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Tempestività non significa qualità

Il Televideo che stamattina, alle 8.00 del 25 giugno, a pag. 261 riporta ancora la notizia dell’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 alla Svezia (assegnazione avvenuta a favore dell’Italia poco dopo le 18.00 di ieri) ci trasmette un messaggio sul mondo dell’informazione al giorno d’oggi.

È evidente e ragionevole che una redazione, per essere tempestiva, possa predisporre diverse versioni di una notizia da diffondere, per poi pubblicare con immediatezza quella effettiva, eliminando appena possibile i contenuti superflui. Fino alle 18 di ieri le possibili assegnazioni dei giochi olimpici invernali erano due: Milano-Cortina o Aare-Stoccolma. La redazione di Televideo ha prepubblicato la notizia effettiva (a pag. 260) senza cancellare la seconda possibilità (pubblicata a pag. 261), che è rimasta online almeno per 14 ore.

La chiave di tutto è la tempestività, che nel mondo dell’informazione è una caratteristica premiante, ma che non raramente si trasforma nel presupposto di una attendibilità scadente. Lo testimonia l’alto numero di articoli contenenti inesattezze, refusi, invenzioni su articoli scritti e pubblicati di corsa, per arrivare prima degli altri. Ma che senso ha arrivare prima degli altri riportando notizie non esatte? Perché non privilegiare la principale caratteristica premiante, cioè la qualità?

 
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Pubblicato da su 25 giugno 2019 in media

 

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Estate 2016, emergono i primi fenomeni

Fenomeni2016

Che siano autentici o da baraccone, i fenomeni estivi che emergono dalla Rete non mancano mai: dall’episodio da ricordare al personaggio emergente, qualcosa che caratterizza l’estate si materializza sempre, e i media non aspettano altro per riempire pagine di giornali, web e servizi televisivi.

Mettiamo da parte i tormentoni musicali come Andiamo a comandare di Fabio Rovazzi (che ha comunque registrato un consenso di pubblico tipicamente estivo) e veniamo ai fenomeni di costume. Da qualche tempo, ad esempio, troviamo in circolazione molti cacciatori di Pokemon. Dopo il boom del gioco PokémonGO, orde di insospettabili si lanciano alla ricerca di mostriciattoli virtuali in ogni dove: allo stadio, in piazza, per le strade, nelle chiese, sui binari delle ferrovie… C’è chi li trova, chi finisce in vicoli ciechi e viene aggredito o si fa rapinare, chi fa incidenti stradali. Insomma, insieme a tanta gente che si limita a divertirsi in modo innocente, a questo gioco partecipa anche una caterva di decerebrati che riesce a rischiare la vita

Anche le Olimpiadi di Rio 2016 sicuramente calamitano molta attenzione, ma già da ora merita una menzione d’onore Rossella Fiamingo: anziché per l’argento conquistato alle olimpiadi di Rio 2016, secondo la stampa accende l’entusiasmo degli italiani per il fisico da copertina. Le sue qualità non sono sfuggite al presidente del consiglio Matteo Renzi, a proposito del quale – a fine gara – la Fiamingo ha dichiarato: “È da questa mattina che mi manda messaggini, dopo che passavo ogni turno mi scriveva ‘forza’, ma a un certo punto ho smesso di guardarli perché mi mettevano ansia“.

In Italia non abbiamo Rio, ma Orio (al Serio), dal cui aeroporto il 5 agosto è fuoriuscito un Boeing 737, che ha terminato la propria corsa sulla strada. Niente vittime o ferite, solo un grande spavento e un po’ di danni materiali.

Fino a qualche settimana fa buona parte del pubblico mainstream non sapeva chi fosse Gianluca Vacchi, poi – complice la viralità di alcuni video pubblicati sul suo account Instagram – la sua popolarità si è impennata. Per chi ancora non ne avesse sentito parlare, nell’immaginario collettivo Gianluca Vacchi sta alla sua famiglia come Lapo Elkann sta alla famiglia Agnelli, ma nell’impero guidato dal cugino Alberto Vacchi (numero uno della I.M.A.), lui ha una quota azionaria pari al 30% e un ruolo nel consiglio di amministrazione, come consigliere non esecutivo. Di suo ha inoltre la società finanziaria First Investments, con cui cura vari interessi, a cui il Fatto Quotidiano ha fatto un po’ di pulci finanziarie.

Trio-Cicciotelle-Il-Giorno-770x433[1]Situazioni e personaggi che acquisiscono popolarità grazie alla Rete, la cui importanza divulgativa è ormai innegabile e questo perché è spesso la fonte di molte “notizie”, che in realtà spesso non sono tali, soprattutto quando la preferenza va all’immagine e non a cose di sostanza… In primo luogo perché la superficializzazione è la regola, secondariamente perché viviamo nel Paese in cui le contraddizioni sono una regola anche per chi fa informazione, come per il Quotidiano Sportivo che prima esce con il titolo che vedete qui a sinistra, poi si accorge di aver guadagnato una figura non propriamente lusinghiera (cioè becera) e licenzia il direttore, mentre altre testate giornalistiche – tutto l’anno – si permettono di fare satira opinabile, diffondere titoli grevi e notizie ingannevoli o infamanti, senza che alcuno subisca provvedimenti disciplinari o altre conseguenze di sorta.

 

 
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Pubblicato da su 10 agosto 2016 in news

 

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Google fa superare gli ostacoli

Vi siete già trastullati con il doodle interattivo di Google? Cliccate sul tasto play e cimentatevi nei 110 m a ostacoli… Anche se la grafica è più evoluta, sembra di giocare a Summer Games con un Commodore 64 (almeno per l’uso dei tasti).

 
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Pubblicato da su 7 agosto 2012 in curiosità, News da Internet

 

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Se siete a Londra evitate di twittare, please

Londra 2012, gara di ciclismo su strada. Gli spettatori impegnati a scrivere messaggi su Twitter sono “accusati” di aver disturbato le comunicazioni

Pare che il CIO, agli appassionati presenti a Londra per seguire le Olimpiadi, abbia chiesto di non twittare messaggi superflui per evitare problemi nelle comunicazioni e nelle cronache: sabato scorso, durante la gara di ciclismo su strada, i commentatori hanno lamentato problemi nel dare informazioni sui ciclisti in fuga perché non erano in grado di ricevere i dati GPS sulla loro posizione. Le centinaia di migliaia di tweet inviati dagli spettatori presenti lungo il circuito avrebbero mandato in tilt le trasmissioni di quei dati:

An International Olympic Committee spokesman said the network problem had been caused by the messages sent by the hundreds of thousands of fans who lined the streets to cheer on the British team.

“Of course, if you want to send something, we are not going to say ‘Don’t, you can’t do it’, and we would certainly never prevent people,” he said. “It’s just – if it’s not an urgent, urgent one, please kind of take it easy.”

Other events due to take place on London’s roads include the men’s and women’s marathon and triathlon.

Delle due, l’una: o l’utenza di Twitter presente a Londra per le Olimpiadi è davvero spropositata, o il sistema di reti mobili predisposto da BT e O2 è scarso.

 
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Pubblicato da su 30 luglio 2012 in News da Internet, social network

 

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