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1 aprile

Un po’ sottotono, questo April Fools’ Day.

Spiritosi:

  • Google ha lanciato Auto Awesome Photobombs, applicazione per fare selfie con personaggi famosi, annunciato Gmail Shelfie, per personalizzare con autoscatti particolari i temi di Gmail e creato la Google Magic Hand, per smanettare sullo smartphone senza usare le (proprie) mani… senza contare l’invasione dei Pokemon su Maps per iOS e Android.
  • Nokia, che ha presentato un 3310 in versione smartphone, con display touchscreen al posto della nota tastiera e la fotocamera da 41 Megapixel
  • BMW ha presentato la serie ZZZ (una culla) e il Force Injection Booster, tecnologia che permette di percepire l’effetto dell’alta velocità anche se si va a meno di 30 km/h

Di quello della Ceres Soft Ale ho già parlato giorni fa: il pesce d’aprile più evidente e innocuo (l’inesistenza del prodotto) s’intravedeva dal countdown, la raccolta dei dati personali tramite Facebook è stato, a mio avviso, l’aspetto beffardo più nascosto.

Pesci degni di nota, in realtà, ne sono stati pubblicati a bizzeffe. Troppi per poterli elencare tutti, ma in effetti non sempre ne vale la pena: ormai, alla data 1 aprile, sempre più persone si alzano dal letto con la certezza di leggere o sentire qualcosa di assurdo. E l’effetto sorpresa ormai va svanendo.

UPDATE: in ogni caso devo formulare i miei complimenti alla redazione di Lecconotizie.com, che è riuscita a confezionare ben sei pesci d’aprile che, nonostante quanto detto sopra, hanno ugualmente riscosso notevole successo.

 
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Pubblicato da su 1 aprile 2014 in facezie, Mondo

 

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Monetine? No, grazie!

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Lo scorso lunedì il sito messicano El Deforma ha pubblicato la notizia che Samsung, in seguito alla sentenza che la obbliga a pagare ad Apple un risarcimento di oltre un miliardo di dollari per violazione dei brevetti, avrebbe iniziato a “onorare il proprio debito” in modo beffardo, inviando a Cupertino – come acconto – una trentina di autocarri pieni di monete da cinque cent.

El Deforma scrive notizie dichiaratamente di fantasia e quella dell’originale pagamento di Samsung non è che una burla, come tante altre, rilanciata in lingua inglese il giorno dopo da un post del blog JMSL (autore: Jesús M. Sánchez L.), a sua volta amplificata dall’aggregatore Paperblog (che l’ha inserita nella categoria “Satira”) e, a cascata, da 9gag (questi ultimi due siti hanno solo fatto da cassa di risonanza, non sono quindi gli autori, come invece qualcuno ha scritto).

Da qui in poi la notizia ha fatto il giro del mondo e ieri, nonostante in tutte le fonti sopra citate esistesse un’indicazione che palesava la beffa, molte testate italiane sono andate dritte per la loro strada e hanno pubblicato la “geniale trovata” di Samsung, salvo poi aggiornare la news nelle ore successive, con una smentita fornita dall’azienda coreana (decisamente non necessaria a chi avesse letto la news con un briciolo di buon senso e a coloro che avessero aperto gli occhi fin da principio sulla natura della fonte originale, o sulla frase di JMSL, che in calce alle versioni in inglese diceva “Non credete che sia reale, vero? Però vi è piaciuta”).

Nelle news, però, gli update successivi e tardivi si possono riconoscere abbastanza facilmente, e – a chi ha tempo e voglia di scorrere i vari articoli – permettono di capire chi c’è cascato mani e piedi, nonostante goffi tentativi di salvare la faccia con frasi tipo “era chiaramente uno scherzo”…

Sarebbe materiale per la serie Notizie che non lo erano di Luca Sofri.

 
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Pubblicato da su 29 agosto 2012 in curiosità, media, news, News da Internet

 

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