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Anonymous colpisce ancora

Hackerato il social network russo Vkontakte, anche noto come Vk: lo annuncia Anonymous con un tweet pubblicato dall’account @AnonOpsSE.

L’obiettivo dell’iniziativa è contrastare i canali di informazione uffuciali, spedendo massivamente agli utenti – utilizzando l’account ufficiale di VKontakte – una serie di messaggi che informino sulla situazione in Ucraina con i dati sulle conseguenze del conflitto e i numeri delle vittime, militari e civili.

Gli attivisti hanno inoltre reso noto di avere (ovviamente) accesso anche alle informazioni condivise dagli utenti sul social network e alla messaggistica personale, per individuare i sostenitori del presidente Putin.

Vkontakte è l’ennesima “vittima” russa di Anonymous dopo altre istituzioni governative e la tv di Stato.

 
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Pubblicato da su 21 marzo 2022 in news

 

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C’è poco da dire “Yahoo!”

500 milioni di account Yahoo violati. Leggiamo su La Stampa:

I dati in questione sono nomi, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita, le domande e le risposte di sicurezza usate dagli utenti e le password. In particolare le password erano cifrate, le risposte di sicurezza in parte cifrate e in parte no (in chiaro). Yahoo ha invalidato le domande/risposte di sicurezza, ha obbligato gli utenti interessati a cambiare password e ha raccomandato a tutti gli altri di fare lo stesso se non l’avevano modificata dal 2014 (e di cambiare anche eventuali risposte su altri account). Inoltre suggerisce di usare l’autenticazione a due fattori per proteggere il proprio profilo (qui le sue indicazioni ). O ancora, un sistema basato su una app per smartphone, lo Yahoo Account Key .

Due velocissime considerazioni:

  1. La violazione si è verificata nel 2014. Yahoo lo ha confermato solo ieri. E senza neanche esprimere un granello di rammarico. Dopo due anni.
  2. Mentre le password erano cifrate, “le risposte di sicurezza in parte cifrate e in parte no”. In parte no? C’erano domande/risposte di sicurezza in chiaro???

Al netto dell’origine dell’attacco, forse attribuibile all’hacker Tess88, e del fatto che potrebbe anche essere stato “sponsorizzato da uno Stato” (un’attività condotta da gruppi ritenuti legati ad un governo), la correttezza e la trasparenza del fornitore di servizi Yahoo nei confronti dei propri utenti è venuta meno, e questo ne disintegra la reputazione nei confronti di chiunque. Gli aspetti critici sul fronte della sicurezza erano già emersi a inizio 2014, quando era stata comunicata una precedente violazione agli account di 273 milioni di utenti, solo una settimana dopo quel tweet con cui Yahoo aveva sottolineato in modo puerile (e un po’ gradasso) alcuni problemi tecnici patiti temporaneamente da Gmail.

Credo che molti (altri) utenti stiano per dire “Bye-bye, Yahoo!”. E forse – viene da aggiungere – non solo loro, perché questa collezione di figuracce non gioverà nella trattativa di acquisizione di Yahoo da parte di Verizon.

 
1 Commento

Pubblicato da su 23 settembre 2016 in news

 

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