prezzo di lancio) cioè circa 290 euro. In Europa, T-Mobile, O2 e Orange lo vendono a 390 euro. Inoltre, Apple chiede all’operatore esclusivista una percentuale sui profitti derivanti dai servizi iPhone fruiti dall’utente. Adesso chi sblocca l’iPhone rischia di non poterlo più usare.

E no, mo’ basta! Ha ragione Alfonso Fuggetta: “perché esagerare sempre?”

 
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Pubblicato da su 25 settembre 2007 in Mondo, news

 

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Mode e modi della telefonia mobile

Questo è l’LG Phone by Prada

Questo non ha bisogno di presentazioni, comunque è l’iPhone di Apple:

Questo, invece, è il cellulare Giorgio Armani-Samsung presentato in questi giorni:

E’ vero, manca la tastiera, sostituita dal display touch-screen. Le differenze estetiche tra questi modelli sono piccoli dettagli. Un utente poco esperto li può tranquillamente confondere, per via del nuovo corso stilistico dei telefoni cellulari di alto livello. Che mal si sposa con le mie dita non proprio da pianista.

A voi quale piace di più?

 
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Pubblicato da su 24 settembre 2007 in news

 

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La rete che cambia la comunicazione

Quanto dista l’informazione convenzionale, di stampa e TG, da quella che viene dai blog? Si può arrivare fino a 36 ore. Da Blogosfere:

Giovedì pomeriggio, verso le 15.00, il sito TheRegister parlava di un pdf con tutti i segreti della Ferrari pubblicato sul sito FIA per errore. Si tratta del verbale del Consiglio del 13 settembre nel quale si è deciso di multare e punire la McLaren in merito alla spystory che ha visto la Ferrari come vittima. A causa di una incredibile svista della FIA tutte le informazioni secretate (con delle banali pecette) sono visibili con un semplice copia/incolla su Blocco Note. L’errore ha scatenato la blogosfera. Verso le 18.00 DownloadBlog riportava la notizia che poi è finita anche su Internet e qualche minuti dopo su Blogosfere e Mondo Auto.

Pensavamo che facesse il giro di tutti gli organi di informazione, ma ci sbagliavamo. Infatti nella mattinata di venerdì solo i blog parlavano del pdf incriminato e di questa incredibile vicenda.

Alle 15:30 finalmente è stato Corriere.it ha dare il via alle “danze” piazzando la notizia in apertura sulla homepage. Poi è toccato a Gazzetta.it, Repubblica.it, LaStampa.it, IlGiornale.it e a molti altri portali di informazione. Verso le 19:00 anche Televideo Rai e Mediavideo ne parlavano. Insomma circa 24 ore dopo la blogosfera anche gli organi di informazione tradizionale si sono attivati. Alle 19:01 SkyTg24 dava per la prima volta la notizia, inserita anche nella scaletta dei vari telegiornali serali (relegata però a news di seconda fascia). Fino ad arrivare ai giornali che solo oggi regalano uno spazio ai segreti non più segreti della spystory Ferrari-McLaren (senza citare blog e blogosfera). Quindi la differenza tra blog e informazione cartacea sta tutta qui: 36 ore. Questo ci fa riflettere. Dovrebbe far riflettere tutti…

Fa riflettere eccome. Anche perché, come osserva Sergio Maistrello su Apogeonline (in un articolo assolutamente centrato, da leggere), “le grandi testate d’informazione italiane guardano a Internet con curiosità. Morbosa, perlopiù, tant’è che non perdono occasione per raccontarne la cronaca nera più improbabile. Costituiscono un’eccezione le dichiarazioni istituzionali di quanti sentono l’urgenza di regolamentare, vincolare, proibire, restringere, codificare – inutilmente, ma loro non lo sanno. E le improbabili celebrazioni di anniversari che nessuno, dentro alla Rete, festeggia davvero”.

Internet e i blog stanno trasformando le strade dell’informazione: dai politici ai gruppi armati, dal marketing alle università, sono sempre di più quelli che vivono e scelgono la Rete per comunicare con il mondo e, forse, per gettare le fondamenta necessarie a cambiarlo, nonostante ci sia chi se ne accorge e tenti di eliminare il problema alla radice.

 
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Pubblicato da su 22 settembre 2007 in Links, media, Mondo, news

 

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La FIA inciampa nelle pecette

Marco Montemagno, a blog unificati, riprende la notizia data da download|blog che evidenzia come la FIA sia riuscita ad incappare in un errore di grossolana trasparenza. Scrive Leo23:

Non ci riesco ancora a credere, ma la notizia è proprio qui sul sito di TheRegister.com.
Secondo quanto scritto la FIA oggi avrebbe erroneamente pubblicato sul suo sito web il documento PDF del verdetto sulla Spy-Story, completo delle mitiche 115 pagine riguardanti i segreti Ferrari.

Un PDF con le “pecettine”, il cui testo – con un copia + incolla – torna subito in chiaro, vanificando ogni secretazione:

fia.jpg

They revealed Mike Coughlan’s salary at McLaren (£300-400K), Ferrari’s work on optimising weight distribution on the 2007 specification Bridgestone tyres, McLaren’s work on the same, Ferrari’s work on a rear braking system and more.

Immediato il ricordo del rapporto Calipari, diffuso dall’amministrazione americana con alcune parti di testo censurate – con le ormai famose “pecette” – per questioni di riservatezza, che furono però svelate con estrema facilità.

Ma chi proprio vuole pubblicare estratti di documenti con le opportune censure, non potrebbe prendersi la briga di riportare il testo con omissis più seri? Sì, potrebbe.

 
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Pubblicato da su 20 settembre 2007 in media, news

 

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Buon compleanno :-)

19 settembre 1982 – 25 anni fa – nasceva lo smiley, ossia questo simbolo:

: – )

Il suo papà si chiama Scott E. Fahlman, docente dell’Università Carnegie Mellon, che in quel momento probabilmente non è consapevole di aver creato la prima di una seria di emotional icon (emoticon) che avrebbe spopolato nel mondo intero.

Sembra però che il prof. Fahlman sia stato preceduto, il 12 aprile 1979, da Kevin MacKenzie che, in un messaggio di posta elettronica inviato alla BBS MsgGroup propose di rendere meno freddi i testi dei messaggi con alcuni simboli. Uno di questi era una linguaggia, esemplificata così: )-

Bocciata.

 
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Pubblicato da su 19 settembre 2007 in Mondo, news

 

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E’ partita la PITV

pitv.jpgNon è un errore di battitura (no, non volevo scrivere IPTV): quando avete tre minuti di tempo da investire, guardate il nuovo webgiornale di Punto Informatico

pitv.jpg

Ovviamente lo si può vedere anche dalle pagine di PI. Di che cosa si tratta? Sicuramente il direttore di PI lo spiega meglio del sottoscritto:

pi + n3tv = pi..tv

parte oggi per pi l’avventura videoweb con n3tv, un gran bel progetto che è da una parte tutta sperimentazione e dall’altro una somma di competenze diverse e molto innovative, messe insieme da tommaso e dalla sua inesauribile energia e voglia di fare.

per pi significa collaudare questo genere di iniziativa e iniziare a dar corpo al suo pivideo, una cosa tutta da costruire che oggi muove il suo primo passo.

la prima puntata è online nella home page di pi (cliccando sul titolo si può vedere in dimensioni “maggiorate”) ma mentre scrivo soffre ancora di qualche problemino di visualizzazione. la macchina si è messa in moto, ora bisogna lavorare perché possa accelerare puntata dopo puntata, chissà che non spicchi il volo un giorno o l’altro.

 
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Pubblicato da su 18 settembre 2007 in media, Mondo, news

 

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Il blog di Grillo nella Web Trend Map

grillowtm.jpg

L’amico Maximilian (citato in cotal guisa con il suo consenso) mi segnala che il blog di Beppe Grillo non passa inosservato nella websfera internazionale e si guadagna una posizione nella Web Trend Map. Si tratta di una rappresentazione grafica realizzata da Information Architets che, con lo stile di una mappa della metropolitana, propone una fotografia delle interconnessioni che legano i 200 più importanti siti web. E’ un’interpretazione come un’altra: nata sulla base della Tokyo metro map nella sua prima versione, è stata profondamente rivista per questa seconda release, che è già comparsa – tra gli altri – su Wired e BoingBoing.

Al di là dell’interpretazione che si vuole dare a questa mappa, resta il fatto che la popolarità del blog di Grillo ha assunto proporzioni piuttosto importanti, il che significa che lui, con il suo staff, ha capito come utilizzare la Rete per veicolare i messaggi che desidera trasmettere con il blog, i MeetUP eccetera, anche senza vivere la blogosfera. La Rete è anche questo. E di certo, dopo l’accresciuta popolarità che ha fatto seguito al V-day (che i media avrebbero prima snobbato e poi seguito), le prossime iniziative (come “I comuni ai cittadini”) potranno contare su un audience notevole.

 
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Pubblicato da su 16 settembre 2007 in media, Mondo, news

 

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Cristina D’Avena star di eBay

Collezionismo maniacale o feticismo? Da Sorrisi e Canzoni TV:

Battuto all’asta su eBay per 1.210 euro un cd di Cristina D’Avena

Sembra che si tratti del secondo CD nella classifica delle più costose aste italiane di eBay. Il primo è un CD degli Aerosmith, venduto a 2499 euro.

 
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Pubblicato da su 16 settembre 2007 in news

 

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Google vuole la Luna?

Leggo sull’Official Google Blog che a Mountain View c’è un’iniziativa abbastanza ambiziosa:

Google sponsorizza Lunar X PRIZE per lanciare la corsa spaziale della nuova generazione – Per i vincitori in palio una borsa complessiva di 30 milioni di dollari

Ossia?

“Moon 2.0”, la seconda fase dell’esplorazione lunare, non si limiterà a piantare bandierine e lasciare impronte umane sulla superficie: l’obiettivo stavolta e andare sulla Luna per rimanerci. La Luna è il trampolino di lancio verso il resto del sistema solare, oltre ad essere una fonte di soluzioni ad alcuni dei problemi ambientali più impellenti che si trova a dover affrontare oggi il nostro pianeta, ad esempio l’autonomia energetica e il cambiamento climatico. L’importanza dell’esplorazione lunare è riconosciuta ormai da governi di tutto il mondo e le agenzie spaziali di nazioni come Stati Uniti, Russia, Cina, India, Giappone e dei Paesi dell’Unione Europea progettano già l’invio di sonde sulla Luna nel prossimo decennio.

Chiunque fosse interessato a prendere parte al progetto, deve partire da qui.

Ma perché Google punta alla luna? Potrebbe avere ragione FinanzaWorld, con questa chiave di lettura: l’azienda è finanziariamente sana e vale 151 miliardi di dollari. IBM è avanti di poco (182 miliardi di dollari), mentre Microsoft con i suoi 252 miliardi di dollari è ancora lontana (ma non lontanissima)

Chi avesse investito nella IPO di Google si troverebbe oggi ad aver guadagnato almeno 5 volte il valore del capitale iniziale.

Google sta ancora crescendo, ed è già ad alti livelli, con azioni che hanno un prezzo esagerato. Ma non può permettersi di fermare la sua crescita, e la soluzione è proporre qualcosa di innovativo, straordinario e stupefacente. Se il progetto andrà bene, Google ne risulterà l’ispiratore e avrà un grande ritorno. Se nessuno riuscirà nell’intento, non le sarà costato nulla, ma la pubblicità montata attorno a questo progetto sarà comunque stata enorme.

Intanto c’è chi si muove da Oriente: il Giappone ha già inviato la sua prima sonda allo scopo di trovare nuove prove per capire l’origine e l’evoluzione del satellite, mentre la Cina prevede di inviare la sonda Chang’e One entro fine anno. All’appello non manca l’India, che ha in cantiere un missile per spedire una propria sonda entro il prossimo anno. Tutti questi Paesi prevedono una missione lunare con astronauti a partire dal 2020.

La Luna come “fonte di soluzioni ad alcuni dei problemi ambientali più impellenti” mi fa venire in mente questo:
[Youtube=http://www.youtube.com/watch?v=DfL4NV0pHFs]

 
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Pubblicato da su 14 settembre 2007 in media, Mondo, news

 

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Elitel, come stanno le cose?

Update: questo post è del 14 settembre 2007. Martedì 8 gennaio 2008 ho scritto un nuovo post sulla vicenda. E’ a questo indirizzo (fine update)
———-

Elitel vive un periodo alquanto controverso. In seguito alla crisi di luglio, l’azienda ha molte questioni in sospeso: dalle pendenze con Telecom Italia (debiti per oltre 100 milioni di euro, a causa dei quali l’ex monopolista le ha tagliato le linee) alla possibilità di accedere alla procedura concorsuale di amministrazione straordinaria.

Come ha ricordato Alessandro Longo, alla fine di agosto Elitel – che a quanto pare non ha ancora chiesto l’ammissione al commissariamento – stava continuando a riattivare gli utenti (grazie ad altri fornitori di connettività), contando di riallacciare rapporti (e linee) con i clienti residenziali in questo mese. Ad oggi, i clienti Elitel che conosco io non sono stati nemmeno contattati, ma forse si tratta di pochi sfortunati. Però so che non sono gli unici.

Il quadro delineerebbe insomma una condizione di estrema difficoltà. Ma evidentemente mi sono perso qualche passaggio: oggi, sul Corriere della Sera, pubblicato tra le inserzioni di ricerca del personale di Trovolavoro a pagina 43, si legge questo annuncio su cui fa capolino il logo Elitel:

Sono Giorgio Fatarella,
Amministratore Delegato di Elitel
, Gruppo italiano di eccellenza nei servizi tecnologici e soluzioni ICT. A seguito della sostenuta crescita del traffico ed utilizzo dei servizi da parte dei clienti, nell ambito di un importante piano di rafforzamento e sviluppo, per la gestione delle nostre aziende clienti ricerco:

i migliori

Area Manager Senior / Area Manager Junior

(omissis)

 

Cosa mi sono perso? Innanzitutto il rientro nel CdA di Elitel di Giorgio Fatarella, che neanche un mese fa, in una nota richiamata nella homepage del sito Elitel.biz, informava il mondo sulle sue dimissioni da Presidente, scrivendo:

Oggi 27 agosto 2007 vengo sostituito alla guida del Gruppo per volontà degli azionisti (…) Lascio con il dispiacere nel cuore per non aver potuto portare a termine il progetto inteso al salvataggio delle attività aziendali, regolarmente approvato in CDA e che si stava perseguendo giorno dopo giorno.

A quelle dimissioni faceva seguito la nomina di un nuovo CdA, formato dal nuovo presidente Roberto Aguiari e dai consiglieri Marco Artiaco e Generoso Galluccio. Oggi Fatarella recluta personale in prima persona (più o meno come Ennio Doris negli spot tv in cui cerca family banker per Mediolanum) presentandosi in veste di Amministratore Delegato. Ok, non è più Presidente, ma sembra sia ancora in sella, alla guida dell’azienda (per cui la frase “lascio con il dispiacere nel cuore” a cosa si riferiva, se è ancora lì?).

Ma mi sono perso, soprattutto, “la sostenuta crescita del traffico ed utilizzo dei servizi da parte dei clienti” di Elitel, dichiarata nell’annuncio di ricerca del personale e “dettagliata” in un grafico accessibile dalla homepage dell’azienda (che però non fornisce dati, solo date). Sarebbe da capire da quale livello si registra la crescita: dalla clientela mantenuta fino a giugno (250mila clienti) o dal taglio delle linee di luglio (zero clienti connessi)?

Sarebbe anche da capire da chi si approvvigiona Elitel in termini di connettività. Ufficialmente dalla consociata Elinet (entrambe fanno parte del gruppo Elitel Telecom), che risulta essere titolare dell’infrastruttura di rete e dell’accordo di interconnessione con Telecom Italia. Le linee sono sempre prese in wholesale da Telecom? Se è così, cos’è cambiato, dunque, da luglio?

In attesa di aggiornamenti chiarificatori, un sincero in bocca al lupo a tutti gli utenti e i dipendenti di Elitel.

 
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Pubblicato da su 14 settembre 2007 in news

 

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Il Principe cerca rogne

Ce l’ha con la rete, Prince. Con YouTube, con eBay, con The Pirate Bay. Motivo: hanno pubblicato migliaia di suoi video. Suoi, nel senso che gli appartengono (dice) e per questo motivo ha scagliato un manipolo di avvocati contro i nuovi media della rete. Cito da Punto Informatico:

Le prime denunce, fanno sapere i legali della società antipirateria Web Sheriff, saranno presentate negli USA e nel Regno Unito. Secondo la ditta il livello di pirateria online è ormai ridicolo, stando a quanto dichiarato al Guardian.

“Qualcuno deve fare qualcosa e noi sappiamo che quanto facciamo avrà un impatto importante, moltissimi artisti ci seguiranno. Dobbiamo costruire – continuano gli esponenti della società – un modello da 21esimo secolo per l’industria dell’intrattenimento”. E in questo senso i siti citati sarebbero l’avanguardia del fonte pirata.

L’ultimo album di Prince si intitola Planet Earth. Che a me personalmente non piace molto (salverei giusto un paio di brani, apprezzando il “richiamo alle armi” di alcuni elementi dei Revolution come Sheila E. e Wendy & Lisa), ma che ha avuto una tiratura che ha superato – nel Regno Unito – tre milioni di copie (grazie tante, a luglio era allegato al Mail On Sunday).

Ma quando parla di pirateria, mi viene da pensare che farebbe bene a guardarsi allo specchio, soprattutto visto l’ultimo album: intendiamoci, non ha plagiato i lavori di nessuno… solo i suoi successi del passato. Per cui, se qualcuno cerca su YouTube i suoi video di 15 o 20 anni fa, non lo fa per dispetto, ma per conoscere (o non dimenticare) un Prince innovativo e creativo.

 
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Pubblicato da su 13 settembre 2007 in media, Mondo, news

 

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V-day, impressioni di settembre

Avrei voluto parlare prima del V-day, ma me ne è mancato il tempo. Sono però riuscito a toccarlo con mano, ieri, a Bergamo.

In termini numerici non so quanto consenso abbia realmente ricevuto questa iniziativa (a parte gli oltre 222mila iscritti evidenziati nel sito di Beppe Grillo). Ma è stato davvero impressionante vedere quante persone, ieri, in una singola città, abbiano partecipato ad un progetto che non ha avuto, da parte dei media tradizionali, alcun tipo di rilievo o propaganda. Già, perché – come evidenziava Punto Informatico venerdì scorso – “è la prima volta che un evento politico di queste dimensioni, che scorre in parte sulla rete, da forum, a blog, a Second Life, e in parte nelle piazze italiane, viene organizzato ponendo Internet al centro”.

Evento di rilevanza politica, ma anche sociale. La mia impressione è che il V-day abbia raccolto molte adesioni proprio perché – senza l’appoggio dei media tradizionali – si è diffuso tramite Internet in modo trasversale, e questo è sicuramente l’inizio di un modo nuovo di raccogliere il consenso della popolazione su temi di interesse comune (dovrebbe essere il compito di chi ci rappresenta in Parlamento, no?), la partecipazione ha coinvolto persone di tutti i colori politici, che si sono mosse contro un certo tipo di politica.

Qualcuno fa finta di non capire. Paolo, nel suo blog, evidenzia le parole di Giorgio Merlo (Ulivo):

“Tocca al Pd e alla sua classe dirigente farsi interprete di una politica che sia capace di battere l’antipolitica alimentata dai vari capipopolo e ripristinare, al contempo, la democrazia rappresentativa e la credibilita’ delle istituzioni”

In queste parole c’è il palese riferimento a Beppe Grillo, annoverato tra i vari capipopolo che i politici di oggi vedono come elementi di disturbo e non comprendono (o fingono di non comprendere) che esiste, ed è diffuso, un malessere comune provocato proprio dalla politica condotta dalla classe dirigente di oggi.

Il V-day può essere considerato l’inizio di un nuovo modo di fare propaganda, sociale o politica. Che, con il tempo, otterrà il giusto riconoscimento. Oggi questo riconoscimento viene dai cittadini, ma non dai media, come ha osservato Stefano Quintarelli (di cui cito l’impressione):

Al Tg1 di oggi hanno parlato del V-Day.

Foto di Grillo dal palco, foto e citazione di Bersani, foto e citazione di Casini.

Mi ha dato l’impressione del “non possiamo non parlarne, allora minimizziamo”

A me pare che un privato che organizza un evento in moltissime citta’ italiane, cui partecipano 300 mila persone (anche fossero “solo” 100.000), mi pare che sia una notizia rilevante, piu’ dei dibattiti delle feste di partito che godono di ben piu’ ampia copertura e talvolta sono “affollati” da qualche decina di persone.

Non una parola sui contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare.

Temo che sara’ improbabile che venga calendarizzata. Non immagino come si possa superare a breve questo distacco tra la societa’ e una sfera politica che mi pare piu’ votata alla autoconservazione ed al confronto al suo interno che al sostegno dello sviluppo e, in particolare, dell’innovazione.

E’ vero, c’è un enorme distacco tra la società e una sfera politica che pensa a salvaguardare se stessa, prima di pensare al Paese che dovrebbe rappresentare. Ma se i media tendono a minimizzare il successo di un’iniziativa come il V-day, forse significa che qualcuno ne ha compreso la pericolosità e per questo motivo ne parla senza enfasi e sottolineature.

Per cui: dieci, cento, mille V-day!

 
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Pubblicato da su 9 settembre 2007 in media, news

 

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Nuovi iPod, nuovi iPrice. E un contentino.

ipodtouch.jpg

Nel presentare al mondo la rinnovata gamma iPod, Apple ha lanciato il nuovo iPod Touch, che ha il display touchscreen (con la possibilità di vedere filmati in widescreen), l’interfaccia multitouch, il supporto WiFi e il browser Safari. Per entrare, ad esempio, da Starbucks (che con Apple ha siglato un accordo in esclusiva) prendere un caffé e collegarsi all’iTunes WiFi Music Store. L’iPod Touch, in pratica, è un iPhone senza SIM, quindi Apple ha industrializzato – ne più ne meno – il risultato dell’hacking di DVD Jon (fatica sprecata, dunque).

Già che c’era, Steve Jobs ha pensato bene di annunciare i nuovi prezzi dell’iPhone: il modello da 8 GB costerà 399 dollari anziché 599, e quello da 4 GB uscirà dal listino. Molto probabilmente, questa notizia farà gioire chi – frenato dal prezzo effettivamente un po’ elevato – finora non aveva ancora osato acquistarlo. Chi invece lo ha appena comprato potrebbe invece meditare, insieme a DVD Jon, di organizzare un V-Day contro Steve Jobs.

Ma ecco il tentativo di salvataggio in corner: lo stesso Jobs, in una lettera aperta agli utenti, spiega i motivi dei nuovi prezzi e – per parare il colpo (degli utenti e della borsa) -offre agli utenti iPhone un buono sconto di 100 dollari da spendere nei negozi Apple.

Da Cupertino, un contentino. Basterà?

 
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Pubblicato da su 7 settembre 2007 in Mondo, news

 

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L’agonia degli ISP

Prima o poi doveva succedere: se le vicende di Elitel, Telvia e Intratec – a cui Telecom Italia , per i troppi debiti accumulati, ha staccato le linee concesse loro in regime wholesale – potevano essere considerate sintomi prodromici, ora ci troviamo in una situazione ben diversa. Le condizioni del mercato delle telecomunicazioni sono andate via via peggiorando fino ad incancrenirsi e stiamo per assistere alle prime crisi. Intratec, azienda con sede a Roma che si occupa di connettività, servizi voce e comunicazione su Internet operando con il marchio Vira, ha dato oggi un triste annuncio ai suoi clienti e alla collettività:

L’assemblea degli Azionisti della Intratec Spa ha deliberato, in data 30/07/2007, lo scioglimento della societa’ e ha nominato il Liquidatore. Il Registro delle Imprese di Roma ha pubblicato la variazione in data 29/8/07 dando quindi efficacia alla delibera.

Si tratta di una “Liquidazione Volontaria”, liberamente decisa dall’Assemblea degli Azionisti.

Quando una Societa’ delibera la Liquidazione, e’ obbligatorio variare la ragione sociale. Per Intratec adesso la Ragione Sociale e’ “Intratec SpA in Liquidazione”

Questa novita’ non comporta modifiche per l’utenza nell’erogazione dei servizi, poiche’ la mission della societa’ rimane quella di conservare l’azienda anche in questa fase. Al contempo rimane invariato quanto precedentemente comunicato in relazione al contenzioso con Telecom Italia.

Infatti, stante l’elevata qualita’ dei servizi erogati da Intratec, la Societa’ ha in corso – in stato avanzato – delle trattative per il subentro di altre Societa’ nei rami d’azienda. Non si puo’ comunque escludere che si possa andare anche verso altre direzioni incluso fusioni.

Teniamo a precisare che, come sempre, molta attenzione viene rivolta al preciso e puntuale pagamento dei servizi da parte dell’utenza.

Cordiali Saluti

Intratec SpA in Liquidazione

Non si tratta di una procedura concorsuale. Per intenderci, non è un caso di liquidazione coatta amministrativa (che viene decisa da un’autorità amministrativa che sorveglia l’operato dell’impresa, ad esempio in caso di insolvenza). E’ un atto volontario, un’operazione straordinaria che modifica lo scopo dell’impresa: la gestione, da adesso, non ha come fine il profitto, ma il realizzo dell’attivo patrimoniale e, di conseguenza, l’estinzione dei debiti e l’eventuale ripartizione ai soci di quanto rimane.

Intratec ha un debito con Telecom Italia che ammonta, se non erro, a circa un milione di euro. Non ha tentato soluzioni di finanza creativa, ne’ si è arrampicata sugli specchi di una quotazione in borsa per raccogliere capitali e ammortizzare debiti e perdite, ne’ ha camuffato i bilanci per vendersi al meglio. Si è messa in liquidazione, e comunque le deve essere costato parecchio.

Oggi, nello stesso giorno in cui Intratec ha comunicato la notizia ai clienti Vira, Assoprovider ha diffuso questo comunicato:

La strana moria dei concorrenti di Telecom Italia

Il numero di operatori alternativi, che anche per una gestione avventata, si ritrovano in difficoltà economiche verso Telecom Italia è, a quanto si legge sui giornali, in crescente aumento: ormai ad un ritmo serrato le aziende vengono letteralmente disattivate, pare per problemi di ordine debitorio, che erano comunque preesistenti, ed evidentemente sopportati con altro spirito. Ma i problemi sono causati anche dalle inefficienze di chi dovrebbe garantire un quadro regolamentare e tarfiffario chiaro: ad esempio i ritardi di Agcom nel prendere decisioni sui canoni sulle ADSL Naked hanno sicuramente aggravato tali situazioni debitorie: e la strana moria avviene, proprio mentre si discute della necessità di separare la rete dell’Incumbent dai servizi.

Questo a dimostrazione che in Italia non esiste una vera liberalizzazione del mercato, che quella che c’era arretra, e che le autorità preposte alla vigilanza, AGCOM e AGCM rimangono sovente a guardare senza colpo ferire.

Ma più complessivamente, tutta la classe dirigente del paese si dovrebbe preoccupare di questo arretramento nella liberalizzazione del settore delle Comunicazioni.

Assoprovider stima che con l’ introduzione del canone naked ed il conseguente aumento del 30% del costo delle adsl all’ ingrosso, il numero di aziende TLC in difficoltà aumenterà esponenzialmente con una drastica riduzione della concorrenza sul mercato e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. A quel punto, la separazione della rete a quali superstiti concorrenti gioverà?

 
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Pubblicato da su 6 settembre 2007 in Mondo, news

 

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