Un nuovo allarme – diffuso via Internet, via social, via messaggini – preoccupa gli utenti per la presunta pericolosità della tecnologia contactless. Veicolo dei messaggio allarmistico, un video di una truffa “che sta girando in metro” (nella metropolitana di Milano), un “esperimento sociale” con l’obiettivo di dimostrare la facilità di ottenere denaro da transazioni effettuate attraverso l’uso di carte contactless all’insaputa dei titolari.
Precisazioni: innanzitutto per mettere in atto la truffa (come quella illustrata nel video) è necessario avere un dispositivo POS, uno strumento che va acquistato dietro presentazione di documenti (la vostra carta di identità, i documenti della vostra attività). Questo strumento per funzionare online ha bisogno di un collegamento, proprio (con una sim registrata a nome di qualcuno) o derivante da uno smartphone (stesso discorso). Da qui si comprende quanto l’utilizzo di questo strumento sia tracciabile. Se legge dati con tecnologia NFC deve avere chiavi crittografiche della banca, e se la transazione va a buon fine anch’essa è tracciabile. Tecnicamente, infine, la distanza massima per queste operazioni “contactless” è di 3 cm.
Ora io non so se per truffe da 25 euro (importo massimo di una transazione che non richiede il codice PIN) valga la pena di attrezzarsi in questo modo, considerando che avere e mantenere un POS costa qualche decina di euro