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“Destinazione Italia”, voucher e bonus

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Mentre media e osservatori più o meno qualificati ci parlano di webtax e altri argomenti su cui sarebbe bene riflettere prima di esprimere giudizi definitivi, non sarebbe male leggere il decreto Destinazione Italia e capire qualcosa di più nelle sezione in cui parla di digitalizzazione delle imprese, perché ci sono alcuni aspetti interessanti da approfondire.

Gli argomenti sono almeno due: non solo il famoso voucher (fino a 10mila euro per azienda) per l’acquisto di software, ma soprattutto il digital bonus, un’agevolazione che si traduce nella detraibilità del 65% (fino a un massimo di 20mila euro) di quanto sostenuto dall’impresa per l’adozione di connessioni Internet ad alta velocità (almeno 30 Mpbs) per PMI e consorzi nati da reti di piccole e medie imprese (si parla quindi di organizzazioni con meno di 250 dipendenti e fatturato annuo fino a 50 milioni di euro).

Con la speranza che il Ministero dello Sviluppo economico definisca quanto prima – con apposito decreto – con quali modalità sarà possibile usufruire delle detrazioni, quale documentazione dovrà essere presentata e se, per il loro calcolo, dovranno essere considerati solo gli investimenti (realizzazione dell’infrastruttura di collegamento) o anche i costi di connettività (canoni da corrispondere al provider).

Stay tuned!

 

 
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Pubblicato da su 16 dicembre 2013 in news

 

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Libero non significa gratis

usafreewifiIl Washington Post nei giorni scorsi ha dato notizia di un progetto, da parte della FCC – (agenzia governativa che regola le comunicazioni negli USA) per la realizzazione di una Super rete WiFi con copertura nazionale e gratuita, basata su un progetto per l’ampliamento dello spettro utilizzato nel WiFi che sembrerebbe poter convergere con un piano varato per dare ai gestori di telefonia mobile le frequenze TV non assegnate. L’articolo sul Post (che, come scrive Mante in un tweet, in realtà non dice niente), ha scatenato gli entusiasmi da parte della stampa e dela rete, che ne stanno parlando ancora adesso anche in Italia, con termini di paragone con il nostro Paese e con toni che potremmo sostanzialmente sintetizzare con “l’erba del vicino è sempre più verde”. Peccato che nessuno dia risalto alla dichiarazione – sostanzialmente una smentita – data dal portavoce della stessa FCC e raccolta da TechCrunch:

The FCC’s incentive auction proposal, launched in September of last year, would unleash substantial spectrum for licensed uses like 4G LTE. It would also free up unlicensed spectrum for uses including, but not limited to, next generation Wi-Fi. As the demand for mobile broadband continues to grow rapidly, we need to free up significant amounts of spectrum for commercial use, and both licensed and unlicensed spectrum must be part of the solution.

L’obiettivo sarebbe quindi di liberare frequenze per il 4G, la tecnologia broad band LTE utilizzata nelle reti mobili, e si potrebbe liberare spettro senza licenza per altri utilizzi, come il WiFi di prossima generazione, ma non in via esclusiva per quell’impiego. Dal momento che la domanda di banda larga mobile è in aumento, si rende necessario liberare spettro per utilizzi commerciali. E’ questo il significato della dichiarazione.

Tra l’altro, l’articolo del Post potrebbe basare le proprie certezze su un puro fraintendimento del significato della parola free, utilizzata anche da Julius Genachowski, capo della FCC (agenzia governativa che regola le comunicazioni negli USA) in questa dichiarazione, citata nella notizia:

Freeing up unlicensed spectrum is a vibrantly free-market approach that offers low barriers to entry to innovators developing the technologies of the future and benefits consumers.

Verrebbe da pensare che chi ha scritto l’articolo (ma soprattutto a chi l’ha rilanciato) abbia frainteso o sopravvalutato quel free, che in questo contesto non significa gratis, ma libero. In questa affermazione Genachowski osserva in realtà che liberare spettro non assegnato rappresenta un approccio vivace al libero mercato, che offre una riduzione delle barriere all’ingresso di quegli innovatori che sviluppano le tecnologie del futuro, e avvantaggia i consumatori. Ma il libero mercato è un mercato in cui operano più concorrenti in regime di concorrenza, non ha nulla a che vedere con il tutto gratis.

 
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Pubblicato da su 6 febbraio 2013 in cellulari & smartphone, Internet, WiFi

 

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