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Meitu? Anche no

24 Gen

meituautorizzazioniandroid

Sicuramente nessuno al mondo aveva la necessità di un’app per fotoritoccare un “selfie” in chiave kawaii, ma dal suo lancio sul mercato, Meitu ha colmato questo inesistente bisogno: abbinando funzioni di riconoscimento facciale all’applicazione di particolari filtri, permette di trasformare esteticamente il protagonista di un autoritratto da smartphone, spesso rendendolo simile ad un personaggio di fumetti e cartoni animati giapponesi.

Problemino di sicurezza/privacy: l’app non dovrebbe far altro che sfruttare la fotocamera del dispositivo ed eventualmente accedere al la galleria delle immagini presenti, quindi – a rigor di logica – perché un utente Android, prima di installarla, dovrebbe concedere l’autorizzazione all’accesso alla cronologia dell’app e del dispositivo, alla posizione, alle informazioni sulla connessione WiFi, all’ID dispositivo e ai dati sulle chiamate? E perché ad un utente iOS, in più, la raccolta dati attuata dall’app include informazioni sulla compagnia telefonica e sull’eventuale jailbreak?

Le informazioni raccolte vengono sicuramente trasmesse, almeno a scopo di profilazione pubblicitaria, se non con altre finalità.

Possiamo farne a meno

 

 
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Pubblicato da su 24 gennaio 2017 in Buono a sapersi, cellulari & smartphone

 

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