Non scrivo spesso di meteo, benché la meteorologia sia una scienza per me molto interessante. Credo sia giusto che ne parlino – con cognizione di causa – persone competenti, in grado dare un valore aggiunto alle considerazioni che tutti noi possiamo formulare sul tempo. Parlare dei fenomeni atmosferici con termini roboanti e inappropriati fa parte del sensazionalismo e abbatte drasticamente la qualità dell’informazione, come scrivevo qualche anno fa, a proposito di meteo e influencer e degli effetti collaterali di previsioni di dubbia attendibilità. Per questo motivo mi trovo estremamente d’accordo con quanto dichiarato da Paolo Sottocorona nell’intervista pubblicata da Sapiens, che ben spiega – tra l’altro – il concetto di temperatura percepita, altro spauracchio da ridimensionare:
Dicendo “Ci sono 40°, ma siccome l’umidità è elevata, sulla pelle si percepiscono 50°” si dice una sciocchezza, una sciocchezza colossale. La temperatura percepita è un’altra cosa: è un indice di disagio, ci dice, se più alta della temperatura reale, che avremo un disagio dovuto all’umidità. Perché se l’aria è umida il sudore non evapora e il corpo accumula calore, ed ecco il malore, il colpo di calore, il malessere. Però attenzione, come si arriva ai famosi “50° percepiti“? Le faccio un esempio: intorno Roma stiamo vedendo i 42°, che non sono frequentissimi, ma l’umidità corrispondente alle ore in cui ci sono 42° è inferiore al 20%. L’aria quindi è secchissima, è un caldo torrido, non afoso, non c’è umidità. In questa situazione di conseguenza non c’è questo peggioramento: si soffrono i 42°, fine. Ma molti cosa fanno? Vanno a vedere l’umidità relativa della notte, che è molto più alta – l’umidità non è fissa, varia durante il giorno, quando ci sono 42° è 15/20%, durante la notte ci sono solo 24/25 con l’80% di umidità relativa – poi prendono 42° e 80% di umidità, ed ecco i 50°. Che non esistono!
Inutile dare credito alle sirene di certi servizi meteo poco attendibili, la cui unica vocazione è generare allarmismo. E’ meno dannoso seguire chi consiglia di bere molta acqua, preferire frutta e verdura, non uscire di casa nelle ore più calde o comunque frequentare luoghi con aria condizionata.