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Ho. mobile, confermato il furto di dati personali

Ho. mobile, operatore del gruppo Vodafone, ha confermato di essere rimasto vittima di un attacco che ha portato la sottrazione dei dati personali “di parte degli utenti”, come è stato anticipato la scorsa settimana.

Il comunicato, da un lato, cerca di tranquillizzare la clientela:

L’azienda comunica che non sono stati in alcun modo sottratti dati relativi al traffico (sms, telefonate, attività web, etc.), né dati bancari o relativi a qualsiasi sistema di pagamento dei propri clienti.

Ma la conferma del tipo di dato sottratto all’azienda è nella risposta alla prima delle successive domande frequenti:

Quali dati sono stati sottratti?

Dalle ulteriori verifiche effettuate, che sono tuttora in corso, emerge che sono stati sottratti illegalmente alcuni dati di parte della base clienti con riferimento ai soli dati anagrafici (nome, cognome, numero di telefono, codice fiscale, email, data e luogo di nascita, nazionalità e indirizzo) e tecnici della SIM. NON sono stati in alcun modo sottratti dati relativi al traffico (telefonate, SMS, attività web, etc.) né dati bancari o relativi a qualsiasi sistema di pagamento dei propri clienti.

Come detto la scorsa settimana, è proprio con questi “soli dati anagrafici (…) e tecnici della SIM” che è possibile effettuare un’operazione di “sim swap”, che sostanzialmente permette di trasferire l’utenza su un’altra sim, quindi di clonarla… e questo non è meno preoccupante! Se ad esempio un utente avesse indicato quel numero telefonico come riferimento per ricevere OTP (One Time Password) per la conferma di pagamenti via bonifico o tramite carta di credito, un’eventuale clonazione della sua utenza consentirebbe ad altri di confermare transazioni a proprio beneficio. Prospettiva tutt’altro che rassicurante…

L’azienda comunque assicura che gli utenti i cui dati sono stati effettivamente copiati riceveranno una comunicazione personale con le indicazioni da seguire (simile a quella qui riportata). Ai clienti viene offerta inoltre la possibilità di chiedere gratuitamente la sostituzione della sim, che può essere effettuata solamente di persona presso un rivenditore autorizzato (la procedura prevede il riconoscimento fisico del cliente).

 
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Pubblicato da su 4 gennaio 2021 in news

 

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Ho. mobile, violati i dati personali degli utenti?

Se siete clienti di ho. Mobile (l’operatore di telefonia mobile low cost di Vodafone) questa notizia potrebbe interessarvi: ieri sera su Twitter è comparsa la notizia di un attacco hacker ai suoi danni dell’azienda, che avrebbe ottenuto un database con i dati anagrafici di 2,5 milioni di utenti, il cui contenuto sarebbe in vendita sul dark web. Cosa contiene questo archivio? Per ogni cliente ci sarebbe nome, cognome, codice fiscale, data di nascita, numero di telefono, email, indirizzo di residenza completo e codice ICCID della scheda telefonica.

Con questi dati un hacker può fare un’operazione che si chiama “sim swap” (trasferire l’utenza su un’altra sim, quindi sostanzialmente clonarla). Per andare al sodo, ecco i rischi possibili e le contromisure:

  • se un giorno perdete il segnale e non capite il perché: ve l’hanno clonata, rivolgetevi a un punto vendita/centro assistenza e chiedete il “cambio carta” (vi daranno una nuova sim legata al vostro numero telefonico);
  • se usate quel numero di telefono per l’autenticazione a due fattori su qualche servizio (ad esempio: conferma disposizioni da internet banking con OTP, ossia un codice temporaneo inviato da sms), comunicate alla banca un numero telefonico diverso.

Vedremo se l’azienda confermerà l’attacco e il data breach. Se ci saranno aggiornamenti, saranno integrati in questo post 😉

AGGIORNAMENTO: breach confermato, come da comunicazione pubblicata in homepage sul sito dell’azienda all’indirizzo https://www.ho-mobile.it/comunicazione/

Ne parlo in questo post: https://blog.dariobonacina.net/2021/01/04/ho-mobile-confermato-il-furto-di-dati-personali/

 
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Pubblicato da su 29 dicembre 2020 in news

 

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Covid-19 e vaccini, speculazioni nel dark web

Possibile che qualcuno abbia già il vaccino “anti-Covid-19″, mentre le organizzazioni sanitarie nazionali lo stanno ancora ordinando ai produttori? Non è facile crederlo, eppure su Vice World News leggiamo che sulla darknet si trovano venditori che lo propongono, anche a prezzi esorbitanti, ad esempio oltre 1.300 dollari per singola dose. Due dei venditori interpellati dichiarano addirittura di aver acquistato il vaccino tramite il governo americano e di averlo già venduto a più clienti.

Quanto è probabile che queste offerte siano attendibili? Già non è semplice acquistare un farmaco online presso un sito di e-commerce ordinario, figuriamoci nel dark web in cui sembra che qualcuno possa vendere il vaccino Pfizer-BioNTech. Innanzitutto si può serenamente dubitare di un sito web che vende un vaccino presentando solamente una foto facilmente reperibile con un motore di ricerca, tanto più che delle (false) vendite online di vaccini si era già parlato lo scorso aprile, quando cominciarono a spuntare le prime inserzioni pubblicitarie.

Vanno poi tenute presente alcune considerazioni, sia tecniche che etiche. Innanzitutto è noto che per quel vaccino è prevista la conservazione a -70°: potrebbe essere consegnato agevolmente, con un corriere attrezzato in tal senso? Inoltre si tratta di un sistema discriminatorio, che bypassa i sistemi sanitari (con le relative pianificazioni in base ad esigenze legate a fragilità dei pazienti, fasce d’età, eccetera) e privilegia acquirenti facoltosi. E tutto questo al netto del fatto che chi lo acquista non ha accesso alla documentazione sulla sperimentazione e sugli studi effettuati.

Per cui, alla domanda della persona che mi ha scritto “Si può trovare su internet il vaccino anticovid?”, la risposta per me è NO. Sulla salute non si specula.

 
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Pubblicato da su 7 dicembre 2020 in news

 

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