
Che siano autentici o da baraccone, i fenomeni estivi che emergono dalla Rete non mancano mai: dall’episodio da ricordare al personaggio emergente, qualcosa che caratterizza l’estate si materializza sempre, e i media non aspettano altro per riempire pagine di giornali, web e servizi televisivi.
Mettiamo da parte i tormentoni musicali come Andiamo a comandare di Fabio Rovazzi (che ha comunque registrato un consenso di pubblico tipicamente estivo) e veniamo ai fenomeni di costume. Da qualche tempo, ad esempio, troviamo in circolazione molti cacciatori di Pokemon. Dopo il boom del gioco PokémonGO, orde di insospettabili si lanciano alla ricerca di mostriciattoli virtuali in ogni dove: allo stadio, in piazza, per le strade, nelle chiese, sui binari delle ferrovie… C’è chi li trova, chi finisce in vicoli ciechi e viene aggredito o si fa rapinare, chi fa incidenti stradali. Insomma, insieme a tanta gente che si limita a divertirsi in modo innocente, a questo gioco partecipa anche una caterva di decerebrati che riesce a rischiare la vita
Anche le Olimpiadi di Rio 2016 sicuramente calamitano molta attenzione, ma già da ora merita una menzione d’onore Rossella Fiamingo: anziché per l’argento conquistato alle olimpiadi di Rio 2016, secondo la stampa accende l’entusiasmo degli italiani per il fisico da copertina. Le sue qualità non sono sfuggite al presidente del consiglio Matteo Renzi, a proposito del quale – a fine gara – la Fiamingo ha dichiarato: “È da questa mattina che mi manda messaggini, dopo che passavo ogni turno mi scriveva ‘forza’, ma a un certo punto ho smesso di guardarli perché mi mettevano ansia“.
In Italia non abbiamo Rio, ma Orio (al Serio), dal cui aeroporto il 5 agosto è fuoriuscito un Boeing 737, che ha terminato la propria corsa sulla strada. Niente vittime o ferite, solo un grande spavento e un po’ di danni materiali.
Fino a qualche settimana fa buona parte del pubblico mainstream non sapeva chi fosse Gianluca Vacchi, poi – complice la viralità di alcuni video pubblicati sul suo account Instagram – la sua popolarità si è impennata. Per chi ancora non ne avesse sentito parlare, nell’immaginario collettivo Gianluca Vacchi sta alla sua famiglia come Lapo Elkann sta alla famiglia Agnelli, ma nell’impero guidato dal cugino Alberto Vacchi (numero uno della I.M.A.), lui ha una quota azionaria pari al 30% e un ruolo nel consiglio di amministrazione, come consigliere non esecutivo. Di suo ha inoltre la società finanziaria First Investments, con cui cura vari interessi, a cui il Fatto Quotidiano ha fatto un po’ di pulci finanziarie.
Situazioni e personaggi che acquisiscono popolarità grazie alla Rete, la cui importanza divulgativa è ormai innegabile e questo perché è spesso la fonte di molte “notizie”, che in realtà spesso non sono tali, soprattutto quando la preferenza va all’immagine e non a cose di sostanza… In primo luogo perché la superficializzazione è la regola, secondariamente perché viviamo nel Paese in cui le contraddizioni sono una regola anche per chi fa informazione, come per il Quotidiano Sportivo che prima esce con il titolo che vedete qui a sinistra, poi si accorge di aver guadagnato una figura non propriamente lusinghiera (cioè becera) e licenzia il direttore, mentre altre testate giornalistiche – tutto l’anno – si permettono di fare satira opinabile, diffondere titoli grevi e notizie ingannevoli o infamanti, senza che alcuno subisca provvedimenti disciplinari o altre conseguenze di sorta.
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