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Lotteria degli scontrini: 3… 2… 1… via!

Parte oggi la Lotteria degli Scontrini, in ritardo sulla tabella di marcia che ne prevedeva l’avvio a gennaio (dopo un primo rinvio la scorsa estate). Insieme al Cashback di Stato questa iniziativa fa parte del Piano Italia Cashless, che ha l’obiettivo dichiarato di incentivare l’utilizzo della moneta elettronica e contrastare l’evasione fiscale. I rinvii sono stati decisi in seguito alle richieste degli esercenti, che hanno chiesto di avere più tempo di dotarsi del RT, il registratore di cassa telematico aggiornato. Sulla sua opportunità, o meglio sulla sua efficacia, mi sono già espresso e ne riparlerò tra qualche paragrafo.

Non tutte le attività commerciali sono però pronte ad aderire: il periodo in corso non è dei più semplici, esistono attività rimaste chiuse per via di Dpcm e ordinanze, così come ci sono esercenti che non sono ancora riusciti ad adeguarsi in tempo per questa partenza, senza trascurare chi lamenta di non aver avuto informazioni adeguate. L’avvio di oggi è stato confermato ufficialmente solo nelle scorse ore (la determinazione interdirettoriale che ne consente il via libera è datata 29 gennaio) e ai titolari delle attività commerciali è stato dato tempo fino al 1° aprile per provvedere l’adeguamento al nuovo tracciato. Di conseguenza, l’esordio di questa Lotteria sarà disomogeneo e non regolarmente diffuso sul territorio.

Il funzionamento lo avevo già spiegato nel post “Lotteria degli scontrini: tutto chiaro?“: si va sull’omonimo portale della Lotteria e si registra il proprio codice fiscale, ottenendo un codice lotteria. Prima di effettuate un pagamento in un negozio sarà necessario mostrare questo codice al negoziante (meglio quindi stamparlo o conservarne l’immagine sullo smartphone). Per ogni euro speso, l’acquirente otterrà un “biglietto virtuale della lotteria degli scontrini” per partecipare ad estrazioni che potranno essere settimanali, mensili e annuali, a beneficio sia di chi acquista che di chi vende: per i clienti sono previsti premi settimanali di 25mila euro e un premio annuale di 5 milioni di euro; per gli esercenti, premi settimanali da 5mila euro e premio annuale da un milione di euro. La prima estrazione mensile – recita la determinazione – “viene effettuata giovedì 11 marzo 2021 fra tutti i corrispettivi trasmessi e registrati al Sistema Lotteria dal 1° al 28 febbraio 2021 entro le ore 23:59”.

Ho già esposto i miei dubbi sull’efficacia effettiva di questa iniziativa. Il contrasto all’evasione fiscale è necessario, ma in Italia sono state già introdotte misure importanti in questo senso, come ad esempio la fatturazione elettronica, che ha portato un significativo aumento del gettito. Inoltre questa Lotteria sembra far leva sulla potenziale ludopatia dei cittadini, che lo Stato solletica attraverso una nuova forma di gioco, regolamentata – come tutti i giochidalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: non è affatto escluso, infatti, che coloro che sono già predisposti al gioco e all’acquisto compulsivo si lancino in acquisti sfrenati solamente per avere più “biglietti” e aumentare le possibilità di vincita. In nome di un obiettivo per il quale l’efficacia di questa idea, come dicevo sopra, resta tutta da verificare.

 
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Pubblicato da su 1 febbraio 2021 in news

 

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App IO in tilt per il Cashback? Per forza…

Una valanga di lamentele si è rovesciata nelle scorse ore sulla app IO: ieri, 8 dicembre, ha preso il via la fase natalizia del Cashback di Stato (che proseguirà a regime da gennaio) e per moltissimi utenti intenzionati a parteciparvi il suo utilizzo è stato un vero supplizio, tanto che ancora oggi si segnalano problemi. Lamentele giustificate? Sì, dal punto di vista degli utenti che si aspettano che un servizio, annunciato e attivato, debba funzionare nel suo complesso, anzi: nella sua complessità. Una complessità di cui però è necessario essere consapevoli per capire meglio i motivi per cui, come da ieri si sente spesso, “il cashback non va”.

Non ignoriamo che esistono utenti della app IO che non se ne lamentano, perché per loro funziona e non c’è stato alcun tipo di problema. Innanzitutto va detto che si tratta di utenti che verosimilmente avevano già scaricato la app in precedenza: non dimentichiamo infatti che non è stata realizzata solo per il cashback, ma per agevolare la digitalizzazione del rapporto fra cittadini e Pubblica Amministrazione in un più ampio contesto di servizi e iniziative. Questi utenti, dunque, sono riusciti ad inserire i propri dati prima del picco di contatti che si sono abbattuti sulla piattaforma in questi giorni. A chi è riuscito ad inserire tutte le informazioni necessarie, nel Portafoglio potrebbe apparire qualcosa del genere (oscuro i nomi di banche e circuiti):

Chi desidera che questi strumenti di pagamento siano considerati ai fini del cashback, non deve limitarsi ad aggiungerli alla app, deve attivarli. Per farlo è necessario aprire la app IO, selezionare Portafoglio dal menu in basso e poi il tab “Cashback”: lì si deve attivare ogni singolo strumento, spostando il cursore sulla destra. Senza questa attivazione, ogni acquisto effettuato con le carte o gli strumenti indicati non sarà calcolato per il rimborso che l’utente vorrà vedersi accreditare sul conto corrente (e a tale fine dovrà aver inserito il proprio Iban nella stessa sezione).

Anche per chi si è mosso con tempestività, tuttavia, non tutto è andato liscio: la app ha avuto (e continua ad avere) numerosi aggiornamenti proprio perché alcune funzioni non sono state disponibili fin da subito. L’attivazione del cashback ha avuto luogo lunedì scorso, un giorno prima della partenza effettiva dell’iniziativa. La possibilità di aggiungere le carte PagoBancomat, ad esempio, è stata aggiunta solo nelle scorse ore e pertanto, per molti utenti, gli acquisti effettuati con questa modalità non sono stati registrati ai fini del cashback fin dall’inizio. Si può dunque dire che uno dei problemi principali consiste nell’aggiunta di funzionalità essenziali avvenuta praticamente all’ultimo minuto, che ha reso inevitabile l’affollamento rilevato proprio in questi giorni sulla piattaforma e che ora rappresenta l’aspetto critico più rilevante, come avviene in un qualunque click day.

Alla base di tutto, quindi, ci sono tre elementi da considerare:

  1. la modalità di attivazione last minute di un’iniziativa annunciata da mesi e resa operativa per gli utenti solo poche ore prima della partenza;
  2. il dimensionamento dei sistemi, che nei momenti di picco fatica (molto) a reggere la mole di contatti che riceve. Di per se’, la app funziona, ma i problemi si presentano perché si interfaccia con altri sistemi;
  3. la qualità del servizio di connettività utilizzato, che può contribuire – se non molto performante – a rallentare il tutto.

Ma come dicevo sopra, non va dimenticata la complessità del sistema. Basti pensare, ad esempio, alla rilevazione automatica delle carte PagoBancomat: per aggiungerne una ai sistemi di pagamento, all’utente viene richiesto solamente di selezionare l’istituto bancario di riferimento. L’utente non sa – e non è tenuto a sapere – che ad inserire i dati di quella carta provvede un altro sistema, che rintraccia i collegamenti tra la banca selezionata e l’utente, con il compito di restituire il dato che corrisponde alla carta di cui è titolare. Non è la app a compiere direttamente questo link, ma è la app a darne il risultato ed è per questo motivo che non si può dar torto ad un cittadino che, avendo fornito le informazioni necessarie e rilevato un disservizio, dice “il cashback non va”. Soprattutto se si tratta di un utente “poco preparato” dal punto di vista digitale, che non ha modo di avere supporto da parte di qualcuno più esperto o smaliziato.

Per quanto riguarda il flusso di contatti contemporanei, la cui mole comporta saturazioni e rallentamenti, certamente l’attenzione va focalizzata al dimensionamento di un sistema che deve reggere servizi distribuiti a milioni di utenti. Chi è abituato a vedere il traffico che si abbatte sulle piattaforme di gaming potrebbe sorridere di fronte a questa empasse. Indubbiamente c’è molta strada da fare sulle infrastutture alla base dei servizi digitali per i cittadini, soprattutto nel contesto della Pubblica Amministrazione.

Passato il “picco” di queste ore si capirà se il sistema sarà più fluido e fruibile e, quindi, se tutti i problemi attuali sono realmente riconducibili all’ingente volume di contatti contemporanei che la piattaforma deve gestire. Nel frattempo a me sorgono un paio di osservazioni,:

  1. il cittadino deve fare sempre una coda: la digitalizzazione di un servizio permette – tra l’altro – di evitare di rimanere pazientemente in fila ad attendere davanti ad uno sportello, ma episodi come questi testimoniano che la necessità mettersi in coda (nel senso di attesa) rimane in ogni caso, senza neppure avere visibilità su quando sarà il proprio turno;
  2. in pochi giorni, la app IO è arrivata a 8 milioni di download; se questa è la misura del suo successo, si può dire che è stata sicuramente più apprezzata di Immuni. Per forza, verrebbe da dire, a velocizzare il tutto c’è stata la prospettiva di un cashback da riscuotere. Ergo, suggerimento per il governo: infilare Immuni nella app IO 😉

P.S: se avete trovato (su App store o Play store) una app a pagamento che si chiama Cashback di Stato o qualcosa del genere, sappiate che non è quella che vi permette di partecipare all’iniziativa.

 
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Pubblicato da su 9 dicembre 2020 in news, PA

 

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Rockin’ the Cashback

Dall’8 dicembre parte la fase sperimentale del Cashback di Stato, che segue a ruota il lancio della Lotteria degli Scontrini per tracciare fin dal periodo natalizio le transazioni legate agli acquisti effettuati dagli italiani. Pressoché indispensabile in questo caso l’utilizzo della app IO (in realtà con qualche eccezione, ne parlo nel seguito).

Entrambe le iniziative rientrano nel piano chiamato “Italia Cashless”, varato dal Governo per motivare i cittadini ad utilizzare la moneta elettronica per gli acquisti effettuati di persona (non online). L’obiettivo dichiarato è il contrasto all’evasione fiscale, ma – è bene tenerlo presente – in questo progetto non c’è una reale imposizione all’utilizzo di carte di credito o di debito a scapito del contante e questo è già un primo limite all’efficacia di questa misura. A spingerne l’adozione è essenzialmente un meccanismo premiante che consiste in un rimborso parziale del denaro speso secondo determinate condizioni.

Il tutto partirà ufficialmente dal 1 gennaio 2021 e durerà sei mesi, ma dall’8 al 31 dicembre 2020 prenderà il via una fase sperimentale per intercettare gli acquisti natalizi: con almeno dieci acquisti in moneta elettronica sarà possibile ottenere un rimborso del 10% di quanto speso, ma fino ad un massimo di 150 euro. Nei primi sei mesi del 2021, invece, gli acquisti da considerare dovranno essere almeno cinquanta (mentre il rimborso massimo ottenibile in quei sei mesi sarà sempre fino a 150 euro).

Le cifre rimarranno le stesse per i sei mesi successivi, ma ci sarà anche un “super cashback” per chi farà più acquisti: chi rientrerà tra i primi 100mila cittadini che avranno totalizzato, in un semestre, il maggior numero di transazioni con carte e app di pagamento (indipendentemente dagli importi spesi), avrà diritto ad un rimborso di 1.500 euro.

Per partecipare sarà necessario avere:

  • la Carta d’identità elettronica (CIE) o lo SPID (è l’acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, quindi non chiamatelo Speed come ho letto qua e là) che può essere richiesto dai maggiorenni presso i provider accreditati che si possono trovare a questo indirizzo: https://www.spid.gov.it/richiedi-spid;
  • la app IO, realizzata per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Una volta installata sullo smartphone, sarà necessario inserire i dati degli strumenti di pagamento elettronici con cui saranno effettuati gli acquisti: carte Bancomat, carte di credito, account Satispay. Sarà possibile gestire i pagamenti con Hype, Yap, Nexi Pay. Qui attenzione, perché l‘eccezione a cui accennavo inizialmente riguarda proprio chi intendesse utilizzare solamente questi strumenti ai fini del Cashback: per questi cittadini non sarà necessaria la app IO e quindi nemmeno lo SPID (pertanto le spese pagate con carte e bancomat non concorreranno al Cashback, se non si utilizzerà la app IO). Nel 2021 sarà possibile aggiungere account Bancomat Pay, Apple Pay, Google Pay e altri strumenti.

Si scarica quindi, secondo quanto previsto dalla procedura ordinaria, la app IO e si esegue l’accesso (con il codice SPID o il PIN della carta d’identità elettronica). Sarà possibile gestire il proprio profilo utente e accedere ai menu Messaggi, Portafoglio e Servizi. La gestione dei dati utili al Cashback è in Portafoglio, dove vanno inserite le informazioni su tutti gli strumenti di pagamento desiderati. In questo momento manca la possibilità – che arriverà con un aggiornamento previsto a breve – di inserire il proprio IBAN, su cui sarà accreditato il rimborso ottenuto. Sarà all’interno della funzione Cashback, che comparirà con l’update. Una volta inseriti i dati, per partecipare al Cashback non serve fare altro che effettuare gli acquisti pagandoli con gli strumenti indicati nella app.

Anche in questo caso, come per la lotteria degli scontrini, la reale efficacia dell’iniziativa è tutta da verificare: se un’attività commette evasione fiscale non emettendo scontrino o fattura, e sconta al proprio cliente l’importo dell’IVA, il vantaggio economico rispetto ad un rimborso (di importo massimo limitato) pari al 10% di quanto speso è alquanto evidente. Detto questo: per tutti quei prodotti che prevedono una garanzia, l’acquisto viene necessariamente comprovato da uno scontrino o fattura. Per tutti gli acquisti di quel tipo non esiste alcuna evasione fiscale da contrastare. E non si tratta di una quota residuale degli acquisti, soprattutto quelli natalizi. Personalmente rimango dell’idea che la vera lotta all’evasione fiscale debba passare per una attenta, intensa e reale attività di controllo da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

P.S: se avete trovato (su App store o Play store) una app a pagamento che si chiama Cashback di Stato o qualcosa del genere, sappiate che non è quella che vi permette di partecipare all’iniziativa.

 
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Pubblicato da su 4 dicembre 2020 in news

 

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