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Rifiuti elettronici, due novità per smaltirli senza fatica

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Nove anni fa ho scritto il mio primo articolo sui RAEE (“Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”, altrimenti definiti WEEE, “Waste from Electrical and Electronic Equipment”, oppure E-waste) in cui parlavo delle direttive europee del 2002 sulla raccolta differenziata di apparecchiature ed elettrodomestici, le prime ad affidare a produttori, importatori e rivenditori il compito di organizzare i servizi di “raccolta, trattamento, recupero, reimpiego, riciclaggio e smaltimento” dei RAEE.

In Italia il percorso di recepimento di questi provvedimenti – e quelli successivi – è stato lungo e non privo di intoppi e rallentamenti. L’ultima tappa è stata raggiunta con il decreto legislativo 49/2014 che sarà in vigore dal prossimo 12 aprile, particolarmente interessante (anche) perché introduce due novità importanti per la collettività:

  • i punti vendita con superficie totale di almeno 400 metri quadrati saranno obbligati a ritirare gratuitamente i RAEE di piccole dimensioni senza che l’utente sia tenuto all’acquisto di un nuovo prodotto; il limite di 25 cm di grandezza permette di includere in questa regola alcuni dispositivi molto diffusi come smartphone e tablet;
  • anche chi vende prodotti tecnologici ed elettronici on line dovrà garantire il ritiro dei RAEE ai propri clienti che acquistano un nuovo prodotto, offrendo loro la possibilità di consegnare l’apparecchiatura a fine vita in punti di raccolta messi a disposizione gratuitamente.

Novità non meno importanti riguardano l’inclusione immediata dei pannelli fotovoltaici nell’elenco dei RAEE, nuove regole per i controlli sulle gestioni illegali di rifiuti, nuovi incentivi al riutilizzo dei prodotti e altri provvedimenti in tema. Ma non tutti sanno o ricordano la possibilità di consegnarli ai punti vendita (già tenuti a farlo in caso di acquisto di un nuovo prodotto) e spesso, nei boschi o in altri luoghi imboscati, si trovano elettrodomestici o apparecchi elettronici.

Perché sforzarsi a depositarli abusivamente in quei posti? Perché non compiere uno sforzo identico (o inferiore) portandoli in un  centro di raccolta rifiuti, o sforzarsi ancora meno e portarli in un punto vendita quando si acquista un apparecchio nuovo, viaggio che verosimilmente viene fatto comunque?

 
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Pubblicato da su 2 aprile 2014 in news

 

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Ai tempi di Steve Jobs non sarebbe accaduto

Alcuni giorni fa aveva fatto clamore l’annuncio di Apple di ritirarsi dall’EPEAT, il registro che certifica i requisiti di sostenibilità ambientale dei prodotti elettronici.

Oggi fa clamore la retromarcia di Apple con tanto di pubblica ammenda: “Si è trattato di un errore”.

Business oblige.

 
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Pubblicato da su 16 luglio 2012 in News da Internet, tecnologia

 

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Sistri, un altro semaforo rosso

I rinvii che si sono susseguiti per l’entrata in vigore del SISTRI hanno raggiunto quota sette.

Qualche altro risultato, però, è stato raggiunto: una quindicina di interrogazioni parlamentari, svariati click day (giornate di test organizzate da imprese e associazioni di categoria), alcune inchieste ancora in corso.

E ora? Una nuova sospensione, probabilmente definitiva.

Solo in Italia si riesce a varare un sistema di tracciabilità dei rifiuti (in osservanza a normative europee) che naufraga in continuazione ancor prima di salpare?

 
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Pubblicato da su 13 giugno 2012 in news

 

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Hanno ammazzato il SISTRI, il SISTRI è vivo. Forse

Ho parlato troppo presto. Ma è sempre così, quando una notizia soffre di recentismo e non ha carattere definitivo: in ogni momento può accadere tutto e il contrario di tutto. Accade così anche nel caso di leggi in discussione al Parlamento: finché non vengono promulgate ed entrano effettivamente in vigore, può accadere di tutto. Così si possono verificare eventualità impensabili, come la cancellazione del SISTRI nella manovra bis varata a Ferragosto, e l’approvazione del suo ripristino con un emendamento approvato dalla Commissione  Bilancio del Senato.

Resta comunque ancora tutto da confermare, in attesa della conversione in legge del decreto di Ferragosto, che ne certificherà la morte effettiva o la sua… rianimazione.

 
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Pubblicato da su 6 settembre 2011 in business, Mondo, news, News da Internet

 

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