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WiFi e Decreto Fare. Cosa c’è di nuovo?

17 Giu

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Il Ministero dello Sviluppo Economico annuncia:

Nel Decreto Fare il Consiglio dei Ministri ha previsto la liberalizzazione dell’accesso ad internet (wifi), come avviene in molto Paesi europei.

L’offerta ad internet per il pubblico sarà libera e non richiederà più l’identificativo personale dell’utilizzatore. Resta però l’obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l’identificativo del dispositivo utilizzato.

Per la serie “Forse non tutti sanno che…” segnalo che nel 2005 – in seguito agli attentati di Londra, ma non solo – con un decreto legge fu introdotto l’obbligo, per i gestori di un locale con servizio WiFi, di acquisire i dati anagrafici dell’utente prima di concedergli l’accesso. Questo obbligo di identificazione è poi stato alleggerito, fino ad essere eliminato – a partire dal 2011 – con il decreto legge 225/2010. Molti gestori hanno proseguito nella conservazione dei dati relativi al traffico Internet generato dai clienti (come previsto in precedenza dalla legge), ma comunque a suo tempo il Garante della Privacy aveva chiarito:

“Gli esercenti che ancora dispongono di strumenti per il monitoraggio e l’archiviazione dei dati possono eliminarli, senza il rischio di alcuna responsabilità, rendendo così realmente libero il servizio di Wi-Fi offerto. Altrimenti, se vogliono continuare ad utilizzare tali sistemi in maniera legittima, sono tenuti a rendere informati i propri avventori dell’utilizzo che viene fatto dei dati monitorati, attraverso la sottoscrizione da parte loro del consenso al trattamento degli stessi”

Il Decreto Fare, almeno leggendo il comunicato stampa che ne anticipa i contenuti (quindi è tutto da verificare con il testo definitivo), non sembra prevedere nulla di diverso da ciò che già la legge consente. Al massimo, in materia di identificazione degli utenti potrebbe confermare l’interpretazione data fino ad oggi dagli addetti ai lavori, ma senza apportare modifiche sostanziali. Quindi di quali novità si parla?

Update: Guido Scorza spiega che, nei testi delle bozze del decreto e diversamente da quanto anticipato nel comunicato del ministero, il provvedimento prevede effettivamente una liberalizzazione, ma che non c’entra con l’identificazione degli utenti. La novità consiste nell’abolizione dell’obbligo di far installare apparati di rete (modem, router, ecc.) solamente da parte di un’impresa “abilitata” ed iscritta in un apposito albo.

 
3 commenti

Pubblicato da su 17 giugno 2013 in istituzioni, News da Internet

 

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3 risposte a “WiFi e Decreto Fare. Cosa c’è di nuovo?

  1. davide b

    17 giugno 2013 at 14:05

    E’ meraviglioso. In effetti oggi i gestori tengono traccia del traffico telematico, con i relativi indirizzi IP. Il ministero poi crede che l’IP sia l’identificativo del dispositivo ma non è così, come è ovvio per chi ha un minimo di cognizione tecnica.
    Mi sembra che il caos continui 😦

     
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    17 luglio 2013 at 11:44

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