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Libero non significa gratis

usafreewifiIl Washington Post nei giorni scorsi ha dato notizia di un progetto, da parte della FCC – (agenzia governativa che regola le comunicazioni negli USA) per la realizzazione di una Super rete WiFi con copertura nazionale e gratuita, basata su un progetto per l’ampliamento dello spettro utilizzato nel WiFi che sembrerebbe poter convergere con un piano varato per dare ai gestori di telefonia mobile le frequenze TV non assegnate. L’articolo sul Post (che, come scrive Mante in un tweet, in realtà non dice niente), ha scatenato gli entusiasmi da parte della stampa e dela rete, che ne stanno parlando ancora adesso anche in Italia, con termini di paragone con il nostro Paese e con toni che potremmo sostanzialmente sintetizzare con “l’erba del vicino è sempre più verde”. Peccato che nessuno dia risalto alla dichiarazione – sostanzialmente una smentita – data dal portavoce della stessa FCC e raccolta da TechCrunch:

The FCC’s incentive auction proposal, launched in September of last year, would unleash substantial spectrum for licensed uses like 4G LTE. It would also free up unlicensed spectrum for uses including, but not limited to, next generation Wi-Fi. As the demand for mobile broadband continues to grow rapidly, we need to free up significant amounts of spectrum for commercial use, and both licensed and unlicensed spectrum must be part of the solution.

L’obiettivo sarebbe quindi di liberare frequenze per il 4G, la tecnologia broad band LTE utilizzata nelle reti mobili, e si potrebbe liberare spettro senza licenza per altri utilizzi, come il WiFi di prossima generazione, ma non in via esclusiva per quell’impiego. Dal momento che la domanda di banda larga mobile è in aumento, si rende necessario liberare spettro per utilizzi commerciali. E’ questo il significato della dichiarazione.

Tra l’altro, l’articolo del Post potrebbe basare le proprie certezze su un puro fraintendimento del significato della parola free, utilizzata anche da Julius Genachowski, capo della FCC (agenzia governativa che regola le comunicazioni negli USA) in questa dichiarazione, citata nella notizia:

Freeing up unlicensed spectrum is a vibrantly free-market approach that offers low barriers to entry to innovators developing the technologies of the future and benefits consumers.

Verrebbe da pensare che chi ha scritto l’articolo (ma soprattutto a chi l’ha rilanciato) abbia frainteso o sopravvalutato quel free, che in questo contesto non significa gratis, ma libero. In questa affermazione Genachowski osserva in realtà che liberare spettro non assegnato rappresenta un approccio vivace al libero mercato, che offre una riduzione delle barriere all’ingresso di quegli innovatori che sviluppano le tecnologie del futuro, e avvantaggia i consumatori. Ma il libero mercato è un mercato in cui operano più concorrenti in regime di concorrenza, non ha nulla a che vedere con il tutto gratis.

 
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Pubblicato da su 6 febbraio 2013 in cellulari & smartphone, Internet, WiFi

 

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Stringere la cinghia, poi la banda

Ecco, ora spariranno anche i fondi destinati alla banda larga:

Legge di Stabilità, strappati i fondi per la banda larga

In seguito al sorprendente esito dell’asta per le frequenze 4G – che fruttò allo Stato quasi quattro miliardi di euro – il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani aveva assicurato: “Il 50% dei proventi aggiuntivi della gara LTE sarà destinato al settore da cui provengono, al comparto dell’ICT”. A distanza di due sole settimane, invece, la prospettiva più verosimile è che quell’intento venga stroncato.

Il borseggio di quei fondi potrebbe infatti avvenire ad opera della Legge di Stabilità, attualmente in bozza: il suo contenuto, nella versione attuale, prevede proprio che quei proventi aggiuntivi – una cifra che ammonta a circa 1,6 miliardi – debbano essere destinati per una metà al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e per l’altra metà  al fondo a favore dell’istruzione previsto nel decreto 5/2009.

Si prevede che il testo provochi scintille nel Consiglio dei Ministri tra il ministro Romani e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, autore della nuova norma con cui i fondi per la banda larga vengono sacrificati al finanziamento del fondo per le esigenze indifferibili.

 
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Pubblicato da su 13 ottobre 2011 in news, News da Internet, telefonia, TLC

 

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Asta tosta

Si prevedeva di raccogliere 2,4 miliardi di euro, ma si sono sfiorati i 4 miliardi: l’asta per le frequenze 4G – che permetteranno alle reti di telefonia mobile italiana di allargare la banda disponibile – porterà nelle casse dello Stato un po’ di risorse finanziarie in più. E speriamo che vengano davvero impiegate nelle tecnologie che spingeranno la crescita.

 
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Pubblicato da su 30 settembre 2011 in cellulari & smartphone, Internet, news, News da Internet, tecnologia, telefonia, TLC

 

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