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Datagate e novità che fanno cadere dalle nuvole

Nei giorni scorsi il Guardian è tornato a  parlare del Datagate, divulgando ciò che la stampa ha etichettato come “nuove rivelazioni” di Edward Snowden. La notizia che sembra suscitare più stupore e scalpore riguarda Microsoft: secondo il nuovo scoop, l’azienda collabora con la NSA in relazione ai servizi di Outlook.com (intercettazioni delle chat online e impatto sulle mailbox della creazione di alias) e delle comunicazioni effettuate con Skype.

Io non capisco lo stupore di questi giorni, non sulle operazioni descritte. Il 6 giugno – oltre un mese fa – sono state pubblicate dal Guardian le ormai famose slide relative a PRISM. Una di esse delineava una linea temporale con le aziende coinvolte e la data in cui ha avuto inizio il loro coinvolgimento nel sistema di raccolta dati e informazioni sui servizi di comunicazione di queste aziende.

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Come si può notare dalla figura (cliccare per ingrandire), Microsoft e Skype sono indicate chiaramente (la prima con data 11 settembre 2007, la seconda 6 febbraio 2011). Quindi mi chiedo: oltre un mese fa, cosa pensavano coloro che oggi si stupiscono? Nessuno, nell’apprendere di queste “collaborazioni” – a scopo di raccolta dati e intercettazioni – ha considerato che Microsoft offre da anni servizi di comunicazione (con Outlook.com, e prima Hotmail.com, ma ricordiamoci anche di Messenger), così come Skype, attiva anche prima di far parte del gruppo Microsoft? Quando è uscita quella slide pensavano che la NSA, con Microsoft e Skype, scambiasse figurine? Che si recapitassero piccioni viaggiatori?

L’unica verà novità che è emersa – ma pochi ne parlano – è che Microsoft ha lavorato con l’FBI per agevolare alla NSA l’accesso, attraverso PRISM, dei contenuti di SkyDrive, servizio di cloud storage che vanta oltre 250 milioni di utenti in tutto il mondo.

Quindi, nei prossimi giorni, nessuno cada dalle nuvole se si dovesse scoprire che la NSA, allo stesso scopo, ha sfruttato e sfrutta anche la collaborazione delle altre aziende come GoogleFacebook  e Yahoo, visto che si tratta di aziende che offrono mail, VoIP, piattaforme cloud per applicazioni e storage, social network con chat e servizi per condividere di tutto.

Ah, ricordo che di questo gruppo di aziende fa parte anche Apple. E che tutte queste aziende hanno utenti anche tra i cittadini italiani (ma all’orizzonte non si vedono istituzioni nostrane in allarme).

 
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Pubblicato da su 15 luglio 2013 in news, privacy, security

 

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Google Drive

E’ arrivato il cloud storage di Google Drive, che offre agli utenti un servizio di archiviazione dati su Internet – che qualcuno potrebbe chiamare chiavetta virtuale – che entra in diretta concorrenza con Microsoft SkyDrive e Dropbox.

Nello spazio offerto da Google in the cloud è possibile trasferire documenti, immagini, video e quant’altro sia necessario memorizzare in uno spazio extra: chi si iscrive può usufruire gratuitamente di 5 GB, ma se non fossero sufficienti è possibile richiedere un’espansione a 25 GB (per un canone mensile di 2,49 dollari), a 100 GB (4,99 dollari/mese) o a 1 TB (49,99 dollari/mese). Chi usufruisce di questi spazi a pagamento, vedrà ampliarsi in egual misura anche il proprio spazio Gmail.

Chi apre un account su Google Drive vi troverà integrato anche Google Docs e avrà la possibilità di condividere via Gmail o su Google+, a propria discrezione, i file contenuti nello storage. Sempre in Drive l’utente troverà la tecnologia OCR (Optical Character Recognition) per identificare i vocaboli in un documento sottoposto a scansione e potrà installarvi app di terze parti scaricate dal Chrome Web Store.

L’accessibilità sarà garantita da qualsiasi dispositivo: il servizio è oggi fruibile da computer Windows, tablet e smartphone Android e computer Mac, ma è già prevista un’apposita app per device Apple con iOS. Sempre in tema di accessibilità, gli utenti non vedenti potranno utilizzarlo mediante uno screen reader.

La genericità dei termini di servizio – recentemente uniformati per buona parte delle soluzioni offerte da Google sul web – dovrebbe essere superata da questa promessa (pubblicata alla pagina Norme e princìpi):

Il nostro obiettivo è garantirti la massima trasparenza e offrirti la massima possibilità di scelta attraverso prodotti come Google Dashboard e Gestione preferenze annunci, insieme ad altri strumenti. I nostri princìpi sulla privacy restano gli stessi. Non venderemo mai le tue informazioni personali e non le condivideremo senza la tua autorizzazione (tranne in rare circostanze quali richieste legali valide).

 
Commenti disabilitati su Google Drive

Pubblicato da su 24 aprile 2012 in news, News da Internet

 

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