Quando è stato lanciato il nuovo iPhone 5S dotato di Touch ID – il lettore di impronte digitali – Apple ha garantito la sicurezza del dispositivo, al punto che sarebbe stato inutile anche l’utilizzo di un dito mozzato.
Ma per aggirare l’ostacolo non serve arrivare a tanto: quei precisini del Chaos Computer Club, infatti, sono riusciti ad ingannare il touch id senza far male a nessuno. Certo, la tecnica utilizzata per la riproduzione dell’impronta non è alla portata di tutti, ma dimostra – ancora una volta – che nel mondo digitale (!), la sicurezza al 100% non esiste.
I nuovi iPhonepresentati ieri rappresentano una vera svolta per Apple: non più un solo nuovo modello all’anno, ma addirittura due, quindi ormai si può parlare di offerta di gamma, con il modello 5S che introduce il touch id, lettore di impronte digitali (per sostituire l’uso delle password, anche per accedere agli account dei sistemi di pagamento) e il colorato 5C (che viene definito low cost in modo molto fuorviante, eventualmente è lower priced).
Il rilancio BlackBerry (nome che costituisce ora anche la ragione sociale dell’azienda che produce gli omonimi smartphone, che prima si chiamava RIM – Reasearch In Motion) prosegue: dopo i nuovi device con le ultime versioni del sistema operativo, ora si passa alle applicazioni fruibili da altri apparecchi.
Pare infatti che, dalla prossima estate, BlackBerry Messenger possa diventare multipiattaforma ed essere reso disponibile in differenti versioni, per supportare iOS (dalla versione 6) e Android (dalla versione 4). Anche qui ci potrebbe essere filo da torcere per gente come WhatsApp e altri messenger (da quello Facebook a Skype, eccetera)
Alla veneranda età di SEI ANNI, il primo modello di iPhone (il cosiddetto 2G con connettività EDGE e 128 MB di Ram) sta per essere formalmente classificato vintage e obsoleto. Lo certifica la stessa Apple in un documento (pubblicato da 9to5Mac) che mette in soffitta anche alcuni Mac, decretando la cessazione di ogni attività di supporto.
Pare che nel futuro di Apple possa materializzarsi un iPhone – ma potrebbe trattarsi anche di un altro dispositivo – con il display curvo o flessibile.
Ore 8.50, Carugate. Persone in coda fuori dall’Apple Store per acquistare un iPhone 5, in vendita – anche online con consegna gratuita a domicilio (sì, senza code) – a partire da 729 euro.
Oltreoceano segnalano che, sul sistema operativo iOS 6 di Apple (quello utilizzato su iPhone, iPod Touch e iPad), l’indipendenza da Google Maps ha avuto conseguenze apocalittiche su alcuni luoghi…
La Statua della Libertà (o ciò che ne rimane sulle mappe di iOS 6)
Dicono che il nuovo iPhone (di cui probabilmente ci sarà un evento di presentazione tra pochi giorni) sarà così avanti – ma così avanti, ma così avanti – che quando uscirà sarà dotato di connettività 4G universale, cioé compatibile con la maggior parte dei network mondiali, inclusi quelli che stanno per arrivare.
A leggerla così, sembra stiano parlando di uno smartphone in grado di auto-adattarsi alle reti mobili di futura generazione. Poi continui a leggere e scopri che, molto più concretamente, “dovrebbe essere infatti compatibile con le reti LTE (Long Term Evolution o 4G), opzione già offerta da molti concorrenti della Apple, inclusa Samsung“.
Stavolta sembra che l’inseguitrice sia Apple. Ma solo per la tecnologie di rete mobile. Gli inseguitori veri, però, sono i mercati come il nostro, quello italiano: gli smartphone 4G stanno arrivando e le reti non sono ancora pronte, perché gli operatori di telefonia mobile ci stanno ancora lavorando… Si rischia di avere per le mani una Ferrari e di poterla usare solo per circolare nei vicoli, in attesa della realizzazione di strade adeguate.
Quando AntiSecdichiara di aver avuto accesso ai dati del laptop di un agente dell’FBI, e l’organizzazione risponde che non esiste alcuna prova che un laptop dell’FBI sia mai stato compromesso, ne’ che l’FBI fosse in possesso di quei dati, non significa che ciò non sia avvenuto, e non significa nemmeno che l’FBI non avesse quei dati.
E’ come quando qualcuno viene accusato di aver compiuto una determinata azione illecita, e l’accusato dice “non esistono le prove” anziché dire “non l’ho fatto”.
Come scrive Marco, nell’illustrare la vicenda: a prescindere da conferme e smentite, ragionando, che l’FBI possa avere un interesse a essere in possesso di tali dati è semplicemente plausibile: sono dati che, ragionevolmente, possono interessare loro in funzione della difesa e della sicurezza nazionale, anche se è assai difficile farne impiego se non come dati da “incrociare” ad altri dati (che senz’altro l’FBI possiede, dunque continua ad avere senso).
Per chi non ne avesse avuto notizia, Antisec dichiara di aver messo le mani sui dati di 12 milioni di dispositivi Apple, anche se il file pubblicato ne ha preso in considerazione “solo” un milione.
Fonti bene informatedicono che la quinta generazione dell’iPhone (altrimenti detto iPhone 5), insieme al nuovo iPod nano e all’iPad mini, sarà presentata mercoledì 12 settembre, mentre il lancio sul mercato dovrebbe avere luogo venerdì 21 settembre.
Google è pronta a infilare qualche pezzo di se’ in tutti i dispositivi dotati di sistema Apple iOS 4.3 e superiori (iPhone, iPad, iPod Touch): in particolare, il browser Chrome (installabile ma non configurabile come browser predefinito) e il servizio cloud storage di Google Drive.
Il nuovo BlackBerry 10lanciato dal produttore canadese Research In Motion ha effettivamente qualcosa di già visto, come scrive Massimo Mantellini nel suo blog, che ironicamente dice tutto nel titolo “Un design rivoluzionario”.
In ogni caso, questa è la carta che RIM vuole lanciare per entrare definitivamente nel mondo degli smartphone, dopo le precedenti delusioni date dalla gamma Storm nata oltre tre anni fa. La presentazione ha avuto luogo al BlackBerry World 2012 a Orlando (Florida), in cui è stato anticipato anche il nuovo BlackBerry Music Gateway, la nuova versione del dispositivo nato per trasmettere sullo stereo di casa (o all’autoradio) la musica ricevuta via Bluetooth dallo smartphone (o dal tablet) BlackBerry.
L’annuncio fa notizia fin da subito: Facebook acquista Instagram. Anche se Massimo Mantellini ha tutti i motivi per dire“Speriamo non faccia la fine di Friendfeed. (Sì, sì, ok, lo so: farà la fine di Friendfeed)”, io azzardo la previsione – forse ottimistica – che questa operazione non cambierà il percorso di Instagram, perché la vedo più funzionale a Facebook.
Un miliardo di dollari l’ammontare messo sul piatto per questa acquisizione, una cifra enorme. Ma è necessario considerare innanzitutto che in questo modo Facebook mette le mani su 30 milioni di utenti iPhone (quelli che già utilizzano Instagram, non un competitor di FB, ma una costola complementare), a cui si andranno presto a sommare gli utenti del mondo Android, nel cui marketplace Instagram è entrata da pochi giorni.
In secondo luogo, ma si tratta di un aspetto che è all’orizzonte e potrebbe essere “il padre di tutti gli obiettivi”, non dimentichiamo che il social network più affollato del mondo è pronto a quotarsi in borsa – probabilmente in maggio – e si parla di una IPO record (a inizio mese il valore della società di Mark Zuckerberg era stimato in 103 miliardi di dollari).
Operazioni di valore considerevole, come questa acquisizione da un miliardo di dollari, sembrano studiate appositamente per supportare le stime di crescita.