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Bruce Willis medita una causa contro Apple? Pare di no

Leggo che Bruce Willis starebbe valutando di aprire – anche lui – un’azione legale contro Apple: oggetto del contendere, la titolarità dei brani musicali scaricati da iTunes, che l’attore (e cantante) vorrebbe trasferire in eredità alle proprie figlie (alla stessa stregua di una collezione di dischi in vinile o CD). Le condizioni di iTunes glielo impediscono: come Willis ha infatti scoperto, la musica che ha scaricato sull’iPod non è sua, perché l’utente dello store di Apple ne usufruisce attraverso una licenza non trasferibile ad altre persone.

Questa certamente non è una novità e l’argomento rientra nell’ambito dell’ampia tematica della proprietà intellettuale e dei diritti d’autore. La questione sollevata da Bruce Willis – se vera – è sostanzialmente di principio, perché in questa fattispecie si potrebbe spostare il focus del problema dai brani MP3 all’account, il cui utilizzo da parte di un altro utente è permesso con l’esplicito permesso e consenso del legittimo proprietario.

La moglie di Bruce Willis dice che questa storia non è vera. Avranno risolto rivelando alle figlie la password?

 
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Pubblicato da su 3 settembre 2012 in business

 

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Italia-programmi, multa per 1,5 milioni di euro

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Ieri, quando ho scritto di Italia-programmi.net e delle sue pratiche commerciali scorrette, davvero non sapevo (ma confesso di aver sperato) che l’azienda che gestisce quel sito sarebbe stata colpita da una multa di 1.500.000 euro.

Non so quanto questa società con sede alle Seychelles si sentirà obbligata a far fronte al pagamento della sanzione che le è stata comminata da un’Authority italiana, non so nemmeno se la “sorella” Euro Content (società che gestiva Easy download, sito analogo che le era valso una multa di quasi un milione) abbia a sua volta saldato il proprio debito. Credo però che ci sia uno scarso margine di manovra e chi ha incautamente pagato per iscriversi a questi siti avrebbe comunque diritto ad essere risarcito, dal momento che le condizioni generali di vendita di Italia -programmi.net stabiliscono quanto segue:

I contratti conclusi con il Fornitore accedendo al Sito sono disciplinati dal diritto italiano e, in particolare, dal Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n° 206 (Codice del Consumo) e dal Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n° 70 (Attuazione della Direttiva 2000/31/CE relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell’Informazione nel mercato interno, con particolare riferimento al commercio elettronico.

Inoltre:

  1. Le condizioni di accesso al Sito sono rette dalle norme di diritto italiano e devono essere interpretate in conformità con le leggi italiane.
  2. Nel caso in cui il rapporto economico tra Fornitore e Cliente sia disciplinato dalla normativa a tutela dei consumatori, per qualsiasi controversia sarà competente il foro del luogo di residenza o di domicilio del Cliente, se ubicati nel territorio dello Stato italiano.
 
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Pubblicato da su 4 gennaio 2012 in Internet, news

 

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Italia-programmi, se lo conosci lo eviti

Ha senso pagare denaro per ottenere qualcosa che già è disponibile gratuitamente? Ovviamente no. Quindi, se navigando in Internet vi siete imbattuti nel sito Italia-programmi e siete stati anche lievemente tentati di iscrivervi, ignoratelo e andate oltre senza indugi.

Si tratta di un portale che propone ai propri iscritti il download di software gratuiti. Unica condizione, appunto, l’iscrizione, che comporta la sottoscrizione di un abbonamento della durata di due anni al costo di 8 euro al mese, con pagamento anticipato della quota annuale (96 euro). Italia-programmi sta mietendo numerose vittime facendo leva sulla genuina, innocente e legittima ignoranza (intesa come mancanza di conoscenza) di coloro che non hanno molta confidenza con alcune dinamiche elementari di Internet e non conoscono, ad esempio, concetti come shareware, freeware o open source, oppure – cosa più frequente di quanto non si pensi – non comprendono la differenza tra la barra degli indirizzi di un browser e la casella di ricerca di un motore di ricerca.

Italia-programmi sembra voler raccogliere l’eredità del suo predecessore Easy Download, gestito dalla società Euro Content Ltd che – avendo operato con modalità pressoché identiche – nel 2010 fu colpita da una sanzione di 960mila euro per pratiche commerciali scorrette. Molti utenti di Italia-programmi (a cui l’Antitrust ha già intimato la sospensione dell’attività) nei mesi scorsi si sono iscritti nella convinzione di non dover pagare nulla (in effetti il sito riporta chiaramente le condizioni di iscrizioni solo dal mese di settembre) e hanno ricevuto una richiesta di pagamento dal gestore Estesa Ltd (con sede a Mahe, Repubblica delle Seychelles). Che fare? Semplice: non pagare nulla. E se avete ricevuto una lettera di sollecito che minaccia azioni legali nei vostri confronti non fatevi intimorire, non vi accadrà nulla: la Polizia di Stato sa già che si tratta di richieste indebite, come ha segnalato nel sito Commissariato di P.S. online, precisando che “è comunque in atto un’azione coordinata tra Postale, Procura e Antitrust per tutelare, nel rispettivo ambito di competenza, gli interessi di coloro che sono stati coinvolti nella vicenda”.

Chi avesse già pagato la propria quota, come vittima di una pratica commerciale scorretta ha tutto il diritto di pretendere la rescissione del contratto, scrivendo a Italia-Programmi.net a cui sarà opportuno allegare la comunicazione dell’Authority del 25 Agosto 2011. In mancanza di riscontri, volendo comunque tutelare i propri interessi, dovrà presentare alla Polizia una denuncia nei confronti della società che gestisce il sito.

AGGIORNAMENTO: La società è stata multata dall’Antitrust per 1,5 milioni di euro

 
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Pubblicato da su 3 gennaio 2012 in News da Internet, truffe&bufale

 

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E ora c’è anche Google Music…

Mancava davvero una piattaforma targata Google nel mondo della distribuzione digitale di contenuti musicali, ma ora la lacuna è stata colmata: direttamente da Mountain View è arrivato Google Music, che parte dagli USA con l’obiettivo di raggiungere tutto il mondo. E conquistarsi uno share in quel mercato cloud che oggi vede protagonisti Amazon e iTunes.

 
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Pubblicato da su 18 novembre 2011 in Internet, media, Mondo, news

 

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