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Un piccolo problema delle app per tracciare gli spostamenti

Monitoraggio dei telefoni cellulari per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus: Sì o no? Tra gli addetti ai lavori si fa sempre più caldo il dibattito su una app per tracciare gli spostamenti e contrappone chi considera le problematiche legate alla privacy dei cittadini a chi ritiene che l’obiettivo della salute pubblica giustifichi una minor attenzione alla riservatezza.

La app consisterebbe in pratica in uno strumento di geolocalizzazione – che con uno smartphone può essere attuata con l’ausilio del GPS (di cui sono dotati gli smartphone) e delle celle corrispondenti. E sull’affidabilità di queste rilevazioni mi vengono in mente due aspetti non trascurabili.

Il primo consiste nella concreta possibilità di far rilevare ad uno smartphone una posizione geografica fasulla, alterando il GPS per depistare le app che lo utilizzano; ok, non è un’operazione alla portata di chiunque, ma tenete presente che ci sono ragazzi che giocano a Pokemon Go che lo fanno per trovare i Pokemon in giro per il mondo.

La rilevazione attraverso le celle è utile più che altro ad accertare uno spostamento: in teoria, dalle antenne è possibile misurare la distanza da un certo terminale in base all’intensità del segnale e facendo una triangolazione tra celle è possibile essere più precisi. In pratica le celle possono avere conformazioni differenti, e soprattutto fuori città la triangolazione può essere anche molto approssimativa. Se l’obiettivo è individuare un contatto ravvicinato tra persone, potrebbe non essere il massimo dell’affidabililtà. Anche perché nell’ambito della rilevazione degli spostamenti di una persona si può arrivare ad un risultato simile a quello ottenuto dal tracking effettuato da Google e riprodotto nella figura sotto riportata: come si può osservare in questo dettaglio di un mio viaggio effettuato in una giornata, secondo la rilevazione io avrei tagliato per i campi e attraversato il fiume anziché percorrere la strada indicata in rosso (cosa che ho fatto in realtà sia in andata che al ritorno).

 

 

 
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Pubblicato da su 26 marzo 2020 in news

 

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Google è un grande “follower”

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Chi ha un account Google e lo utilizza sul proprio smartphone Android gradirà conoscere questo interessante giochino: si chiama Location History (Cronologia delle posizioni), una soluzione utilizzata da Google per tracciare e registrare gli spostamenti di un utente. Per chi si ricorda di Google Latitude (lanciato nel 2009), nulla di nuovo. Ma tenendo presente che questo servizio esiste da oltre un paio d’anni e può essere attivato o disattivato liberamente dall’utente, sarebbe interessante sapere quanti utenti lo hanno attivo sul proprio account e – soprattutto – se ne sono consapevoli.

Alla pagina https://maps.google.com/locationhistory/b/0/ l’utente può visualizzare – giorno per giorno – la mappa dei propri spostamenti e gestire l’eventuale cancellazione della cronologia, o l’esportazione degli itinerari giornalieri in file formato KML, leggibili da Google Earth. Nella dashboard del servizio l’utente può trovare tutte le statistiche al riguardo che, pur essendo approssimative, espongono un elevato numero di informazioni, raccolte attraverso una serie di fonti: innanzitutto GPS, WiFi e Cell-ID, ma non solo:

Altri sensori disponibili del dispositivo, ad esempio l’accelerometro, la bussola, il giroscopio e il barometro, vengono inoltre utilizzati per migliorare l’esperienza complessiva di identificazione della posizione. Ciò comprende, tra l’altro, l’incremento della durata della batteria e il miglioramento della precisione della posizione.

 

 
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Pubblicato da su 12 dicembre 2013 in privacy, security

 

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Perle di social geography

Non imparate la geografia da Facebook… potreste toppare alla grande!

  • Radicofani (Siena) in Emilia Romagna?

RadicofaniFB

  • Polla (Salerno) in Basilicata?

PollaFBChi offre di più?

 
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Pubblicato da su 26 giugno 2013 in news

 

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Foursquare comincia a monetizzare

Per Foursquare è giunta l’ora della revenue generationarrivano i promoted updates, annunci aziendali con offerte e promozioni destinate agli utenti di Foursquare. Al momento saranno utilizzabili da una ventina di aziende che partecipano al programma pilota di questo nuovo servizio (fra cui grandi nomi come Gap, Best Buy, Hilton).

Il revenue di Foursquare sarà calcolato sul modello cost per action, quindi non sulla base dei click o degli accessi alla pagina degli inserzionisti, bensì per ogni azione posta in essere dagli utenti, dove per azione si intende una forma più concreta di adesione all’inserzione, come la compilazione di un form, l’iscrizione ad un’iniziativa o un acquisto.

 
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Pubblicato da su 25 luglio 2012 in business, cellulari & smartphone, News da Internet, social network

 

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Su Facebook arriva la geolocalizzazione degli amici

Facebook tenta ancora di foursquarizzarsi e ci riprova: ecco arrivare sul social network la geolocalizzazione degli amici con Find friends nearby (trova gli amici vicini):

Techcrunch: Facebook finds your friends nearby

 
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Pubblicato da su 25 giugno 2012 in business, cellulari & smartphone, Internet, social network

 

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Facebook, pronta alla pubblicità geolocalizzata

Profilazione degli utenti, controllo della loro attività su Facebook, marketing e advertising mirato: è a tutto questo che punta Facebook con il nuovo servizio di pubblicità geolocalizzata che sta facendo testare da un paio di mesi ad un gruppo di utenti selezionati. Carolyn Everson, vice-presidente per le soluzioni di global marketing, lo ha spiegato a Bloomberg in un’intervista:

“Phones can be location-specific so you can start to imagine what the product evolution might look like over time, particularly for retailers. We’ve had offers being tested over the last couple of months.”

Niente di nuovo o rivoluzionario: è solo uno dei tanti aspetti che deriva dalle esigenze di monetizzazione dell’attività svolta dai propri utenti e rappresenta l’evoluzione naturale dell’advertising già oggi proposto agli iscritti che, nelle proprie informazioni personali, hanno inserito lo ZIP code (che equivale al nostro CAP, Codice di Avviamento Postale).

Il servizio – alla stessa stregua di ciò che già fanno altre realtà del web (come Google) – prevede che chi utilizza Facebook con uno smartphone localizzabile (tramite GPS, reperibilità data dal WiFi o cella) possa vedersi proporre dal social network offerte e promozioni di attività commerciali situate nel luogo in cui si trova in quel momento: imboccando ad esempio Viale Italia

Sicuramente, l’utente dovrà essere messo in grado di impostare il proprio account in modo tale da fornire informazioni sulla propria posizione solamente in modo consapevole.

 
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Pubblicato da su 19 giugno 2012 in business, News da Internet

 

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Facebook arruola i cervelli di Gowalla

Gowalla chiuderà i battenti a fine gennaio 2012. Mark Zuckerberg ha pensato di prosciugarla: non la acquisisce, ma ha convinto i fondatori del servizio di geosocial networking ad unirsi al team di sviluppo di Facebook. L’obiettivo potrebbe essere quello di dare nuova linfa al fallimentare servizio Places, oppure per integrare la nuova Timeline.

Agli utenti di Gowalla, il CEO Josh Williams ha promesso di fornire presto uno strumento che consentirà loro di esportare tutti i dati relativi ai propri account. Probabilmente sarà possibile importarli in Facebook altrettanto agilmente, se serviranno ancora a qualcosa…

 
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Pubblicato da su 6 dicembre 2011 in Internet, News da Internet, social network

 

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