Il Televideo che stamattina, alle 8.00 del 25 giugno, a pag. 261 riporta ancora la notizia dell’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 alla Svezia (assegnazione avvenuta a favore dell’Italia poco dopo le 18.00 di ieri) ci trasmette un messaggio sul mondo dell’informazione al giorno d’oggi.
È evidente e ragionevole che una redazione, per essere tempestiva, possa predisporre diverse versioni di una notizia da diffondere, per poi pubblicare con immediatezza quella effettiva, eliminando appena possibile i contenuti superflui. Fino alle 18 di ieri le possibili assegnazioni dei giochi olimpici invernali erano due: Milano-Cortina o Aare-Stoccolma. La redazione di Televideo ha prepubblicato la notizia effettiva (a pag. 260) senza cancellare la seconda possibilità (pubblicata a pag. 261), che è rimasta online almeno per 14 ore.
La chiave di tutto è la tempestività, che nel mondo dell’informazione è una caratteristica premiante, ma che non raramente si trasforma nel presupposto di una attendibilità scadente. Lo testimonia l’alto numero di articoli contenenti inesattezze, refusi, invenzioni su articoli scritti e pubblicati di corsa, per arrivare prima degli altri. Ma che senso ha arrivare prima degli altri riportando notizie non esatte? Perché non privilegiare la principale caratteristica premiante, cioè la qualità?