Ma cosa ci tocca leggere? Qui si parla di Assalto e 10 ore di battaglia senza la minima cognizione di causa. Come se fosse stato uno scontro diretto tra guardie e hacker, magari nell’atrio di ingresso del palazzo dell’Agenzia. Ci fa pensare ad un aspro combattimento e a un’impresa epica, con un’immagine che ci distrae dalla concretezza della nostra realtà in cui dovremmo semplicemente stare in allerta, ma senza questo livello di allarmismo. Nel mio immaginario si è materializzata una scena simile a questa:
Cos’è successo, in realtà? Che Killnet, ormai noto collettivo di hacker, ha colpito ancora con un attacco DDoS, questa volta prendendo di mira lo Csirt, il Computer Security Incident Response Team della nostra Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Che però è riuscito a respingere l’attacco, un attacco digitale ovviamente, i cui aspetti più tecnici sono riassunti nel Bollettino Csirt pubblicato ieri.
Il collettivo, dai suoi canali Telegram, si è complimentato con i tecnici Csirt, con un messaggio che va letto anche tra le righe:
“CSIRT Italian, Eccellenti specialisti lavorano in questa organizzazione. Ho effettuato migliaia di attacchi a tali organizzazioni, anche cyberpol non dispone di un tale sistema per filtrare milioni di richieste. Al momento vedo che questi ragazzi sono dei bravi professionisti! Falso governo italiano, ti consiglio di aumentare lo stipendio di diverse migliaia di dollari a questa squadra. CSIRT, Accettate i miei rispetti signori!”
Il messaggio prosegue – pubblicato sempre con una traduzione italiana non perfetta, ma comprensibile – e fa capire meglio:
“Ho solo elogiato il sito csirt.gov.it e il loro team. Le restanti migliaia di siti italiani che non funzionano, è un peccato. Non pubblicheremo questo elenco perché le persone devono vedere tutto da sole. Spero che il sistema di monitoraggio italiano lo faccia per noi”
Non è dato sapere quali siano “le restanti migliaia di siti italiani che non funzionano”, in assenza di segnalazioni in questo senso si può ritenere che non siano stati rilevati disservizi riconducibili ad attacchi come quello sferrato contro lo Csirt, almeno per il momento… ma proprio per questo è necessario mantenere alta la guardia e sensibilizzare chi gestisce sistemi informatici su questo problema.
Scrivere titoli allarmistici senza fondamento non è d’aiuto, non fa capire cosa è accaduto, non contribuisce alla crescita di una cultura su questi argomenti e ci depista: continuiamo invece ad impegnarci nel concreto, per evitare che altri attacchino servizi pubblici o aziende private con ransomware a scopo di estorsione.