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Il buongiorno si vede dal mattino… e il buon anno?

Meta ha acquisito Luxexcel, azienda olandese specializzata nella produzione – con stampa 3D – di lenti graduate per smart glass, cioè gli “occhiali intelligenti”. La notizia giunge a breve distanza dall’annuncio, sempre da parte della holding che controlla Facebook, Instagram, WhatsApp e Oculus (non dimentichiamolo), di voler incrementare gli investimenti nelle tecnologie per la realtà aumentata e virtuale. Il gruppo di Mark Zuckerberg mette dunque le sue mani sull’azienda guidata da Fabio Esposito con cui aveva una partnership nel Project Aria, per lo sviluppo di software e hardware per la realtà aumentata, tra cui spicca l’obiettivo di realizzare un dispositivo “da indossare come un normale paio di occhiali”.

Luxexcel è già attiva nello sviluppo di lenti “stampate” integrando tecnologie come display LCD e pellicole olografiche. Puntando a queste tecnologie, Meta intende fare un enorme passo in avanti rispetto alla collaborazione già esistente con Luxottica. Il primo step è stato appunto il lancio dei Ray Ban Stories, un paio di occhiali che, con un’applicazione, permettono agli utenti di ascoltare musica, scattare foto, effettuare chiamate e registrare video da condividere su Facebook. C’è da scommettere che Project Aria proietterà molto di più davanti agli occhi di chi indosserà i nuovi smart glass di Meta-Luxexcel.

Ma la vera domanda è: riusciranno a centrare l’obiettivo mancato dai Google Glasses? Partiti con molte ambizioni, gli occhiali smart di Google una decina di anni fa si erano scontrati con un problema non trascurabile: la privacy. Certo, con il microfono e la telecamera di un paio di “occhiali intelligenti” non si catturano informazioni diverse da quelle acquisite da un moderno smartphone, ma mentre io mi posso accorgere di qualcuno che usa un cellulare per riprendermi, se una persona utilizza un paio di smart glass e non lo dichiara, nessun altro se ne accorge e chiunque si trovi intorno può essere ripreso, identificato e tracciato a sua insaputa. Per questo motivo Google ha limitato il mercato dei suoi occhiali al settore dei professionisti che li utilizzano per ricevere e trasmettere informazioni da remoto, ad esempio per applicazioni di telecontrollo.

Sicuramente sarà necessario prevedere una regolamentazione a questo scopo: potrebbe ad esempio essere reso obbligatorio un segnale visivo quando questi dispositivi sono “attivi”. Ma voi come vi vedreste, indossando un paio di occhiali con un evidente led lampeggiante sulla montatura?

 
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Pubblicato da su 3 gennaio 2023 in news

 

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