Massimo Marchiori ha scritto una lettera in cui spiega i motivi delle sue dimissioni da direttore tecnico di Volunia e la cessazione di ogni attività di sviluppo al riguardo. Parla di contrasti con altre persone che hanno preso parte al progetto, al punto di avervi partecipato controvoglia (Marchiori avrebbe voluto far supportare Volunia da un motore esterno, ma altri avrebbero deciso di svilupparne uno interno), e di compromessi raggiunti per il bene del progetto.
I contenuti della lettera portano a concludere che l’insuccesso del progetto possa essere conseguenza di un entusiasmo iniziale poi sfumato progressivamente, e questo potrebbe averne condizionato pesantemente lo sviluppo. Certamente sarebbe interessante sentire anche il suono della campana degli altri partecipanti al progetto, e per questo motivo mi limito a considerare che è un vero peccato investire risorse in un progetto che non porta nella direzione desiderata. Così come fu un peccato, per l’Italia, non aver voluto investire anni fa in quel progetto di ranking che Marchiori illustrò nel 1997 ad un certo Larry Page, che – come tutti sanno – lo implementò in Google.
DJ_G
11 giugno 2012 at 22:31
Questo post mi ha incuriosito e sono andato a leggermi la lettera.
Marchiori al lancio di Volunia era stato protagonista di una presentazione penosa e sfortunata. In cui si intravedeva una cisa graficamente antiquata e tecnicamente poco comprensibile. Poi le ovvie critiche e il silenzio. Qualche settimana fa l’annuncio di importanti novità e di alcune migliorie, forse arrivate dopo che Marchiori aveva cominciato a farsi da parte…. Sta a vedere che ora Volunia decolla….?